Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
controlli
Sta funzionando il lockdown a Roma? Ci sono troppe automobili ancora in giro? Seguendo i dati elaborati sulla base degli spostamenti degli smartphone, le tracce delle cellule telefoniche alle quali si collegano le sim, viene da rispondere: sì, ci sono ancora troppi spostamenti a Roma. In sintesi: rispetto ai giorni precedenti all'inizio delle misure di contenimento, c'è una riduzione di due terzi. Due terzi dei romani restano a casa. Sembra un buon risultato, ma significa che c'è un 30-35 per cento di spostamenti lunghi (quindi non all'interno del proprio quartiere per fare la spesa) che sta continuando. La prima verifica da fare ovviamente è su quanti siano giustificati da comprovati motivi di lavoro.
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È un dato sovrapponibile a quello che, con lo stesso sistema legato allo studio dei cellulari (ovviamente in forma anonima e con il totale rispetto della privacy) è stato fatto anche a Milano: anche lì la percentuale di chi non si ferma è sempre tra il 30 e il 40 per cento. Dice l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, che ha fatto preparare questo studio: «Non va bene, ci sono ancora troppe persone in giro, per strada. Il nostro tasso di crescita del numero dei contagiati è attorno all'8 per cento, tutto sommato meno alto di quanto temevamo. Ma non possiamo mollare proprio ora, le incognite sono numerose. State a casa. Ripeto: state a casa».
L'analisi degli spostamenti è stata eseguita prendendo in considerazione la settimana dal 20 al 27 marzo e confrontandola con l'ultima settimana di febbraio, quando ancora a Roma e nel Lazio non c'erano limitazioni alla mobilità. Alla Regione Lazio sono stati raccolti i dati di un significativo campione di cellulari.
Bene, nell'arco di un'intera settimana si registrano gli spostamenti lunghi a Roma (sul raccordo e all'interno del raccordo) di circa 500 mila utenze, se proiettato su tutte le compagnie telefoniche si arriva a circa 1,5 milioni. In una settimana normale, a febbraio, gli spostamenti erano stati a Roma, per tutte le compagnie, circa 4,5 milioni.
controlli al tempo del coronavirus
Significa dunque che la riduzione è stata del 66 per cento, detta in altri termini la mobilità è ancora del 33-34 per cento, una percentuale considerata troppo alta e non giustificata dai soli automobilisti che si muovono per le consegne e per ragioni di salute o lavorative.
Discorso differente è quello invece che riguarda gli spostamenti più limitati, all'interno di aree ristrette (in sintesi circa 800 metri): rispetto a una settimana normale la riduzione è solo del 28 per cento, ma in questo caso siamo in un territorio più limitato, legato ad esempio a chi va a fare la spesa o a portare fuori il cane. Ma a preoccupare maggiormente è la prima statistica, quella degli spostamenti su tratti più lunghi e dunque per più tempo, perché ci si attendeva una diminuzione maggiormente significativa.
STRADE
Se proiettiamo poi gli stessi numeri su base giornaliera, si può ipotizzare che a Roma nell'arco di 24 ore continuino ad esserci 200mila spostamenti, una mole ancora troppo consistente. Questi dati, su cui stanno lavorando gli uffici della Regione Lazio per comprendere quanto stia funzionando il lockdown, sono tutto sommato sovrapponibili anche con altri già raccolti da altre fonti: ad esempio, per quanto riguarda le automobili per strada, si stima che vi siano 4 spostamenti su 10, soprattutto in periferia, nonostante i controlli molto efficaci della Polizia locale di Roma.
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Per quanto riguarda il sistema autostradale, rispetto a un periodo normale, l'afflusso verso la Capitale è diminuito del 75 per cento. Resta un dato ancora più importante che deve determinare tutti i nostri comportamenti: a Roma e provincia i casi positivi al Covid-19 sono già 1.652, su tutto il Lazio 2.706, di cui 133 in terapia intensiva.
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