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    LIETTA DI CONOSCERLO (PASOLINI) - L'INTERVISTA DELLA TORNABUONI IN CUI DESCRIVE IL ''CONFORMISMO BORGHESE DELLA CASA, DEGLI ABITI, DEI MODI, DELLA PARTE PALESE DELLA SUA VITA, LUI CHE DELLA RIPUGNANZA PER LA CLASSE E LA MENTALITÀ BORGHESE HA FATTO LA PROPRIA DIVISA MORALE, ESTETICA E POLITICA. MA ORA CHE 'FA NOTIZIA' GRAZIE ALLE SUE PROVOCAZIONI, PUO' INCANTARE IL SUO PUBBLICO COME IL PIFFERAIO DI HAMELIN'' - LA SUA ''AVVERSIONE RAZZISTICA (MOMENTANEA) VERSO GLI OMOSESSUALI'' - LA NUOVA ANTOLOGIA DI PIRELLI


     
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    1 - MERCOLEDÌ LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME A MILANO

    http://www.lastampa.itDa “la Stampa”

     

    pier paolo pasolini new york pier paolo pasolini new york

    Il testo che proponiamo in questa pagina era uscito nel numero 11-12 del 1968 di Pirelli - Rivista d' informazione e di tecnica ed è ora raccolto nel volume Umanesimo industriale. Antologia di pensieri, parole, immagini e innovazioni , curato dalla Fondazione Pirelli e edito da Mondadori (pp. 524, 85), che raccoglie il meglio degli interventi usciti sulla storica rivista nei suoi 131 numeri dal 1948 al 1972.

     

    Tra le altre firme comprese nell' antologia, che vuole evidenziare la vocazione «politecnica» del magazine nato con l' obiettivo di saldare cultura tecnico-scientifica e cultura umanistica, quelle di Dino Buzzati, Camilla Cederna, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Carlo Emilio Gadda, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Leonardo Sciascia, Salvatore Quasimodo, Umberto Saba, Gianni Agnelli, accompagnate dai reportage di maestri della fotografia come Ugo Mulas, Fulvio Roiter, Enzo Sellerio, Alessandro Mendini, Arno Hammacher. Il volume sarà presentato mercoledì alle ore 19 al teatro Franco Parenti di Milano, con Marco Tronchetti Provera, Gian Arturo Ferrari, Antonio Calabrò e con la partecipazione di Ornella Vanoni.

    Natalia Aspesi e Lietta Tornabuoni al Festival di Venezia del 73 Natalia Aspesi e Lietta Tornabuoni al Festival di Venezia del 73

     

     

    2 - PASOLINI, IL MIO CINEMA DELLA CRUDELTÀ

    Lietta Tornabuoni per “la Stampa”

     

    LIETTA TORNABUONI LIETTA TORNABUONI

    Pasolini sembra credere profondamente ed emotivamente in tutto ciò che dice, almeno nel momento in cui lo dice. Il suo discorso non è mai stracco, casuale o distratto; ma sempre attento, impegnato, impregnato di ragionevolezza e di pazienza didascalica. Appare appassionato e sincero. Questo gli dà un grande fascino oratorio e una straordinaria capacità di convinzione: come il pifferaio di Hamelin, quando parla riesce quasi sempre a influenzare il suo pubblico, ad incantarlo, a trascinarselo dietro dovunque vuole.

     

    Il conformismo borghese della casa, degli abiti, dei modi, della parte palese della sua vita, è singolare in Pasolini, che dell' odio e della ripugnanza per la classe e la mentalità borghese («un marchio d' infamia, una malattia») ha fatto la propria divisa morale, estetica e politica. Ancora di più contrasta con le sue opere recenti, nelle quali il populismo lirico, il misticismo estetizzante e il civismo emotivo sono stati sostituiti dalla violenza, dalla provocazione, dall' orrore e dalla tragedia.

    Anche di questo parliamo, stamattina.

     

    «I moralisti terrorizzati»

    pier paolo pasolini laura betti terence stamp pier paolo pasolini laura betti terence stamp

    «Qualche tempo fa», racconta Pasolini, «ho avuto una grave malattia, un' ulcera che mi ha portato vicino alla morte e mi ha tenuto un mese a letto, immobile. In quel mese ho letto certi testi. E dopo, confusamente, ho scritto sei tragedie. Era il periodo della protesta violenta dei negri; l' estate precedente avevo visto la violenza nel mondo del Village a New York. Forse c' è entrato un fatto psicologico, o anche il trauma fisico. Non so.

     

    Da tutti questi elementi mi è nata l' ispirazione di un cinema che si potrebbe definire cinema della crudeltà. Cioè di film che esprimano una rivolta esistenziale irrazionale, violenta, fisica: in contrasto con la razionale rivolta marxista contro la società. Teorema porta il segno di questa violenza: è una parabola tutta sopra le righe e la seconda parte è terribile, presenta una gamma di sentimenti e di figure che imbarazzano, che urlano, che si denudano, che gridano la propria disperazione, che danno fastidio.

    pier paolo pasolini anna magnani pier paolo pasolini anna magnani

     

    «Lo stesso si può dire di Porcile , il mio nuovo film. Naturalmente, la stampa fascista si è sfrenata in gran spiritosaggini su questo titolo: non gli è venuto neppure in mente che i porci sono loro. Il film racconta due storie atroci: il cannibalismo e la bestialità ne sono soltanto i dati esterni.

     

    pier paolo pasolini alberto moravia pier paolo pasolini alberto moravia

    Nell' identico filone rientra il film che progetto di dirigere con Maria Callas come protagonista, Medea : crudeltà, violenza, strage, distruzione e autodistruzione. I motivi di questa scelta... Un motivo può essere il desiderio di provocare, di scuotere: e di riproporre l' orribile ma reale dimensione della tragedia in un mondo che vive nella tragedia, ma che cerca di nasconderla sotto un' apparenza di falsa civilizzazione, di razionalità e di opulenza. Ma poi ci sono altri motivi, ragioni più profonde».

     

    peri paolo pasolini sul set di medea con maria callas peri paolo pasolini sul set di medea con maria callas

    Teorema è l' unico dei film appartenenti a questo nuovo corso che sia stato presentato al pubblico: e subito è stato fermato dall' intervento moralizzante della magistratura. «Io non mi sento colpevole di nessun reato» dice Pasolini «e la censura mi colpisce sino a un certo punto. A me interessa fare i film, interessa che li vedano certe persone. Il resto è un problema del produttore. Naturalmente, capisco benissimo perché Teorema sia parso scandaloso. I moralisti sono terrorizzati da ogni verità sulla famiglia. I difensori dell' ordine sociale costituito non sopportano l' immagine di una famiglia straziata infelice e non "familiare" come quella del film. Io non ho nulla contro la famiglia: lei lo ha visto, vivo con mia madre.

    terence stamp in teorema terence stamp in teorema

     

    Ma debbo dire che è una struttura arcaica, il covo dei sentimenti patologici preistorici dell' uomo. I moralisti, poi, sono sempre spaventati dall' argomento teologico». [...]

     

    «Nenni? Il più simpatico»

    teorema di pier paolo pasolini terrence stamp teorema di pier paolo pasolini terrence stamp

    Non diversamente da François Mauriac, Pasolini redige per un settimanale a rotocalco una rubrica personale in cui, grillo parlante informato e tempestivo, esamina gli avvenimenti e le persone del momento. Nonostante affermi di essere «un comunista dissidente, a sinistra del Pci, solo», e sia certo uno spirito indipendente, i suoi giudizi e le sue opinioni coincidono spesso con le posizioni del radicalismo, a volte addirittura con i luoghi comuni del buon senso.

    pier paolo pasolini ninetto davoli pier paolo pasolini ninetto davoli

     

    Nenni? «Egli mi sembra l' uomo più simpatico del mondo politico italiano». Gli intellettuali affascinati dalla rivolta studentesca? «Mi fanno così ridere certi miei coetanei che improvvisamente riscoprono la vita e ti si presentano ridendo ironici, come se tu fossi rimasto vecchio e loro fossero di colpo tornati giovani. È una luce molto tipica, quella dei loro occhi: la luce che c' è talvolta nei pazzi.

     

    Ed è proprio per questo che talvolta sono simpatici. Altre volte è una luce odiosa: ricattatoria, ostile, piena del piacere sgradevole di vederti finito, superato. È una nevrosi di ansia mal capitalizzata, che rende sicari del terrorismo».

     

    pier paolo pasolini maria callas pier paolo pasolini maria callas

    Gli omosessuali? «Anch' io ho in me un momento, superato nella coscienza ma rimasto nella meccanica fatale di un' educazione, in cui verso l' omosessualità ho un moto di avversione razzistica. Mi pare, almeno per un infinitesimo di secondo, che l' omosessualità designi in un altro un carattere di inferiorità umana e civile. Tanto è il terrore di un' opinione pubblica terrorizzante».

     

    La poesia d' avanguardia? «La trasgressione al complesso di regole che seguiamo parlando, fatta dai poeti d' avanguardia, è portata velleitariamente a tali conseguenze, da non distruggere le regole: ma da farle rimpiangere». [...]

    Pasolini nelle periferie di Roma Pasolini nelle periferie di Roma

     

    Personaggio che «fa notizia»

    Curiosamente, quanto più Pasolini diventa provocatorio e incomodo, tanto più il suo pubblico si allarga. Curiosamente, quanto più lo circonda la scandalizzata deplorazione del mondo borghese, tanto più diventa, per così dire, commerciale: e commerciabile, e commerciato. Curiosamente, quanto più si accentua la sua eccentricità e diversità rispetto agli altri intellettuali italiani, tanto più Pasolini diventa un personaggio pubblico. Cioè un personaggio sempre fotografato ovunque vada, sempre consultato qualunque cosa accada o qualunque sia il problema in discussione, sempre seguito dalla curiosità, sempre considerato in qualche modo autorevole: un personaggio, insomma, che «fa notizia», che «fa opinione».

    pier paolo pasolini e italo calvino al caffe rosati pier paolo pasolini e italo calvino al caffe rosati moravia e pasolini 1 moravia e pasolini 1 pier paolo pasolini con la madre susanna colussi 3 pier paolo pasolini con la madre susanna colussi 3 pier paolo pasolini con la madre susanna colussi 1 pier paolo pasolini con la madre susanna colussi 1 pier paolo pasolini con la madre susanna colussi 2 pier paolo pasolini con la madre susanna colussi 2 pasolini betti pasolini betti raffaella carra' e pier paolo pasolini raffaella carra' e pier paolo pasolini Pasolini Pasolini pasolini dante ferretti tonino delli colli pasolini dante ferretti tonino delli colli Pasolini con amici - by Giuseppe Garrera Pasolini con amici - by Giuseppe Garrera

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