Stefano Cortelletti per “il Messaggero”
thomas aggressione
L'hanno avvicinato, insultato, ma a quello Thomas era abituato, se mai ci si possa abituare alle ingiurie. Eppure, mai prima d'ora aveva subito un'aggressione fisica. A raccontare la sua storia è lo stesso protagonista, 17 anni di Cisterna, città rurale in provincia di Latina: per la legge è ancora una ragazza, ma lui si sente a tutti gli effetti Thomas e ha intrapreso un difficile percorso di transizione.
«Magari riaprissero i forni crematori», gli hanno detto due minorenni a bordo di una minicar, avvicinandolo su via Einaudi, in pieno centro, prima di apostrofarlo come una «lesbica di m...» e di lanciargli contro un sasso che gli ha provocato una vistosa ferita sulla guancia sinistra. Ironia della sorte, Thomas stava passeggiando proprio davanti a una panchina arcobaleno contro l'omofobia, bifobia e transfobia, inaugurata lo scorso maggio dal Comune.
Quei ragazzini li conosceva di vista e non era la prima volta che lo prendevano di mira. Le altre volte Thomas aveva lasciato correre: erano solo insulti. Stavolta no. Quel sasso gli ha fatto male, fisicamente e nell'animo, nell'orgoglio. Non solo ha presentato formale denuncia ai carabinieri, ma ha anche raccontato la sua storia attraverso Instagram, chiedendo massima condivisione.
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«È la terza aggressione omofoba che ricevo - racconta Thomas - Non augurerei mai ai vostri figli, sorelle, fratelli, e fidanzati di provare ciò che in questi anni questa città ha fatto provare a me. A 13 anni avevo il terrore di passare per le strade e di camminare, per il rischio che subivo, a partire da insulti, minacce e addirittura botte, ma a 18 anni no, non lo concepisco, non lo comprendo».
«Purtroppo è successo quello che temevamo sarebbe successo. Ormai ci aveva fatto il callo con le ingiurie, ma non si era mai arrivati all'aggressione fisica. Moralmente non sta al massimo, ma sta reagendo racconta la mamma siamo stati travolti da un calore indescrivibile, non ce lo aspettavamo e questo ha infuso in tutti noi un grande coraggio».
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Thomas a dicembre diventerà maggiorenne e nel frattempo ha iniziato le sedute psicologiche che dovrebbero aiutarlo a capire quale sarà la strada da percorrere. Strada che per lui sembra essere comunque chiara. «Vediamo questo percorso dove lo porterà, di certo Thomas sa che potrà contare sempre sull'appoggio e il sostegno della sua famiglia», prosegue la mamma.
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«Quando ha iniziato a vedere il suo cambiamento, intorno alla prima media, non è stato facile dirlo a noi, ma neanche ai suoi coetanei. Molti l'hanno derisa ed esclusa, ma tanti altri amici e amiche le sono rimaste vicino e si frequentano ancora oggi». Questa aggressione probabilmente ha scosso le coscienze di una comunità, quella di Cisterna, che ora sta reagendo con una pioggia di solidarietà, a partire dall'amministrazione comunale in carica da un anno. «La giovane età delle persone coinvolte deve interrogare la nostra comunità sul lavoro educativo e culturale da svolgere insieme alla scuola e alle famiglie perché simili fatti non si verifichino mai più», spiega il sindaco Valentino Mantini.
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