Estratto dell’articolo di Elisabetta Rosaspina per il “Corriere della Sera”
mikolaj filiks
Un adolescente è morto suicida in Polonia dopo che un’inchiesta giornalistica, diffusa da Radio Szczecin (parte dell’emittente pubblica Polskie Radio ) e ripresa da Tvp , Telewizja Polska , la tivù di Stato, ha permesso di identificarlo come vittima di abusi sessuali subiti due anni prima. Il servizio svelava infatti dettagli sensibili come l’età del ragazzo e il ruolo politico della madre.
L’ombra di una cinica manovra grava sulla tragedia che ha colpito Magda Filiks, 44 anni, parlamentare di Piattaforma Civica, il maggior partito d’opposizione (centro-centro destra), e madre del quindicenne che si è tolto la vita. La deputata ha reso noto l’epilogo attraverso le reti sociali: «Il 17 febbraio è morto mio figlio Mikolaj Filiks». E ha chiesto ai «media» (ponendo la qualifica tra virgolette) di tenersi lontano dal funerale, celebrato ieri.
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Il suo partito, guidato dall’ex presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha accusato le testate controllate dal governo e lo stesso partito di maggioranza, PiS (Diritto e Giustizia), di aver fatto filtrare informazioni che dovevano restare riservate sul caso di pedofilia […] solo per danneggiare gli avversari, in vista delle prossime elezioni parlamentari. In passato il pedofilo aveva avuto incarichi nella Piattaforma Civica e aveva militato per i diritti della comunità Lgbt.
Diritti sempre più negletti, da quando, nel 2015, è salito al potere il partito di estrema destra fondato dai gemelli Kaczynski, arroccato sulle posizioni dell’ala più conservatrice della Chiesa cattolica. […] La magistratura polacca ha aperto un’indagine sulla morte del ragazzo e il National Broadcasting Council sulla legittimità di trasmissioni che hanno permesso l’identificazione di un minorenne.
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