MAURO BERRUTO
Alessandra Retico per “la Repubblica”
Una notte di quelle che non si dorme, lunga quasi un anno, poi all’alba di un giorno cattivo e logoro, mentre l’Oceano ulula ai fantasmi, il condominio Italvolley sbotta. Quattro azzurri cacciati dalla nazionale, a 48 ore dalla prima gara dalle Finali di World League in Brasile. A due mesi dalla prima chance di qualificarsi ai Giochi del 2016, che nel paradosso amaro e crudele delle circostanze, si svolgeranno a pochi metri da queste spiagge.
TRAVICA
Meno di 12 mesi dopo un disastroso mondiale in Polonia con un 13° posto, un baratro dal quale una squadra stava provando a ricostruirsi. Con il ct dal 2011 Mauro Berruto, discusso dopo il flop poi confermato, capocantiere di una nazionale all’altezza di Rio.
Invece: il neo capitano Dragan Travica, lo “zar” Ivan Zaytsev, Giulio Sabbi e Luigi Randazzo messi sul primo aereo con rotta rimpatrio dopo essere tornati oltre l’orario consentito sabato sera.
Una nottata brava prima del giorno libero stabilito per domenica, non dovevano farlo e l’hanno fatto, secondo il ct “deliberatamente”: «Lasciano il Sudamerica per motivi disciplinari su decisione dello staff tecnico e della dirigenza, avendo disatteso delle indicazioni acquisite da tutto il resto della squadra » prova a spiegare la nota dal titolo “cambio del roster” (al posto dei cacciati convocati Davide Saitta, Iacopo Botto e Gabriele Nelli) arrivata dalla nostra parte di mondo alle prime ore del mattino, quando di là la notte continuava a essere profonda e brutta.
ZAYTSEV
Non è stato l’orario di rientro (imprecisato) a mandare all’aria il progetto, è il progetto che adesso scricchiola nel malessere che cova da troppo: per i ruoli in campo mal digeriti (Zaytsev), per la fascia di capitano passata da Birarelli a Travica; per certi modi di concepire la maglia: privilegio o sacrificio?
Più di una corda troppo tesa, che infine si è spezzata. Il ct Berruto a galleggiare fino alla riconferma a novembre scorso (staff tutto cambiato) aveva chiesto disponibilità incondizionata a tutti, su tutto, specie dopo il fiasco mondiale. Invece malumori, e scontri aperti, anche pochi giorni fa. Chiusi nello spogliatoio, i guai premevano sotto la pelle.
Il presidente federale Carlo Magri ha confermato la fiducia nel tecnico e «ha espresso il proprio disappunto e la propria amarezza per quanto accaduto alla vigilia di una manifestazione così importante; episodio che verrà attentamente esaminato in ambito federale.
ZAYTSEV 1
Si auspica una positiva e pronta risposta da parte di tutta la squadra». Se una squadra ancora c’è, e dove può così malconcia andare. È la 21 esima partecipazione alle Finali di World League, la quarta con Berruto in panchina. L’Italia ci arriva dopo aver chiuso il proprio raggruppamento al 3° posto dietro il Brasile e la Serbia, con sei successi e altrettante sconfitte (16 punti). Domani la prima gara al Maracanãzinho di Rio proprio contro i serbi. Ci va col cuore mezzo spappolato, coi fantasmi di un futuro Maracanazo.
IVAN ZAYTSEV AZZURRI VOLLEY