DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Candida Morvillo per il Corriere della Sera - Estratti
Nei formidabili anni ’90 in cui le vallette erano le influencer di oggi, Luana Ravegnini era una di quelle bellissime che facevano sognare gli uomini e di cui le donne copiavano trucco e vestiti. Corrado, anno 1988, la scelse per Il pranzo è servito, poi arrivarono Ok il prezzo è giusto e le conduzioni, Lascia o Raddoppia?, la Formula Uno, i quiz, i film con Christian De Sica e Neri Parenti. Quindi, dieci anni di black out, salvo tornare nel 2021, alla conduzione di Check-up la domenica mattina su Raidue.
Caso più unico che raro il suo: chi lascia la tv così a lungo, poi non rientra. Lei dove se n’era stata?
«Ho vissuto a Londra per dieci anni, ho seguito mio marito che aveva ricevuto una proposta allettante di lavoro lì. Ho dato priorità alla famiglia, volevo che mia figlia crescesse col padre accanto. È stato un sacrificio: ho vissuto una città meravigliosa che, nonostante la meraviglia, non è riuscita a colmare il vuoto lasciato dalla mancanza dei miei amici, dei miei genitori, di Roma, della quale mi è mancato tutto. Ma non mi sono pentita, specie perché mia figlia ne ha ricevuto un’apertura mentale straordinaria. Si è appena laureata in Communication management, parla inglese, spagnolo, studia, si impegna è quadrata. Il giorno della laurea, mentre prendeva 110 e lode, sono scoppiata a piangere dalla gioia».
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Come arriva la televisione?
luana ravegnini renato della valle
«Una zia ex modella mi suggerì di fare un corso di portamento, così, per imparare a truccarmi, camminare. Lo feci per me, senza pensare che potesse nascerne qualcosa. Un giorno, però vennero degli agenti che cercavano indossatrici e scelsero anche me. Mi proposero le prime sfilate, i primi spot, iniziai coi provini. Quanti ne ho fatti… Un po’ alla volta, mi trovai a un bivio: fare l’università o continuare a lavorare finché si poteva guadagnare qualche soldino e rimandare gli studi. Feci la scelta più pragmatica. Poi, arrivò Renzo Arbore».
Iniziò come ragazza coccodè a «Indietro tutta».
«Erano lui, Mario Marenco, Nino Frassica. Al provino, non sapevo cosa cercassero e non lo sapevano bene neanche loro. Era un programma senza copione, senza scaletta, c’erano due righe e si andava a braccio. Francesco Paolantoni rimase per tutto l’anno seduto sul trespolo a interpretare l’Arcangelo Gabriele, non parlava mai, quando Renzo gli diede la parola, fece un monologo da scompisciarsi. Lì ho imparato quanto è importante l’improvvisazione. Avevo 18 anni, era come vivere in un sogno: ero una ragazza semplice che si affaccia in un mondo di lustrini, paillettes, grandi personaggi. Passavano da Rossano Brazzi a Massimo Troisi…».
Il salto alla conduzione?
«Lo devo a Pippo Baudo, mi chiamò a condurre la versione estiva di Luna Park. Al provino, mi chiese di fingere un quiz con due figuranti e improvvisai. Ricordo ancora la telefonata che ricevetti tornata a casa, abitavo coi miei, c’era il telefono quello vecchio, grigio, con la ruota per fare i numeri. Chiama il regista e mi dice: lei quest’estate è impegnata. E io: no, io no. E lui: sì, è impegnata, farà Luna Park. Dopo, ho fatto cose più importanti, ma essere scelta da Baudo, che era ai tempi il re della tv, è l’emozione che ancora ricordo».
A fine anni ’90, riempiva le copertine anche per il suo amore con Claudio Lippi.
«Ai tempi, era molto in auge. Ero stata la sua valletta a Il pranzo è servito e fra noi non c’era mai stato nulla, ma quando andò a Tmc mi chiamò, andai a lavorare con lui a Milano e galeotta fu Milano. Siamo stati insieme sette anni».
Finì con lui che annunciava all’Ansa «una separazione sofferta e dolorosa».
«Avevamo aspettative di vita diverse, lui aveva già una famiglia alle spalle, due figlie, io non avevo figli e lui decise che, per il mio bene, sarebbe stato meglio che ci separassimo, ma sui giornali uscì il contrario, che l’avevo lasciato io e che l’avevo fatto soffrire. Non ho mai voluto rettificare, mi dissi: pensassero quello che voglio».
Com’era essere un sex symbol?
«Quando mi lasciai con Claudio, si fecero avanti parecchi pretendenti, ma ero disillusa e volevo stare sola. Poi, incontrai mio marito».
Renato Della Valle, ex campione di offshore, ex socio di Silvio Berlusconi in Telepiù, immobiliarista, ricchissimo, 26 anni più di lei.
«Aveva letto delle mie interviste e aveva pensato che dovevo essere una bella persona. Io avevo aperto un ristorante per avere un punto fermo, perché nello spettacolo il lavoro oggi c’è, domani non c’è. Insomma, la sera, stavo lì, ovviamente, non ero in cucina, facevo la cosa che sapevo fare meglio, le Pr. Renato, quando seppe che ero single, iniziò a presentarsi tutte le sere. Mi fece una corte pazzesca, ho tenuto duro per sei mesi, ma sarebbe crollata anche un’elefantessa».
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Di recente, è uscita la notizia che è in vendita la vostra villa di Bordighera: disegnata da Giò Ponti, mille metri quadrati, dieci stanze da letto, dieci bagni, Spa, piscina.
«Mio marito ce l’ha da 45 anni, non mi so spiegare gli articoli usciti adesso».
Si spiegano col prezzo, che si dice sia di 50 milioni di euro.
«A me non risulta sia in vendita».
È sul sito di Christie’s. Sta provando a far cambiare idea a suo marito?
«Ripeto, non mi risulta in vendita. Quest’estate, purtroppo, mia madre è stata male e sono rimasta a Roma con lei. A Bordighera solo tre giorni».
Il 15 settembre riprende «Check-up». Il rientro il tv è stato cercato, sofferto?
«A Londra, la tv non mi mancava. Pensavo che la mia parentesi nello spettacolo fosse terminata ed ero certa che rientrare sarebbe stato impossibile. Neanche guardavo più la tv italiana. Ma la vita è fatta di strane coincidenze, quando ho cominciato a venire a Roma più spesso per seguire da vicino i miei genitori diventati anziani, Raidue ha deciso di riproporre un programma di salute e l’ultimo programma che io avevo condotto parlava di salute, per cui hanno pensato a me».
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