Da "www.fanpage.it"
marcell jacobs
La medaglia d'oro di Marcell Jacobs alle Olimpiadi cambierà completamente la vita del 26enne di Desenzano del Garda. La gloria sportiva e la fama imperitura si tradurranno anche in un arricchimento non solo dello spirito. Il trionfo di dimensione planetaria nei 100 metri a Tokyo – nella specialità regina dell'atletica – è del resto una gemma rarissima che spetta a pochissimi nella storia e va capitalizzata al meglio. Le cifre svelate dal manager di Jacobs danno il senso dell'avvenuta svolta economica.
In primis si parte dagli ingaggi per i vari meeting, con valori sempre espressi in dollari, che è la valuta cui ci si riferisce nell'atletica leggera: "Per Jacobs si può arrivare a un ingaggio di 150mila dollari (127mila euro al cambio, ndr) per una gara sui 100 nelle riunioni del circuito Diamond League. Questo vale per i meeting che hanno un budget-atleti di almeno due milioni", quindi i prossimi meeting di Eugene, Losanna, Parigi, Bruxelles, Zurigo. Le cifre tuttavia sono rivedibili al rialzo ulteriore, visto che ogni cosa ha un prezzo per gli organizzatori: "Se gli sconfitti a Tokyo vorranno la rivincita, allora dovranno rimettere mano al portafogli, l'ingaggio è sempre in proporzione al cast".
MARCELL JACOBS ESEOSA DESALU LORENZO PATTA FILIPPO TORTU - 4X100 ORO A TOKYO 2020
Marcello Magnani è il manager di Jacobs e spiega chiaramente al Corriere dello Sport come tutto sia cambiato in un attimo per il velocista azzurro: "Per contratto Nike, la prima uscita sarà a Eugene il 21 agosto. Dopo lo splendido oro olimpico ci hanno riconosciuto un extra fuori accordo di poco meno di 100mila dollari". Ed anche il contratto con lo sponsor tecnico del baffo, che segue il ragazzo nato ad El Paso, sarà probabilmente rivisto al rialzo dall'attuale milione di dollari (850mila euro circa).
Marcell Jacobs
Ovviamente non si parla solo di ingaggi per i meeting, ma anche di tutto quello che ruota intorno all'immagine dell'atleta: "Difficile quantificare precisamente il valore totale. Perché sono tante le componenti e non si può pianificare tutto in 24 ore. Non abbiamo fretta, ci vorranno almeno una decina di giorni per metabolizzare questo trionfo e poi esaminare al meglio tutte le possibili opzioni. Comunque siamo tra i 2,5 e i 3 milioni di dollari a stagione, se riusciremo ad intervenire su alcuni impegni che Marcell aveva già sottoscritto".
MARCELL JACOBS INSEGUE UN'AUTO
Che Jacobs sia passato in un'altra dimensione, lo spiega chiaramente cosa è successo nelle ore successive al trionfo di Tokyo: "Mi hanno chiamato già in tanti, dalle case produttrici di occhiali sportivi a industrie alimentari come il parmigiano. E c'è stato un interessamento anche da parte della Ferrari. Ma come detto, non c'è fretta. Prima dobbiamo pianificare il futuro di Marcell e in questo processo andrà coinvolto, oltre al diretto interessato naturalmente, anche il suo gruppo sportivo delle Fiamme Oro, con il quale c'è già molta collaborazione". Una nuova vita aspetta Jacobs: non è facile essere una leggenda in movimento.
i numeri di marcell jacobs
Jacobs: «Due ori alle Olimpiadi e ora tutti si aspettano che mantenga lo standard: pronto ad accettare la sfida»
Gaia Piccardi per “www.corriere.it”
«E adesso ho paura di quello che mi aspetta. In Italia, fuori dalla bolla dell’Olimpiade, quando lunedì sera atterrerò a Roma. Ho paura di scoprire come cambierà la mia vita, ma sono pronto».
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Per non compromettere la rincorsa a Parigi 2024, che per i tempi sincopati dello sport è dietro l’angolo, bisognerà gestirsi con intelligenza, non farsi tirare troppo per la maglietta, continuare a rispettare la regola-Mennea evocata dal d.t. Antonio La Torre («Mangia, riposa, allenati, stai in famiglia»), con qualche accortezza: «Non temo che il successo cambi Marcell: la sua serenità è reale, non di facciata — spiega il d.t. —, però Paolo Camossi, il suo coach, dovrà essere bravo a mettere dei punti fermi nell’allenamento. Tra tre anni, a Parigi, i rivali nei 100 saranno più o meno gli stessi di Tokyo. Marcell può farci di nuovo divertire. Ma va gestito come Federica Pellegrini, che ha sempre delegato tutto al suo management pensando solo ad allenarsi».
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Il cronometro incalza, i giovani crescono e hanno fretta. «A quasi 27 anni, Jacobs è nel pieno della sua maturità di atleta, valorizzata dal fatto di essere tre volte papà — dice Filippo Di Mulo, responsabile della velocità in Nazionale —. Lo conosco dal 2017, all’epoca bazzicava lungo e sprint infortunandosi spesso, l’abbiamo convinto ad abbracciare solo il gesto della corsa, che è più rotondo, ed ora è stabilmente sotto i 9”90». Nel futuro correrà anche i 200? «Difficile. Significherebbe cambiare modalità di allenarsi, il lavoro andrebbe rivisto in funzione della resistenza. Per me è un centometrista puro. Muscolato ma reattivo, con un’azione di corsa alla Asafa Powell, frequenze elevatissime. Gli americani che si stupiscono dei suoi progressi, studino i suoi risultati: nel 2018 faceva già 10”04, un tempo di tutto rispetto».
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La patata bollente ora passa a coach Camossi: «Mi riempio di domande, magari assurde: come si allena un campione olimpico? Poi mi rendo conto che è lo stesso Marcell che curo da sei anni, ma di certo le cose cambieranno: inviti, popolarità, gente al campo. Spero che la vittoria ci aiuti: servono più attrezzature, un verricello ad elastico per gli sprint, la possibilità di usare di più la gabbia aerodinamica. Ma, di base, sarà importante fare la stessa vita».
Sperando che il primo mal di gola autunnale di Ronaldo non spazzi via i meravigliosi ricordi di un’estate olimpica.
Jacobs, Usain Bolt lo incorona: «Straordinario, uno sprinter di gran classe»
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Gaia Piccardi per “www.corriere.it”
A nessun re piace essere spodestato. A volte, i monarchi assoluti capaci di conquistare otto medaglie d’oro in tre Olimpiadi, tollerano male anche l’idea di un erede, benché nel frattempo siano andati in pensione. È il caso di Usain Bolt, il più grande di ogni tempo, che ha accettato di rispondere alle nostre domande.
Il Corriere della Sera ha creato uno speciale con atleti e atlete, calendario, medaglie, storie e risultati in tempo reale: guarda lo speciale Olimpiadi
Bolt come valuta la finale dei 100 metri qui a Tokyo?
«Ho assistito a una gara apertissima, nella quale non sarei stato in grado di scegliere un vero favorito. Uno sprint di qualità: alla fine tutti e tre i medagliati sul podio hanno fatto il loro personale stagionale».
MARCELL JACOBS PREMIATO
Marcell Jacobs ha fatto di più: oro olimpico ritoccando il record italiano.
«Un risultato straordinario per lui: i 100 metri sono la gara più prestigiosa di tutta l’Olimpiade, dare il meglio di sé nella corsa più importante della stagione è certamente un segno di classe. Congratulazioni a lui e all’Italia, che si è presa pure l’oro della staffetta, wow!».
Dica la verità: prima di Tokyo aveva mai sentito nominare Marcell Jacobs?
«Ammetto di no. Non ricordo nemmeno di averlo mai incontrato»
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Marcell racconta di un fugace incontro nella sala d’attesa del dottor Mueller-Wohlfahrt, medico del Bayern, a Monaco di Baviera.
«Mmmm… Chiedo scusa ma non mi ricordo proprio».
È dispiaciuto che il suo amico Andre De Grasse si sia dovuto accontentare del bronzo?
«Andre non ha corso male i 100 però ha fatto ancora meglio nei 200, dove ha vinto l’oro. Nei grandi appuntamenti si esalta».
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Qual è il più grande talento di Jacobs come sprinter, dal suo punto di vista?
«Vedo che è fisicamente forte e l’aver saputo migliorare il suo personale in batteria, semifinale e finale indica che è un vero combattente, mentalmente solidissimo».
9”80 è un crono di lusso. Come ci si può migliorare così in fretta?
«La pista di Tokyo è velocissima, guardi anche i record nei 400 ostacoli».
Quanto margine di crescita ha l’azzurro?
«Non lo conosco abbastanza per poter dire di quanto potrà scendere ancora sui 100 nel futuro».
Il miglior consiglio che Bolt possa dare a Jacobs?
«Goditi il momento, festeggia il giusto, continua a lavorare come stai facendo».
Gli suggerirebbe di allenarsi all’estero?
«No, no, per carità: non si cambia mai una formula vincente».
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Bolt e le scarpe «magiche» dell’atletica (ma non per tutti): Usain teme di perdere i suoi record Jacobs è solo il sesto sprinter europeo della storia a vincere l’oro olimpico nei 100: questo rende il suo successo ancora più speciale?
«A me non è mai importato nulla della provenienza dei miei avversari. La cosa meravigliosa dell’atletica è che chiunque, sul pianeta, se ha talento può correre veloce. Jacobs l’ha fatto, oggi l’erede è lui».
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