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    IL “VAJONT LIBICO” DI DERNA – LE VITTIME DEL MALTEMPO NELLA CIRENAICA SONO ALMENO 10 MILA. LA TRAGEDIA È STATA CAUSATA DALLA TEMPESTA “DANIEL”: LE ABBONDANTI PIOGGE HANNO FATTO CEDERE DUE DIGHE COSTRUITE NEI PRIMI ANNI ’70 RIVERSANDO 19 MILIONI DI METRI CUBI D’ACQUA SULLA CITTÀ LIBICA IN PIENA NOTTE ("NESSUNO ERA PRONTO, DORMIVAMO TUTTI") - AL MOMENTO MANCHEREBBERO ALL’APPELLO 20 MILA PERSONE IN TUTTA LA CIRENAICA - VIDEO


     
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    Estratto dell'articolo di Lorenzo Cremonesi per il "Corriere della Sera"

     

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    Voci di donne e bambini fanno da sottofondo al mugghiare dell’acqua melmosa che dall’imboccatura della wadi tra le montagne si riversa irrefrenabile tra le abitazioni. È notte fonda, le luci nel centro si spengono una a una, sino al buio vibrante di paura.

     

    In pochi secondi quello che solitamente, anche nei mesi invernali, è un rigagnolo di fogna puzzolente si trasforma in un’onda terrificante di distruzione e morte alta anche 3 metri. Le voci si fanno acute, invocano Allah. Un altro video mostra decine e decine di cadaveri, che diventano centinaia alla luce del giorno, deposti dalla gente sulla strada di fronte all’ospedale Wahda, nella zona del centro, non lontano dal mare, dove adesso i pescatori stanno cercando di recuperare i corpi di quelli trascinati al largo.

     

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    «Nessuno era pronto. Dormivamo quando ci ha colpiti il disastro. È avvenuto velocissimo, non c’è stato tempo per fare nulla», raccontano i testimoni che fanno arrivare video tramite i pochi che sono riusciti ad abbandonare la zona o li postano sui social tramite i rarissimi collegamenti satellitari.

     

    Probabilmente non è sbagliato né esagerato definirlo il «Vajont libico». Anzi, facilmente pecca per difetto. Perché se il dramma italiano del 1963 causò circa 2.000 morti, quello a Derna due giorni fa potrebbe superare i 10.000. Queste sono, almeno per il momento, le stime delle autorità locali. Quasi 1.000 sono già stati seppelliti. Secondo le autorità dell’est almeno 5.200 sarebbero morti nella sola Derna.

     

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    Al momento mancherebbero all’appello 20.000 in tutta la Cirenaica. Tripoli manda aiuti. Ieri sono arrivati a Derna gli uomini della protezione civile italiana per valutare cosa inviare. […] Una tragedia causata dalla tempesta che i meteorologi hanno battezzato «Daniel» e alla fine della settimana scorsa aveva già causato danni nell’Italia meridionale e in Grecia, ma che ha scatenato tutta la sua forza dirompente sulla Cirenaica e in particolare nella zona delle «Montagne verdi» sopra Derna. Soprattutto, anche la tragedia libica riguarda le dighe, non una come fu per l’Italia 60 anni fa, bensì due.

     

    «La causa principale dei danni all’abitato è stato il cedimento strutturale di due sbarramenti idrici costruiti nei primi anni Settanta sulle montagne a sud di Derna», ci confermano alcuni esperti stranieri in Cirenaica. […]

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    Quindi l’acqua s’infila a cascata nei letti dei torrenti in secca e raggiunge lo snodo maggiore di wadi Derna, che sbocca nel mare. Qui si trovano due sbarramenti artificiali costruiti dall’ex Jugoslavia tra il 1970 e il 1973, figli dell’epoca in cui il giovane Muammar Gheddafi, fresco di golpe e desideroso di rompere con i governi occidentali, andava a braccetto con Tito e cercava alleati nel fronte dei Paesi non-allineati.

     

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    Il primo, quello di Mansour, è alto 45 metri e largo 130, contiene circa un milione mezzo di metri cubi d’acqua e sta a 12 chilometri da Derna. Non regge l’impatto e si sfascia. L’onda avanza altri 11 chilometri verso il mare e incontra lo sbarramento più grande, a solo un chilometro dalle periferie meridionali di Derna. La seconda diga è alta 75 metri e larga 300, contiene 18 milioni di metri cubi d’acqua. E anch’essa non regge. A questo punto è uno tsunami: sono le due e mezza di notte quando si abbatte sulla città addormentata. […]

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