Estratto dell’articolo di Andrea Ossino Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Edizione Roma”
tamara pisnoli
«Mi chiamo Tamara Pisnoli, sono nata a Roma il 18 maggio del 1983…. sono divorziata, ho una figlia di 9 anni, faccio l’imprenditrice e percepisco un assegno di 40 mila euro dal mio ex marito. Ho anche una società immobiliare» . È il 5 dicembre del 2014 quando l’ex moglie della bandiera giallorossa Daniele De Rossi viene interrogata dai magistrati che conducono l’indagine che sarebbe sfociata nella condanna a 7 anni e 2 mesi di carcere rimediata dalla donna venerdì scorso. Quel giorno di nove anni fa, a piazzale Clodio, Tamara Pisnoli doveva spiegare la sua verità a chi la accusava di aver fatto massacrare un imprenditore, Antonello Ieffi, per recuperare un presunto credito che, a suo dire, vantava nei confronti dell’uomo.
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Sentendo quelle parole il giudice capisce che la Pisnoli non può avere diritto a una difesa a spese dello Stato. Ma c’è un’altra cosa che si chiede la dottoressa Guglielmi: «Lei fa beneficienza?», una domande che sorge spontanea quando emerge che la donna ha prestato decine di migliaia di euro che spesso non le sono state restituite.
antonello ieffi
È accaduto con « un caro amico di Manuel ( il suo ex ragazzo ndr), più conoscente di Ieffi che amico di Ieffi, che aveva molti problemi economici e lavorava per Manuel», contestualizza la donna.
«Io gli ho anche prestato dei soldi, 20 mila euro», continua dicendo che lo avrebbe fatto per aiutare un’amica e una famiglia in difficoltà: «ho preso i soldi e li ho dati a Manuel », prosegue il racconto che termina con una truffa subita dalla stessa Pisnoli, visto che Manuel si sarebbe rubato 10 mila euro.
Al giudice qualcosa non torna.
tamara pisnoli
Perché successivamente l’indagata racconta di aver legittimamente preteso indietro i soldi prestati.
« Lei prende 40 mila euro al mese ( dall’ex marito Daniele De Rossi ndr) – riepiloga il magistrato - ha le società, c’è una persona in difficoltà che la buttano fuori di casa, lei da 20 mila euro che mi scusi se mi permetto per lei non sono quasi niente, per le sue considerevoli entrate, ad una sua amica … poi chiede la restituzione dei soldi?».
«Si perché a me ogni giorno mi rubano i soldi», è la risposta. «Io sono stata truffata e raggirata da tutti, a me hanno solo tolto i soldi, tutti…. io non c’ho più un soldo, mi hanno rubato tutti i soldi, me li hanno rubati, non me li hanno più restituiti » , continua a ripetere. Le avrebbero sottratto il denaro anche quando era ricoverata in ospedale: tre soggetti «sono venuti da me…ti prego dacci 10 mila euro, ci servono 10 mila euro, abbiamo avuto dei problemi… mi hanno rubato altri 10 mila euro».
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TAMARA PISNOLI DANIELE DE ROSSI
Perché per quanto la donna possa dire di non avere « più un soldo » , è lei stessa a contraddirsi per difendersi dai pm che sostengono che ci sia lei dietro al pestaggio di Antonello Ieffi. «Giudice io ringraziando Dio non mi manca nulla – dice la donna - ma io mi metto in mezzo a un guaio del genere? » , prova a giustificarsi.
Il confronto è serrato. Il giudice domanda: « Se lei mi viene a dire che è così ingenua, io le chiedo ma lei è possibile che dà gli appuntamenti per strada alla gente per poi picchiarla e poi spegnergli le sigarette addosso?» .
Pisnoli risponde: « La sigaretta addosso non la ho spenta, gli ho dato solo uno schiaffo » . La versione difensiva è chiara fin dal primo interrogatorio: « Non sono stata io a farlo picchiare, doveva essere una riunione pacifica, non so spiegare perché Manuel ha aggredito Ieffi in casa mia » , ripete la donna spiegando che « l’aggressione non è durata molto, Francesco Milano stava con me fuori dalla stanza, piangeva e gli altri stavano con Ieffi, sentivamo le urla e le botte ».
tamara pisnoli TAMARA PISNOLI TAMARA PISNOLI - DANIELE DE ROSSI antonello ieffi antonello ieffi
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TAMARA PISNOLI