1 – IL LAVAGGIO DEL DENARO SPORCO. RICICLAGGIO? NO, CORONAVIRUS…
Umberto Rapetto per www.infosec.news
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Se qualcuno voleva una valida giustificazione per forzare la popolazione all’uso di bancomat e carte di credito, una scusa buona adesso c’è. Se il contrasto al riciclaggio non fa presa sulla gente e ancor meno appetibile risulta la lotta all’evasione fiscale (attacco che molti cittadini privi di senso civico – ah. meraviglioso ossimoro! – reputano pari all’automutilazione), il rischio di trasmissione del coronavirus può incentivare il ricorso ai pagamenti elettronici.
UMBERTO RAPETTO
Un paradosso? Niente affatto. Basta guardare quel che sta succedendo alla filiale di Guagzhou della Banca Centrale cinese, che è in assetto di guerra per procedere alla distruzione di carta moneta che potrebbe essere infetta e rappresentare seri problemi nella già incontenibile propagazione del micidiale COVID-19.
Il coronavirus potrebbe essere, infatti, veicolato dalle banconote, strumento di pagamento che storicamente veniva indicato come possibile vettore di malattie e infezioni per il loro naturale passare di mano in mano sooprattutto in condizioni igieniche non ottimali.
coronavirus nelle banconote
Fan Yifei, vicegovernatore della Banca Centrale del Popolo,ha dato ordine di procedere alla disintegrazione del denaro cartaceo proveniente da ospedali, mercati all’aperto, mezzi di trasporto e ogni altro contesto ad elevata esposizione a rischio di contaminazione. Naturalmente al macero finiscono le banconote malandate e per quelle “quasi nuove” viene tentato un recupero con procedure rigorose.
xi jinping con la mascherina 5
L’operazione di pulizia del denaro si basa sul ricorso allo stoccaggio in ambienti portati ad alta temperatura oppure avviene con l’utilizzo di luce ultravioletta un po’ come siamo abituati a veder fare dal nostro dentista con le operazioni di sterilizzazione dei ferri chirurgici. A questa “ripulitura” fa seguito la conservazione per almeno quattordici giorni prima che le banconote tornino in circolazione.
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Gli istituti di credito “commerciali”, dal canto loro, raccolgono dagli ambienti considerati “pericolosi” il denaro e – dopo averlo sottoposto ad una procedura di disinfezione – provvedono a depositarlo presso le strutture della Banca Centrale. Contemporaneamente al rastrellamento della “carta infetta”, sono state emesse banconote nuove (in distribuzione proprio da oggi) per un importo di 600 miliardi di “yuan” (pari a poco meno di 80 miliardi di euro), quattro miliardi dei quali sono inviati a Wuhan per riavviare gli acquisti in loco.
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Chi presenta “denaro vecchio” per averne di fresco di stampa deve naturalmente dare spiegazioni circa la legittima provenienza delle somme di cui ha disponibilità e che intende cambiare. E’ fin troppo ovvio che una simile circostanza non passa inosservata agli esponenti del crimine che possono approfittare del momento di caos e di rapida movimentazione di contante per dare una ripulita a proventi di attività illecita o semplicemente per ridurre l’ingombro nelle proprie casseforti di banconote di piccolo taglio.
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Una severa azione di monitoraggio dei cambiavalute è immediatamente scattata in giro per il mondo anche se dalle nostre parti ancora poco se ne parla. La storia dl contante cinese passa in secondo piano quando – lungi dal fare inutili allarmismi – a Prato (come ha rappresentato il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi) stanno rientrando 2500 cinesi che erano andati in patria per il loro capodanno.
Non è il loro portafogli e il relativo contenuto a preoccupare, ma la gestione del loro arrivo imporrà l’adozione di iniziative che certo non potranno essere improvvisate. Se si è faticato a tenere la calma con gli sporadici casi sospetti finora toccati in sorte, come pensano le Autorità di organizzarsi? Anche questa è sicurezza, “ça va sans dire”.
gianni rezza
2 - CORONAVIRUS, LA CINA STERILIZZA LE BANCONOTE. REZZA (ISS): «BASTA LAVARSI LE MANI»
Marzio Bartoloni per www.ilsole24ore.com
coronavirus
La Banca centrale cinese ha appena adottato misure per la disinfezione delle banconote in circolazione nell'ambito del contrasto all'epidemia di coronavirus. In particolare secondo una circolare diffusa nei giorni scorsi le banconote provenienti dalle regioni più colpite dall'epidemia dovranno essere disinfettate con l'esposizione a raggi ultravioletti o alte temperature. Prima di essere rimesse in circolazione dovranno anche essere stoccate per 14 giorni in una sorta di quarantena.
«Mi sembra una misura eccessiva, ma comunque adottata all’interno di un complesso di interventi di massima cautela da parte della Cina che per ora sembrano funzionare per circoscrivere l’epidemia», avverte Gianni Rezza, direttore malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità
banconote cinesi 3
Perché le sembra eccessiva la “quarantena” delle banconote?
Non conosco bene la misura, ma non mi pare basata su evidenze scientifiche. Il problema con le banconote è nel caso il contatto con le mani perché nessuno certamente se le mette in bocca
Ma il virus non resiste sulle superfici? E quindi anche sulle banconote?
diamond princess in quarantena 5
Ripeto, a me sembra una misura eccessiva non basata su prove scientifiche e mi chiedo anche quanto sia fattibile. Direi che per proteggersi è comunque sufficiente adoperare la misura più importante che possono utilizzare tutti per difendersi da ogni virus, quella di lavarsi bene le mani. Certo va sottolineato come la Cina stia portando i controlli alla massima potenza possibile e questo sembra funzionare.
yuan
Perché?
Misure come quelle dell’isolamento di 60 milioni di persone stanno al momento funzionando perché stanno circoscrivendo i focolai del virus che hanno comunque dimensioni impressionanti
disinfestazione di massa a wuhan 5
Ma è vero che stiamo già superando il picco dei contagi?
Qualche segnale di rallentamento comincia ad esserci. L’epidemia al momento resta circoscritta soprattutto in alcune zone. Però bisogna restare ancora cauti.
Cosa si può dire finora del coronavirus?
yuan dollaro
Che si tratta di un virus piuttosto contagioso, ma la cui letalità è decisamente inferiore a quella a esempio della Sars
C’è qualche virologo che prevede che si diffonderà presto anche in Italia e in Europa. Cosa ne pensa?
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Io non sono un indovino. Ci sono due ipotesi possibili: una in cui il virus si propaga con altri focolai in altre zone del mondo l’altra è che l’epidemia venga contenuta. Al momento si sta verificando questa seconda ipotesi.
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