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    IL VACCINO, DA SOLO, NON BASTA – SE VOLETE CAPIRE L’IMPORTANZA DEL GREEN PASS E DI ALTRE MISURE DI CONTENIMENTO, DATE UN’OCCHIATA A QUELLO CHE STA SUCCEDENDO OLTREMANICA: IN GRAN BRETAGNA SOLO IERI SI SONO REGISTRATI OLTRE 43MILA CONTAGI E 223 MORTI. MA QUALI SONO LE RAGIONI? MASCHERINE E DISTANZIAMENTO SONO SOLO UN RICORDO OLTRE AL FATTO CHE SI STA PROCEDENDO TROPPO LENTAMENTE CON LA SOMMINISTRAZIONE DELLA TERZA DOSE. SOTTO OSSERVAZIONE ANCHE UNA NUOVA VARIANTE CHE…


     
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    Da "www.corriere.it"

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    Da giorni, la Gran Bretagna registra livelli di nuovi contagiati da Sars-CoV-2 significativamente più alti rispetto allo scorso anno — quando parti del Paese erano in lockdown — ed enormemente più alti rispetto a quelli di altri Paesi dell’Europa occidentale, dall’Italia alla Francia, alla Germania.

     

    Per fare un paragone, nella giornata di lunedì i nuovi casi sono stati 49.156 in Gran Bretagna; in Italia 1.597; in Francia 1.057; in Germania 4.056. (I casi in Gran Bretagna ieri sono stati 43.738, ma i morti sono stati 223, un record da 7 mesi a questa parte).

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    È vero che, grazie ai vaccini, il numero di casi gravi di Covid registrati nel Paese resta limitato, e che la percentuale di occupazione di letti d’ospedale da parte di pazienti Covid è significativamente più bassa rispetto a quello dello scorso anno, sia nelle terapie intensive, sia nei reparti non intensivi.

     

    Ma è vero anche che più alta è la circolazione del virus, più si alzano le probabilità che il virus contagi persone vulnerabili, aumenti la pressione sul sistema sanitario, o sviluppi nuove varianti , potenzialmente ancora più pericolose della Delta al momento dominante.

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    Nelle scorse ore, il governo di Boris Johnson ha pronosticato che i prossimi mesi saranno «impegnativi», ha assicurato che l’attenzione sui «casi in aumento» è massima, ma ha anche per ora rifiutato di mettere in campo il «piano B» di cui lo stesso premier aveva parlato lo scorso mese — che comporterebbe la reintroduzione di misure restrittive come le mascherine obbligatorie al chiuso, o varie forme di obbligo di green pass per accedere ad alcuni eventi. «Il governo» ha detto il portavoce di Johnson Max Blain, «vuole provare a proteggere sia le vite, sia la qualità delle vite».

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    Ma perché i casi stanno salendo, in Gran Bretagna?

     

    Le ragioni principali potrebbero essere queste.

    1. Le mascherine

    L’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, in Gran Bretagna, non c’è mai stato. Quello di indossarla all’interno non c’è più da mesi. In sostanza, come indicato dal corrispondente Luigi Ippolito, «le mascherine sono ovunque diventate un ricordo, e ormai solo in metropolitana se ne vedono ancora». Anche se è impossibile correlare l’utilizzo della mascherina, da solo, a numeri più alti di contagi (in Svezia e in Olanda la percentuale di persone che affermano di non aver mai indossato una mascherina, secondo una ricerca dell’Imperial College London, è più bassa che in Gran Bretagna, ma in entrambi quei Paesi i contagi sono molto più bassi rispetto al Regno Unito), è certo che la mascherina è tra le misure decisive per il controllo dei contagi .

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    2. Il distanziamento

    La Gran Bretagna ha cancellato gli obblighi di distanziamento sociale molto prima rispetto ad altri Paesi europei. In Italia, ad esempio, la riapertura delle discoteche è stata oggetto di dibattiti per mesi dopo che i club inglesi avevano riaperto a pieno regime. In Gran Bretagna non c’è l’obbligo di green pass per accedere a luoghi pubblici, né ai luoghi di lavoro.

     

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    La percentuale di lavoratori che hanno ripreso ad andare in presenza sul luogo di lavoro resta al momento bassa — circa il 50%, secondo la Bbc — ma ogni occasione di socialità è al momento possibile. Come indicava di nuovo Luigi Ippolito qui: «Dopo che a luglio il governo ha abolito tutte le restrizioni, a Londra da settembre si respira aria di piena normalità: lo scorsa settimana si è tenuto a Manchester il congresso dei conservatori, una bolgia dantesca che ha visto migliaia di persone accalcarsi a eventi affollatissimi e party sudatissimi (e l’unica mascherina visibile era quella che indossava l’ambasciatrice francese); in questi giorni nella capitale è in corso Frieze, la maggiore manifestazione artistica dell’anno, che è tornata ai suoi fasti di sempre con lo struscio da una galleria all’altra; le ambasciate hanno ripreso o ospitare ambiti cocktail e i club più trendy della capitale si preparano ad allestire fantasmagoriche feste di Halloween dove il distanziamento sociale sarà misurabile in decimi di millimetro».

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    3. L’immunità e il programma vaccinale

    La Gran Bretagna è stata tra le nazioni che per prima ha portato avanti, in modo massiccio, il programma di vaccinazione della popolazione. La campagna vaccinale ha però rallentato enormemente il suo passo — non a caso, la Gran Bretagna non è più nella top 10 dei Paesi con la più alta percentuale di popolazione vaccinata al mondo. E paradossalmente proprio il vantaggio iniziale potrebbe essere tra le concause dell’attuale aumento dei contagi, perché gli studi hanno indicato che la copertura contro il contagio da coronavirus cala significativamente a partire dal sesto mese dopo la seconda dose.

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    Questo dato è poi più critico per chi ha ricevuto vaccini con tecnologie diverse rispetto a quella a mRna — come AstraZeneca, usato in modo massiccio in Gran Bretagna. Per questo il governo ha attivato un programma di distribuzione della terza dose di vaccino — sulla scorta di quanto fatto (con ottimi risultati) in un altro «early adopter» dei vaccini anti-Covid, Israele. Eppure, secondo gli esperti, si procede troppo lentamente: il ritmo è di circa 180 mila terze dosi al giorno. E più della metà delle persone che potrebbero riceverne una, non l’hanno ancora fatto.

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    La Gran Bretagna ha anche vaccinato con più lentezza i giovani nella fascia tra i 12 e i 17 anni (la percentuale di italiani in questa fascia di età che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino è doppia rispetto a quella britannica).

     

    4. Una nuova variante?

    Gli studiosi stanno anche cercando di monitorare quanto la variante AY.4.2 o Delta Plus — in aumento, in Gran Bretagna — possa essere legato all’aumento dei casi. Al momento, il 6% dei casi in Gran Bretagna è legato a questa nuova variante. Da quanto risulta al momento, però, questa variante — che non è ancora catalogata tra quelle più pericolose, ed è stata sequenziata a luglio — non sembra essere significativamente più contagiosa o pericolosa.

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