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salvator mundi di leight court
Più che autore di un Salvator Mundi, Leonardo sembra sempre più simile a Babbo Natale, una specie di gallina dalle uova d’oro con la barba: basta parlane, possedere qualcosa di simile e oplà, qualcosa vien fuori.
Una studiosa di non vasta notorietà, comunque estranea al “circuito” internazionale dei leonardisti (una consorteria dove se quattro si mettono d’accordo per dire che un quadro è di Leonardo di Leonardo diventa, altrimenti no) ha tirato fuori un disegno sembra a sanguigna affermando di aver trovato “il vero Salvator Mundi di Leonardo”, ovvero uno diverso dal cosiddetto “Salvator Mundi” di Leonardo venduto tre anni fa da Christie’s per 450 milioni di dollari all’erede al trono dell’Arabia Saudita Mohammed Bin Salman.
salvator mundi di leonardo proposto ieri
La “Stampa” e il Tg5, non si capisce bene in base a cosa (Giannini è diventato un critico d’arte? O lo è diventato Mimun andando in pensione?) ne hanno data ampia notizia.
Inutile ripercorrere la storia del quadro battuto a 450 milioni di dollari, farraginosa nei documenti e nelle attribuzioni ma ricca di spregiudicati affaristi da quando, nel 2010, il gallerista Robert Simon comprò in asta per circa 10mila dollari la tavola diventata poi il quadro più costoso del mondo.
Il disegno spacciato ieri come “il Salvator Mundi di Leonardo” sembra, al massimo, un disegno in cui un artista anonimo ritrae Leonardo da Vinci (forse). Un po’ come nella “Tavola Lucana”, pure quella attribuita a Leonardo anche se pure un cieco vede che non è sua.
tavola lucana presunto autoritratto di leonardo
L’attribuzione è stata proposta da Annalisa Di Maria, “studiosa di Leonardo”, nessun studio particolarmente acclarato, una tra i molti che passano la vita a individuare nella “Gioconda” questo e quello: lei ci vede il riflesso del Neoplatonismo, che sarebbe la corrente di pensiero di Marsilio Ficino et al. ma che, a giudicare dalla biblioteca di Leonardo e dai suoi scritti poco o nulla questi sapeva che cosa fosse tale “corrente filosofica”.
Una volta questa studiosa è stata premiata a Rimini a fianco di un tizio travestito da Leonardo che sembrava Babbo Natale. Un po’ lo sembrava anche l’ex assessore alla cultura di Milano di Mestizia Moratti, il poliedrico artista-attore Finazzer Flory, ex palestrato che nel suo spettacolo “Io Leonardo” più che da Vinci sembrava il vecchio barbuto che abita a Rovaniemi tra le renne.
jesus after leonardo by wenceslas hollar inscription in latin leonardus da vinci pinxit artwork form university of toronto wenceslas hollar digital collection
Una moda senza senso questa ricerca del “Salvator mundi” di leonardo, iniziata secoli fa in assenza di prova certa che Leonardo abbia dipinto un’opera con questo soggetto, mentre molte ne hanno lasciate gli allievi.
Il Leonardo-Salvator Mundi non solo assomiglia a Babbo Natale, forse sta diventando proprio come Babbo Natale, perché di regali ne porta, eccome! Non solo conferisce un quarto d’ora di notorietà a coloro che la sparano grossa uscendo dai sottoscala di polverosi archivi dove, magari, non hanno trovato niente tutta la vita, ma a qualcuno porta anche soldi.
finazzer flory
Questa settimana, ad esempio, una “Maddalena penitente” (1515-20) attribuita a Gian Giacomo Caprotti (ovvero Salai’, l’allievo più “amato” da Leonardo), stimata 100 mila euro, è stata battuta a un milione e 400 mila euro. Avanti così, Babbo Leonardo porta i regali.
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