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    AMERICA FATTA A MAGLIE  - TRUMP ALTERNA BASTONE E CAROTA CON LA NATO (E OTTIENE QUELLO CHE VUOLE), FA UNO SHAMPOO ALLA GERMANIA CHE IMPONE AGLI ALTRI DI NON FARE AFFARI CON LA RUSSIA E POI VERSA MILIARDI A MOSCA COL GASDOTTO, VISTO COME UN PROGETTO EVERSIVO DA UCRAINA E POLONIA - A LONDRA CON LA MAY E LA 'KITKAT BREXIT': FUORI SEMBRA IL CIOCCOLATO DELL'USCITA DALL'EURO, DENTRO RESTA IL WAFER DELL'ACCORDO SEGRETO SU TUTTO


     
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    Maria Giovanna Maglie per Dagospia

    trump merkel trump merkel

     

    Alla fine tutti stupiti che Donald Trump in conferenza stampa prima di partire per Londra, dove non renderà la vita facile all’alleata, Theresa May, molto pericolante sul suo piano di uscita concordato con la Merkel, e che gli inglesi già chiamano KitKat Brexit, rivendichi un grande successo suo personale e americano dal vertice Nato di Bruxelles.

     

    Funziona invece proprio così, un gioco spericolato ma dal finale quasi assicurato, alla fine del quale le minacce ottengono l'effetto voluto almeno in parte, e i riottosi alleati cacciano il quattrino. Il famoso 2% del PIL come contributo alle spese della Difesa Atlantica, invece di essere sbertucciato, forse si raggiungerà entro il 2024.

     

    trump e i leader della nato trump e i leader della nato

     Questo non cambia la natura mostruosa di un'associazione nella quale una buona parte dei componenti non si sente obbligato a dare, però autorizzato a ricevere sì. Ma almeno conferma che fare la voce grossa e alternare bastone e carota con gli allievi riottosi funziona sempre. Nemmeno è stato affrontato fino in fondo il carattere ormai obsoleto di una Alleanza che è in buona parte eredità della Guerra Fredda, ma la necessità di spostarsi verso il fronte sud, caldeggiata dall'Italia, è uscita vittoriosa sulla pretesa di restare a est.

     

    merkel trump tsipras al summit nato merkel trump tsipras al summit nato

    Circolano voci incontrollate su riunioni ristrette con urla spaventose tra i leaders, nel corso delle quali il presidente americano avrebbe minacciato di ritirare tutto, portarsi via i soldatini, salutare la compagnia. Naturalmente non è così. Sono due round: nel primo attacchi e minacci, nel secondo incassi ciò che è ragionevole incassare. Arte del negoziato, riassumibile in un tweet dei tanti di questi giorni

     

     “Billions of additional dollars are being spent by NATO countries since my visit last year, at my request, but it isn’t nearly enough. U.S. spends too much. Europe’s borders are BAD! Pipeline dollars to Russia are not acceptable!”

     

    Miliardi di dollari in più sono stati spesi dalle Nazioni della NATO su mia richiesta dall'ultima mia visita l'anno scorso, ma non è sufficiente. Gli Stati Uniti spendono troppo. I confini europei sono PESSIMI. I soldi per il gasdotto alla Russia non sono accettabili.

     

    emmanuel macron donald trump emmanuel macron donald trump

    Ci sono tutti i punti del contenzioso. Trump rivendica I risultati ottenuti, ma ricorda la sproporzione con quel che spendono gli Stati Uniti, che e’ cosa a cui I cittadini americani sono diventati molto sensibili. Ribadisce che in cambio di tanto sforzo ci sono problemi di confini, e qui tocca il tasto dolente dell'immigrazione illegale e degli sbarchi, che gli sta molto a cuore; infine la nota più dolorosa di tutte, ovvero la Germania che stanzia miliardi per il nuovo gasdotto russo, fornendo così denaro per continuare a riarmarsi alla stessa Russia dalla quale esige protezione tramite la Nato, e che pretende di punire commercialmente, perché riarmandosi si è annessa la Crimea, attraverso le sanzioni. Non direste anche voi che è una follia?

     

    Non direste che i conflitti d'interesse sono smisurati? Che per esempio l'ex cancelliere tedesco Schroeder e’ a libro paga di Putin, perché fa parte del consiglio di amministrazione di un ente di Stato russo che fornisce energia alla Germania? Come lui altri dirigenti politici ed ex capi di stato e di governo di altri Paesi europei, ma qui il punto è la Germania, che comanda in Europa e pretende di dare la linea anche alla Nato, che fa la guerra commerciale agli Stati Uniti e la fa pagare anche agli altri partner europei, che da’ miliardi alla Russia, che ha un attivo commerciale enorme, secondo gli Stati Uniti ottenuto disonestamente.

     

    Dico gli Stati Uniti perché tutte queste rivendicazioni, a partire dal contributo alla Nato per il quale Obama conio’ il termine freeriders, quelli che salgono su un tram o su un treno senza pagare il biglietto, i precedenti presidenti americani le hanno sollevate dalla fine della Guerra Fredda, solo che poi non sono passati oltre la lamentela.

     

    donald trump theresa may donald trump theresa may

     Trump invece fa casino, lega difesa, sicurezza, accordi economici, nello stesso grande nodo di un'alleanza occidentale.

     

    Lo fa perché i tempi sono cambiati nella percezione degli americani del ruolo internazionale e del doveri verso l'Europa. Ho ritrovato un discorso dell' ex segretario alla Difesa, Bob Gates, nel 2011: “Future U.S. political leaders– those for whom the Cold War was not the formative experience that it was for me – may not consider the return on America’s investment in NATO worth the cost.”

     

    "In futuro i leader politici americani, quelli per i quali la guerra fredda non è stata un'esperienza formativa come è stata per me, potrebbero non considerare degno del costo il ritorno sugli investimenti americani nella Nato". Appunto.

     

    Merita due parole di precisazione la storia del gasdotto. Un consorzio di compagnie russe tedesche olandesi e francesi costruisce 750 miglia di gasdotto denominato Nord stream 2, che dovrà fornire due trilioni, duemila miliardi, di piedi cubi di gas controllato dallo stato, alla Germania dalla fine del 2019.

     

    La compagnia russa è la Gazprom, controllata di Stato col 51% nel progetto faraonico che costerà almeno 15 miliardi di euro e nel cui consiglio di amministrazione, come vi dicevo, c'è l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder.

    donald trump theresa may donald trump theresa may

     

    Il progetto non piace a molti, mica solamente a Donald Trump, non piace anzitutto all'interno dell'Unione Europea, dove tutti lamentano che la decisione è stata presa scavalcandoli, non piace ai Paesi dell'est che accusano Berlino di indebolire il fronte contro la Russia sull'Ucraina, ma anche di danneggiarli commercialmente perché vengono abolite le frontiere con i relativi dazi di passaggio e aumenta ancora di più il potere energetico della Russia sull'intero continente.

     

    donald trump nato donald trump nato

    Già oggi Gazprom fornisce il 40% del fabbisogno. La Merkel, che in queste cose fa l'arrogante tanto quanto Donald Trump, solo che lei non paga pegno, risponde di essere stata vaccinata dalla dipendenza della Russia dalla sua infanzia in Germania dell'est assieme a tutto il resto dei suoi compatrioti, peccato che abbia firmato l'accordo, che ancora non ha le autorizzazioni necessarie dell'Unione Europea, proprio il giorno dell'espulsione di diplomatici russi per lo scandalo dell’ avvelenamento.

     

    Peccato che Putin in ritorsione politica potrebbe chiudere i rubinetti del gas all'Europa come fece già nel 2005, ed è proprio da allora è stata decisa una nuova politica della Commissione Europea allo scopo di emancipare le nazioni dallo strapotere russo. Ma la Germania se n’e’ infischiata delle proteste dell'Unione europea, di quelle del presidente ucraino, persino del fatto che la Polonia ed altre nazioni dell'est abbiano bloccato qualunque approvazione.

     

    Quanto alla Polonia, è così spaventata da aver deciso di stanziare 2 miliardi di dollari per gli americani in cambio di una divisione armata. E Petro Poroshenko, il presidente ucraino, ha chiesto a Bruxelles un'azione un po' più vigorosa contro lo strapotere della Germania, denunciando il gasdotto come un progetto politico, ed eversivo, non certamente economico.

     

    Dunque Trump non ha tirato fuori per caso la polemica con la Germania, è una polemica che cova sotto la censura imposta a Bruxelles. Ma queste cose tanto non le avete lette da nessuna parte.

     

    donald trump al summit nato donald trump al summit nato

     Leggerete sicuramente l'intera visita a Londra appena iniziata in chiave di proteste, del pupazzone roseo gigantesco che vola sopra il cielo di Londra con la caricatura del presidente americano, è in fondo è giusto così, perché conta che sia stato consentito al sindaco di Londra di permettere un offesa a un ospite ed alleato, nel senso che dimostra che il premier non è autorevole e in controllo, così come conteranno certamente le proteste, anche se a Bruxelles erano una ventina di persone e non le migliaia annunciate.

     

     Ma a Londra si parlerà ancora una volta della nemica, di Angela Merkel, perché nonostante le smentite di Downing Street, è chiaro che il piano di Brexit che ha fatto infuriare una parte del governo e provocato le dimissioni del ministro incaricato delle trattative e del ministro degli esteri, è stato approvato proprio dalla Cancelliera tedesca. Che la differenza è tra chi ritiene Brexit una opportunità da sfruttare fino in fondo e chi lo ritiene un problema da tamponare.

     

    KitKat Brexit, secondo un articolo esclusivo del Sun, che avrebbe registrato degli alti funzionari mentre usavano questa curiosa metafora, fuori sembra il cioccolato dell'uscita dall'euro, dentro resta il wafer dell'accordo segreto su tutto, anche su contributi occulti all'Unione Europea.

     

     Su queste scelte si gioca a un accordo per un area di libero commercio tra Inghilterra e Stati Uniti che è nei progetti di Donald Trump, il quale ha rinunciato a ritenere la May la sua Thatcher già da tempo, così come ha derubricato il francese Macron a una comparsa, punta su Austria e paesi di Visegrad, e dal governo italiano si aspetta alcuni gesti concreti di alleanza preferenziale, ma l'anglo sfera resta l'anglo sfera.

     

    Alla partenza per Londra, tre giorni di solenne visita ufficiale che comprende anche l'udienza della Regina Elisabetta, il presidente americano non si è trattenuto dal dire che “Brexit e’ Brexit, la gente ha votato per uscire e rompere, avevo immaginato che avrebbero fatto questo invece pare che siano prendendo una strada diversa. Non so se è per questo che hanno votato gli inglesi”.

    donald trump donald trump

     

    Di Boris Johnson, ministro degli esteri che si è appena dimesso denunciando il piano del premier come “una bandiera bianca offerta all'Unione europea che ci terrà come ostaggio”, ha confermato di essere grande amico e ha lasciato intendere che probabilmente lo incontrerà privatamente. Sulle proteste che lo aspettano in questi giorni ha glissato ricordando che sicuramente il popolo inglese e’ con lui, soprattutto sull'immigrazione che è stata la vera ragione dell'uscita dall'Unione Europea.

     

    Infine alla domanda sul futuro di Theresa May, ce la farà o no a restare premier, il presidente americano ha risposto: non è cosa che mi compete, deciderà il popolo inglese. Che non è esattamente una risposta incoraggiante per la signora. Inizia il terzo round.

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