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    MALEDETTA PRIMAVERA - GELO, PIOGGIA E NEVE IL VORTICE POLARE RIPORTA L' INVERNO IN PIENO MAGGIO - GLI UNICI A NON STUPIRSI PIÙ DI TANTO SONO I METEOROLOGI: “LA PRIMAVERA È ESATTAMENTE QUESTO: CAMBIAMENTI IMPROVVISI ED ECCESSI” - È AL POLO NORD INFATTI CHE TUTTO QUESTO NASCE. ALMENO STAVOLTA, LA COLPA NON È DIRETTAMENTE DEL RISCALDAMENTO DEL PIANETA… - VIDEO


     
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    Elena Dusi per “la Repubblica”

    maggio con la neve maggio con la neve

     

    No, a portare le catene da neve in macchina il 5 maggio non pensava nessuno. Così a pattinare sull' asfalto ieri, con 15 gradi al di sotto della media, sono finiti in tanti. Dalla Toscana in su, ha nevicato sopra ai 600 metri. A duemila metri sulle Dolomiti sono caduti 40 centimetri, i passi sono rimasti chiusi e gli spazzaneve sono stati bruscamente risvegliati dal letargo.

     

    Nel primo fine settimana di maggio, mentre i frutti maturavano sugli alberi e primi velisti si affacciavano nei laghi e nei mari, raffiche di 100 chilometri all' ora sul Garda hanno abbattuto sia gli alberi delle barche che quelli ai bordi delle strade. Un appassionato di kitesurf a Marsala non ha fatto in tempo nemmeno a raggiungere il mare: il vento lo ha trascinato via e ucciso quando ha aperto la sua vela sulla spiaggia.

     

    Le stazioni sciistiche intanto erano imbiancate e deserte: dopo un inverno all' asciutto, nessuno si aspettava tanta abbondanza oggi, fuori tempo massimo.

     

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    Con le stagioni capovolte, gli unici a non stupirsi più di tanto sono i meteorologi. « Dov' è finita la primavera?Eccola. La primavera è esattamente questo: cambiamenti improvvisi ed eccessi » risponde Carlo Cacciamani, climatologo responsabile del Centro funzionale centrale della Protezione Civile. «Un freddo così a inizio maggio non è certo un evento comune. Da un giorno all' altro le temperature si sono abbassate quasi di dieci gradi. Ma rientra nella variabilità del meteo. Il problema è che con il caldo degli ultimi anni non ci eravamo più abituati » .

     

    Lo conferma Bernardo Gozzini, meteorologo e direttore del consorzio Lamma- Cnr ( Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale): «La neve a bassa quota a inizio maggio è caduta nel '79, varie volte negli anni '80, ancora nel ' 91. Poi basta. Oggi ne abbiamo perso la memoria. Tanto più che questo freddo arriva dopo un febbraio, marzo e aprile più caldi della norma».

     

    maggio con la neve maggio con la neve

    Neanche le piante se lo aspettavano, con un avvio di stagione più che tiepido (in un febbraio da record si sono registrati 2,7 gradi sopra alla media). E sono loro oggi a pagare salato. Francesco Vincenzi, presidente dell' Anbi, l' associazione dei consorzi di bonifica e irrigazione, spiega: «La situazione della siccità al nord ora è meno grave. Ma i danni del freddo li pagano gli alberi. In questo periodo sono carichi di frutticini e devono decidere se portarli a maturazione o lasciarli cadere.

     

    Con uno stress così forte, molti opteranno per la seconda ipotesi » . Grandine in Veneto e grano prostrato da vento e pioggia si aggiungono ai danni nei campi. E alla domanda se la primavera perduta tornerà presto, i meteorologi rispondono di sì: oggi andrà meglio al Nord, domani al Centro- sud. Ma è ancora presto perché il caldo e il sole salgano sul piedistallo: « Non ci sarà un' alta pressione consolidata » spiega Cacciamani. « Il tempo migliorerà a partire da metà settimana, ma il canale che porta aria fredda dal nord resterà aperto. Non escludiamo altre irruzioni, anche se assai meno intense».

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    È al Polo Nord infatti che tutto questo nasce. Almeno stavolta, la colpa non è direttamente del riscaldamento del pianeta. «Il cambiamento climatico ha come conseguenza una maggiore variabilità e instabilità » spiega Antonio Navarra, meteorologo e presidente del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. « Ma è una tendenza di lungo periodo.

    Non possiamo attribuirgli ogni singolo episodio». Quel che sta accadendo in Italia, ma anche nel nord Europa, mentre in Spagna e in Grecia si superano i venti gradi, è che i venti gelidi scendono impetuosi dall' Artico. « Attorno al Polo Nord - spiega Gozzini - c' è una zona di bassa pressione, con l' aria che circola in senso antiorario. È una corrente che si chiama vortice polare. Può essere più lenta o più veloce: dipende da dinamiche complesse che hanno origine anche nella stratosfera. Se il vortice è intenso trattiene al suo interno tutta l' aria fredda. Se invece si indebolisce, una parte della corrente artica può sganciarsi e scendere verso sud. È quello che sta accadendo in questi giorni. Già da martedì dovremmo tornare a temperature vicine ai 20 gradi di giorno. Ma non possiamo essere certi che durerà».

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    Per oggi l' allerta della Protezione Civile resta valida in Emilia Romagna, Veneto, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria. « Il Po ha una portata solo leggermente superiore alla media, ma guardiamo con attenzione soprattutto ai torrenti e agli affluenti » spiega Cacciamani. Bisognerà attendere stasera prima che si diradino le nuvole. «Ma a quel punto aumenterà la dispersione del calore dalla Terra » spiega Gozzini. « Questo vuol dire temperature notturne molto rigide. Martedì mattina in alcune pianure interne potremmo arrivare a zero gradi ».

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