Daniele Sparisci per corriere.it
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Una Ferrari autografata da Toto Wolff, il capo della Mercedes di Formula 1. Una rarità assoluta. Toto è il grande rivale del Cavallino, a capo di una squadra capace di sbriciolare i record della Rossa di Michael Schumacher.Il boss austriaco ha appena dato via la sua LaFerrari Aperta, una supercar per pochissimi. Unica per contenuti, fascino tecnologia. E anche per il prezzo. Non era l’unica in suo possesso, prima aveva anche una Enzo.
Il sogno dei collezionisti
Della «LaFerrariAperta» sono stati costruiti soltanto 210 esemplari, deriva dalla versione coupé della hypercar lanciata nel 2014. Il passaggio di proprietà è stato curato dal dealer britannico specializzato Tom Hartley junior, lo stesso che ha venduto la collezione di Sebastian Vettel e LaFerrari Aperta della moglie di Bernie Ecclestone (con dedica di Sergio Marchionne).
Toto ha lasciato la sua firma sotto il cofano anteriore: non è che l’abbia usata molto, anzi pochissimo, forse mai, e non solo a causa dei tanti impegni in Formula 1. I chilometri sono gli stessi di quando è uscita dalla fabbrica, con il ruolo che il manager austriaco ha nella Mercedes non poteva farsi vedere in giro con la supercar della concorrenza. Una vettura simbolo. E in più ha anche investito personalmente soldi nell’Aston Martin.
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In pochi anni vale il doppio
Mister Wolff era l’unico proprietario, l’ha ordinata direttamente a Maranello e con l’auto viene allegata la fattura originale insieme al bonifico. Il prezzo è top secret, quando era disponibile il listino si aggirava sugli 1,6 milioni di euro, in pochi anni vale circa il doppio: le quotazioni dei collezionisti superano i 3 milioni di euro (3,4 + Iva, secondo i ben informati), a un’asta benefica per i 70 anni del Cavallino (nel 2017) un esemplare ha raggiunto gli 8,3 milioni. LaFerrari Aperta è spinta da un da un motore V12 do 6262 litri da 800 cv accoppiato a un modulo elettrico da 120 kW per una potenza complessiva di 963 cavalli, prestazioni vicine a una F1.
Le prestazioni
Raggiunge i 350 km/h, e accelera da 0 a 100 in meno di 3 secondi, ne impiega 7,1’’ per arrivare ai 200 orari. Un grande studio è stato fatto sull’aerodinamica per non ridurre prestazioni e confort anche con il tetto scoperto: è un hard-top rimovibile in fibra di carbonio.
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A livello di telaio, rispetto alla coupé, gli ingegneri sono intervenuti per rinforzare la parte inferiore della vettura. Anche le porte, per via dell’assenza del tetto fisso, hanno un angolo d’inclinazione leggermente differente ma mantengono l’apertura a farfalla. Alettoni e flap sul parabrezza servono a neutralizzare i disturbi provocati dal vento e a godersi la colonna sonora del cattivissimo V12 aspirato.
Wolff e Hamilton, passione Ferrari
Toto Wolff è diventato direttore esecutivo della Mercedes (è anche azionista della Scuderia di F1) nel 2013: un passato da pilota GT, si è allontanato dalle piste attirato dal mondo della finanza — ha fondato start e up e si è occupato di collocamenti in borsa a New York —, ci è tornato prima in Williams e poi alla Mercedes per vincere tutto: dal 2014 ha conquistato 7 titoli piloti e altrettanti costruttori di fila.
Con Lewis Hamilton ci sono un rapporto che va oltre quello di lavoro, e una passione condivisa per le Ferrari. Se Wolff ha sempre tenuto nascosto il suo bolide con il Cavallino (e gli altri, recentemente ha dato via anche altre supercar fra le quali alcune Mercedes AMG), il campione britannico invece si è addirittura fatto selfie a Los Angeles al volante di una delle sue «LaFerrari». A 36 anni, nonostante vari corteggiamenti in passato, non ha mai corso per la Scuderia: «Sembra incredibile, è un sogno per tutti. Non è stato possibile e non saprò mai bene perché».
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