1. COLLOQUIO TELEFONICO CON IL PRIMO MINISTRO DELLA TUNISIA
Nota stampa di Palazzo Chigi – 1 marzo 2023
Najla Bouden Romdhane
II Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto ieri sera una conversazione telefonica con il Primo Ministro della Tunisia Najla Bouden Romdhane, in cui è stato sottolineato l'antico rapporto di amicizia tra le due Nazioni.
II Presidente Meloni ha espresso vicinanza al popolo e alle Autorità tunisine in questo momento particolarmente delicato per il Paese, osservando come la stabilità e la prosperità della Tunisia, nel rispetto dei diritti e delle Iibertà fondamentali, siano cruciali per la stabilità dell'intera regione del Mediterraneo.
In particolare, il Presidente Meloni ha indicato la volontà dell’Italia di continuare a sostenere la Tunisia finanziariamente, anche assieme all'Unione europea, fornendo il suo appoggio anche presso le Istituzioni finanziarie internazionali.
giorgia meloni
È stato affrontato il tema dell'emergenza migratoria e le possibili soluzioni secondo un approccio integrato. È stato espresso l'auspicio di poter presto avere un'occasione di incontro.
2. LA TUNISIA SCATENA LA CACCIA AI MIGRANTI IRREGOLARI DALL'AFRICA SUBSAHARIANA. CHE FUGGONO ANCHE VERSO L'ITALIA
Estratto dell’articolo di Leonardo Martinelli per www.repubblica.it – articolo del 2 marzo 2023
kais saied 3
[…] Sfax […] è la seconda città della Tunisia, il maggiore polo industriale. Mireille, 33 anni, vi è arrivata dalla sua Costa d'Avorio tre anni fa, uno dopo il marito. Poi è nato il loro piccolo, che ormai ha un anno e tre mesi. […] "Ho sempre considerato questo Paese ospitale - racconta la donna - . Ma adesso abbiamo paura". Il presidente Kais Saied ha scatenato una battaglia contro i subsahariani irregolari. E così i tre sono stati buttati fuori dal loro appartamento, il proprietario aveva paura dei controlli della polizia.
proteste in tunisia contro saied 2
Ci sono retate e, in quartieri popolari come questo, aggressioni di cittadini, alla ricerca di un capro espiatorio per la crisi economica della loro Tunisia. Mireille […] già tre volte è salita su un barcone diretto a Lampedusa, da una spiaggia non lontana. "Mio marito era rimasto qui, ci avrebbe raggiunto più tardi. Ma ogni volta la guardia costiera tunisina ci ha bloccato. Ora, ancora di più, voglio riprovarci e lui verrà con noi. Non c'è altro da fare". In questa fresca giornata d'inverno, dal mare il vento soffia forte, insidioso.
migranti dalla tunisia con barboncino
[…] A Tunisi, intanto, molte famiglie si ammassano davanti all'ambasciata della Costa d'Avorio. In più di 800 hanno già chiesto di rientrare a casa e ieri un aereo è decollato verso la Guinea con a bordo una cinquantina di cittadini di quel Paese, in fuga dalla "caccia al nero". Ma sono gocce nel mare.
In Tunisia, secondo i dati ufficiali, vivono 21mila subsahariani, quasi tutti clandestini (arrivano come turisti e poi restano: non ci vuole il visto per gran parte degli Stati africani). E nei primi due mesi dell'anno in Italia sono sbarcati 8578 migranti giunti dalla Tunisia, contro appena 1077 nello stesso periodo del 2022.
proteste in tunisia contro saied 1
In tutto l'anno scorso la metà dei 22mila clandestini sbarcati sono stati subsahariani e per il resto sempre più tunisini, in fuga da un Paese dove si vivrà meglio che in Costa d'Avorio, ma che ormai economicamente è alla deriva. […] Pochi giorni fa, il presidente tunisino ha lanciato "misure urgenti" contro i subsahariani, accusandoli di "violenze, crimini e atti inaccettabili": secondo lui, sono parte di un progetto di "grande sostituzione" (le stesse parole dell'estrema destra europea più becera) di queste popolazioni a quelle arabo-musulmane, i puri.
kais saied nejla bouden
"Credo ci sia un nesso tra la visita dei ministri italiani e l'offensiva di Saied sui subsahariani - osserva Yasmine Wardi Akrimi, tunisina, ricercatrice di scienze politiche presso il Brussels International Center (Bic) -: è una sorta di 'contentino' dato a Roma". Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Poi, Tajani e anche Meloni insistono sul sostegno che stanno portando alla Tunisia per ottenere il prestito promesso dall'Fmi, necessario per evitare il default delle finanze pubbliche. […]
giorgia meloni grazia
3. IN TUNISIA LE FRASI CHOC DI SAIED SUI MIGRANTI AFRICANI FANNO PROSELITI. MA C’È CHI DICE NO
Estratto dell’articolo di Matteo Garavoglia per www.ilmanifesto.it – articolo del 26 febbraio 2023
Due del pomeriggio. Una folla di centinaia di persone si raduna di fronte al Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini, nel cuore della capitale. Un luogo che da giorni vive con profonda inquietudine le sorti del suo presidente Mohamed Yassine Jelassi, quando gli è stata recapitata una denuncia per aggressione a pubblico ufficiale dopo avere partecipato a una manifestazione pacifica per i diritti civili nel luglio 2022. Nel frattempo le persone sono diventate poco più di un migliaio e cominciano una lunga marcia verso il Teatro municipale di avenue Habib Bourguiba, l’epicentro di ogni rivendicazione in Tunisia.
MIGRANTI IN ARRIVO IN SICILIA DALLA TUNISIA
I CORI PERÒ NON SONO a sostegno di Jelassi, nonostante la gravità di quanto successo, bensì a favore dei 21mila subsahariani presenti nel paese, la grande maggioranza in una situazione di irregolarità (i dati sono del Forum tunisino per i diritti economici e sociali). Convocata dalla rete antifascista di Tunisi, la manifestazione assume da subito rivendicazioni molto precise: «Nessuna paura, nessun terrore, le strade appartengono al popolo!». O ancora: «Solidarietà ai migranti senza documenti».
Mohamed Yassine Jelassi
Il motivo della mobilitazione è presto detto. Il 21 febbraio scorso, durante una riunione del Consiglio di sicurezza, il presidente della Repubblica Kais Saied ha pronunciato un discorso molto duro nei confronti dei subsahariani: «Esiste un piano criminale per cambiare la composizione demografica della Tunisia, ci sono alcuni individui che hanno ricevuto grosse somme di denaro per dare la residenza ai migranti subsahariani. La loro presenza è fonte di violenza, crimini e atti inaccettabili, è il momento di mettere la parola fine a tutto questo perché c’è la volontà di fare diventare la Tunisia solamente un paese africano e non un membro del mondo arabo e islamico».
tunisini in piazza per kais saied
[…] Secondo l’organizzazione Avocats sans frontières (Asf), sono centinaia le aggressioni subite da cittadini di origine subsahariana. Per aggressioni si intende rastrellamenti casa per casa da parte dei proprietari per cacciare le persone dalle proprie abitazioni, intimidazioni per strada e online, attacchi fisici con armi da taglio e non solo, licenziamenti in tronco da posti di lavoro che prevedevano semplici regole di sfruttamento, incendi dolosi appiccati di fronte alle residenze e arresti arbitrari (fenomeno in crescita: secondo Asf, 700 negli ultimi venti giorni).
TUTTO QUESTO HA PORTATO di fatto la popolazione di origine subsahariana a chiudersi nelle proprie abitazioni, da Tunisi al profondo sud del paese. E, nel momento in cui la casa non esistesse più a seguito di un rastrellamento, la società civile ha attivato un sistema di assistenza per ospitare le persone in difficoltà.
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[…] LE PAROLE DEL PRESIDENTE della Repubblica hanno da subito suscitato forti prese di posizioni. In primis dall’Unione africana: «Invitiamo la Tunisia ad astenersi da qualsiasi discorso di odio di carattere razzista e che possa nuocere alle persone. Condanniamo fermamente le dichiarazioni scioccanti fatte dalle autorità tunisine contro i compatrioti africani, le quali vanno contro lo spirito della nostra organizzazione e i nostri principi fondatori». […]
Dall’altra parte del Mediterraneo, per il momento l’Unione europea ha preferito il silenzio. E c’è chi invece ha applaudito al discorso del presidente: «Gli stessi paesi del Maghreb cominciano a suonare l’allarme di fronte alla deriva migratoria. La Tunisia ha deciso di prendere provvedimenti urgenti per proteggere il suo popolo. Cosa aspettiamo a lottare contro il grande rimpiazzamento?», si è chiesto Eric Zemmour, fondatore del partito di estrema destra Reconquête e candidato alle elezioni presidenziali francesi del 2022.
proteste in tunisia contro saied 3
Al di là di quello che succederà nelle prossime settimane in Tunisia, dove il clima di incertezza aumenta quotidianamente, Kais Saied ha giocato la carta dell’immigrazione subsahariana sapendo di premere un tasto scoperto della società tunisina: il razzismo, un argomento rimasto tabù per anni, ora è diventato di pubblico dominio ed è aumentato con l’aggravarsi delle condizioni economiche e sociali.
I PROBLEMI DEL PAESE però non finiscono qui. Parallelamente alla questione degli abusi e delle violenze nei confronti della comunità subsahariana, da settimane si fanno sempre più incessanti le notizie riguardo agli arresti di natura politica. Giornalisti, attivisti e politici di primo piano sono finiti nel mirino della giustizia «per avere attentato alla sicurezza dello Stato».
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[…]
In Tunisia è in corso il dibattito se le mosse di Saied siano dettate dall’esigenza di distogliere l’attenzione dai risultati deludenti delle ultime elezioni parlamentari (a partecipare è stato solo l’11% della popolazione). Quello che è certo, è che da un giorno all’altro la Tunisia ha cominciato a respirare un vento denso di paura.
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