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    AMERICA FATTA A MAGLIE - ALTRO CHE RUSSIAGATE: GLI HACKER SOVIETICI PROVARONO A DANNEGGIARE PURE TRUMP (RICORDATE IL DOSSIER CON LE ‘GOLDEN SHOWER’?) E ORA PUTIN GODE DAVANTI AGLI STATI UNITI CHE SI STANNO DISTRUGGENDO DA SOLI NELLA GUERRA TRA IL PRESIDENTE E LE SUE AGENZIE DI SICUREZZA - IL TWEET DI TRUMP CHE RIASSUME TUTTO: ‘SONO MESSO SOTTO INDAGINE PER AVER LICENZIATO IL DIRETTORE DELL'FBI DALL'UOMO CHE MI HA DETTO DI LICENZIARE IL DIRETTORE DELL'FBI’


     
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    Maria Giovanna Maglie per Dagospia

     

    I am being investigated for firing the FBI Director by the man who told me to fire the FBI Director! Witch Hunt,” he tweeted. Sono messo sotto indagine per aver licenziato il direttore dell'FBI dall'uomo che mi ha detto di licenziare il direttore dell'FBI. Caccia alle streghe”.

    DONALD TRUMP JAMES COMEY DONALD TRUMP JAMES COMEY

     

     Meglio di così nessun comunicato stampa potrebbe, e il primo che dice che per dominare il web bisogna essere millennial o internet nativi, metto mano alla pistola.

     

    Donald Trump, anni 71 appena compiuti in un'atmosfera da Sturm und Drang, con i social è un genio. Ha comunicato in un colpo solo che è vero che è sotto inchiesta, perlomeno che si indaga ancora, nonostante le smentite al Congresso dell’ex direttore dell'FBI, sul suo possibile tentativo di ostruire la giustizia nel caso dell'inchiesta sull’ex consigliere per la sicurezza, il generale Michael Flynn, e sull'ipotesi che per questa ragione abbia deciso di licenziare Comey;

     

    ROD ROSENSTEIN ROD ROSENSTEIN

    quindi ha indirettamente confermato I leaks, le spiate che il Washington Post pubblica a valanga; ha anche mandato un siluro al vice Attorney General, Rod Rosenstein, il quale pochi minuti prima aveva fatto invece una dichiarazione raccomandando di non prendere sul serio i famosi leaks e di stare solo a dichiarazioni ufficiali che provengano o dall'ufficio del procuratore speciale Robert Mueller, da lui nominato, o da lui stesso.

     

    Rosenstein, che svolge le funzioni di Attorney General sulla vicenda del Russia gate, perché Jeff Sessions ha ricusato se stesso dopo essere stato accusato di incontri inappropriati con l'ambasciatore russo nel 2016, ora rischia di essere bruciato dal suo presidente, che gli ha brutalmente ricordato le contraddizioni del suo operato.

    La verità è che al Dipartimento di Giustizia Trump rimprovera di aver nominato un procuratore che non sarebbe stato il caso di nominare.

    donald trump jeff sessions donald trump jeff sessions

     

    Ha ragione, perché anche se il progetto del l'impeachment non riuscisse a prendere piede di qui al 2018, quando si votano le elezioni di metà mandato e I democratici sperano di riprendere la maggioranza parlamentare, la sola presenza di un procuratore generale che assolda avvocati, utilizza risorse, continua a interrogare persone, è un cancro all'interno di un'Amministrazione.

     

    Ha ragione perché i motivi per nominare un procuratore speciale non c'erano, visto che non c'è neanche una prova del cosiddetto Russia gate, ma questo almeno, un periodo di casino continuo, i democratici “oppositional”, come con tono molto chic si definiscono al Washington Post, lo hanno ottenuto. A danno degli americani naturalmente.

     

    ROD ROSENSTEIN ROD ROSENSTEIN

    Comunque conviene Twitter e finché c'è Twitter c'è speranza di capirci qualcosa, se appartenete a quel risicato numero di persone che non si è bevuto il cervello nell'odio per l'usurpatore Trump; se pensate che non c'è Russia che tenga a falsare il voto sia negli Stati Uniti che in Francia, se siete convinti che per quanto casino possa ordire il perfido Putin, non cambia un risultato di elezioni senza che in molti se ne accorgano e denuncino che avevano votato in un altro modo;

     

    se avete letto che le regole del voto elettorale che prevale sul voto popolare non le ha inventate lui ma c'erano già prima; se scoprite che in modo allarmante tutto il mondo è paese quando si tratta di buttarla in vacca e in mano a giudici e procuratori speciali; se non vi hanno convinto che Hillary Clinton fosse la nuova Maria Vergine Immacolata, se infine vi puzzano le operazioni alla Washington Post, vedi Amazon di Jeff Bezos, compra tutto e non paga tasse.

     

    I tweet di #therealDonaldTrump vi aiuteranno a districarvi nel gran bordello americano. Eccone qualcuno fresco di giornata.

     

    Jeff Sessions Jeff Sessions

    “After 7 months of investigations & committee hearings about my ‘collusion with the Russians,’ nobody has been able to show any proof. Sad!”’ Dopo 7 mesi di investigazioni e audizioni di commissioni sulla mia collusione con i russi, nessuno è stato in grado di mostrare alcuna prova. Che tristezza!.

     

    “Despite the phony Witch Hunt going on in America, the economic & jobs numbers are great. Regulations way down, jobs and enthusiasm way up!”. Nonostante la fraudolenta caccia alle streghe in atto in America, i numeri dei posti di lavoro e dell'economia sono grandi, le troppe regole sono giu’, lavoro ed entusiasmo su’.

     

    Almeno per oggi dovremmo essere all'affondo finale.

    “The Fake News Media hates when I use what has turned out to be my very powerful Social Media – over 100 million people! I can go around them” I media delle notizie false odiano che io usi quello che è diventato il mio social media potentissimo, più di 100 milioni di persone. Io posso scavalcarli. Ecco un fronte di lotta da approfondire. Chissà.

    TRUMP PUTIN TRUMP PUTIN

     

    Ma il grande nemico che sta a Mosca che cosa pensa del bordello americano? Certo non pensa bene delle sanzioni che il Senato ha a larga maggioranza appena nuovamente approvato. Ovvio che in questo clima gli anti russi prevalessero . Ma credere come credono gli eroici resistenti di Washington, di Hollywood e dell'Upper West Side che a Mosca si ragioni in questo modo è ridicolo.

     

    Il Wall Street Journal che sta diventando una specie di Bibbia del buon senso e del ragionamento, aiutato in questo dall’ impazzimento dai suoi giornali concorrenti, pubblica un articolo straordinario di David Satter, uno studioso di cose russe che non è né con Trump né con Clinton, e che spiega molto bene una cosa semplice e fondata ovvero che a Putin di sostenere un complotto per sconfiggere Hillary Clinton non interessava affatto, e invece gli interessa mettere gli americani gli uni contro gli altri, minare la fiducia nel presidente, distruggere la relazione tra il presidente e i servizi segreti.

     

    https://www.wsj.com/articles/from-russia-with-chaos-1497307398

     

    Ci stanno riuscendo perfettamente con la complicità dei resistenti americani e la coda degli antitrumpiani nel resto del mondo.

     

    DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN

    Lo scrittore, che è un fiero oppositore dei metodi di Vladimir Putin, sostiene che per lui la differenza tra Trump e la Clinton non è significativa, Obama non gli ha mai dato realmente fastidio. Per fare un esempio, invece di tentare seriamente di fermare l'aggressione russa che in Ucraina è già costata 10000 morti, l'amministrazione Obama nel 2009 creò una Commissione, il cui capo, Michael McFaul ,consigliere della Casa Bianca per gli affari russi, si distinse per inutili incontri con l'omologo russo Vladislav Surkov.

     

    In Medio Oriente Obama gli ha lasciato campo libero. Con Hillary Clinton segretaria di Stato la Russia ha concluso un lucroso affare di sfruttamento di petrolio. Ma questo è un altro discorso.

     

    Quanto all’operazione degli hacker nel 2015-2016, e’ stata condotta in modo da rendere una cospirazione impossibile. Il Wall Street Journal racconta che quando furono sottratte le mail al capo campagna della Clinton, John Podesta , furono sottratte anche all'autore dell'articolo e una indagine di un laboratorio dell'Università di Toronto ha dimostrato che fu un furto con 218 obiettivi tra militari giornalisti e politici in almeno 39 nazioni.

    john podesta hillary clinton john podesta hillary clinton

     

     L’'intelligence russa ha sabotato o tentato di farlo anche Trump. Per capirci, il famoso dossier Trump pieno di accuse di tipo sessuale non verificate fu pubblicato in gennaio scorso da Buzzfeed, ma aveva l'imprimatur della creazione da parte dei russi. L’ex agente inglese Christopher Steele che lo ha preparato ha usato tecniche di disinformazione e manipolazione tipiche dei russi che pare siano i numeri uno in questo.

     

    Sempre Steele, dopo essersi nascosto per un po' di tempo per paura di essere ucciso, ammise che erano stati I servizi russi a dagli il materiale, mai accettando di incontrarlo direttamente. Quel dossier aveva fatto il giro dell'oca, prima in mano a dei repubblicani per “never Trump”, e poi rifilato ai democratici.

     

    Insomma, conclude il Wall Street Journal, gli Stati Uniti non sapranno mai come è andata finché continuano a cercare il colpevole in casa. La grande abilità dei metodi di disinformazione spionistica dei russi e’ infatti questa: Putin vuole paralizzare gli Stati Uniti ma preferisce che lo facciano con le proprie mani.

    christopher steele christopher steele

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