mariolina cannuli

"QUANDO DAVO LA BUONANOTTE MOLTE MOGLI SI INGELOSIVANO? HO RICEVUTO QUALCHE TELEFONATA DOVE MI DAVANO DELLA MIGNOTTA” - I RICORDI DI MARIOLINA CANNULI, UNA DELLE PIU' SEXY ANNUNCIATRICI RAI - QUELLA VOLTA A CENA CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA LEONE E ALBERTO SORDI: "ZITTA, IMPALATA, NON DICEVO NULLA" - L'IMITAZIONE DI NOSCHESE E BERLUSCONI: "MI VOLEVA COME VOLTO DI CANALE5, NON ME LA SENTII. PER LUI HO PROVINATO TUTTE LE ANNUNCIATRICI DELLE SUE TV. ERA ILLUMINATO DA SABRINA SALERNO" - "RIVENDICO DI NON AVERLA DOVUTA DARE A NESSUNO, E QUESTA È UNA MEDAGLIA, ALTRO CHE IL GENERALE VANNACCI"

Alessandro Ferrucci per “Il Fatto Quotidiano”

 

Mariolina Cannuli

Mariolina Cannuli, annunciatrice e conduttrice televisiva, ha lavorato in Rai dal 1961 al 1994. È diventata popolare soprattutto grazie ad un'esilarante imitazione che ne fece Alighiero Noschese nello spettacolo “Doppia coppia”. E proprio con Noschese ha poi condotto alcune trasmissioni.

 

Ha interpretato due film della "commedia all'italiana" come “Amore mio aiutami” di e con Alberto Sordi e Monica Vitti (1969) e “Mazzabubù... Quante corna stanno quaggiù?” di Mariano Laurenti con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Carlo Giuffré ed Isabella Biagini (1971). È apparsa nel ruolo di sé stessa nel film “Vogliamo i colonnelli” (1973) di Mario Monicelli con Ugo Tognazzi no chiude gli occhi e basta la voce. Il timbro. La cadenza.

 

La chiarezza perentoria, ma avvolgente. Ed ecco appalesarsi Mariolina Cannuli. Per decenni ha dato la “buonasera”, per decenni ha illuminato milioni di italiani sui programmi in tv, per decenni ha creato qualche turbamento, tanto da venir definita come la più sexy tra le annunciatrici. “E pensare che tutto è nato un po’ per caso”. La Rai compie S e ttant’anni. E penso al mio provino: avevo davanti il direttore generale, e per fortuna on lo sapevo; uscii da quel colloquio certa che fosse andato un disastro. Invece... (Sorride) Il direttore mi tenne mezz’ora, mi fece sciogliere i capelli, poi iniziò con una serie di battute, gli ricordavo Rita Hayworth inGilda per gli zigomoni; invece mi prese, ma non immediatamente...

 

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Nel frattempo?

Lavoravo all’aeroporto di Fiumicino, all’Alitalia; parlavo inglese, abbastanza francese, un po’ di spagnolo ed ero pronta a studiare il tedesco. Era avanti... I miei si erano separati, qualche problema economico c’era, quindi mi era chiaro un dato: o mi tiravo su le maniche, o soccombevo.

 

La prima volta in onda si è emozionata?

Manco pe niente... Zero. L’impiego in aeroporto non era semplicissimo: orari assurdi, magari mi alzavo alle quattro del mattino, poi Fiumicino era molto lontano da casa mia; nel frattempo lavoravo in radio e frequentavo un corso universitario dove c’era pure Natalino Sapegno. Sapegno incuteva un certo timore.

 

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Quindi?

Nessun timore: mi sono lanciata con un po’ di incoscienza legata all’età e un po’di coscienza rispetto alla qualità della mia vita fuori dalla Rai; (pausa) mia madre non era contenta. Su cosa? L’Alitalia offriva un contratto a tempo indeterminato, la Rai di un solo anno; però lo stipendio in tv era di 200mila lire, contro le 40 dell’Alitalia.

 

In Rai si è mai sentita una privilegiata?

No, ma entrare lì l’ho sempre considerato un gran colpo di culo; all’epoca eravamo otto o dieci in tutta Italia, io assunta per la nascita di Rai2. Trovò la “vecchia” guardia con in cima Nicoletta Orsomando. (Cambia tono) Amica sincera, divertente, spiritosa e attenta a regalarmi le prime lezioni di bon ton.

 

Tipo?

Ci portavamo la cena da casa: una volta osai tagliare la frittata con il coltello. Lei zitta. Alla fine, in disparte, mi spiegò che il coltello si usa solo se necessario; (ride) le sue dritte non mi sono servite a molto.

 

Che è successo?

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Una sera sono stata invitata a cena dal presidente della Repubblica, e dall’agitazione non ricordo nulla. E dico davvero. Ero veramente imbranata. Quale presidente? Leone; sono passati cinquant ’anni e ogni tanto ci penso, ogni tanto cerco ancora di ritrovare frammenti di quella serata.

 

Come mai da Leone?

Avevo recitato, con un piccolo ruolo, in Amore mio aiutami con la regia di Alberto (Sordi); proprio Alberto mi chiama: “Domani ti passo a prendere e andiamo a cena”. Arriva. Salgo in macchina. E dopo dieci minuti entriamo nel cortile del Quirinale. Io stupita, penso: sarà una festa. Macché, era una cena a quattro, con il presidente molto simpatico e la moglie di una bellezza incredibile.

 

Lei?

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Zitta. Impalata. Non toccavo nulla, non dicevo nulla, mi muovevo solo se la moglie del presidente si muoveva: beveva lei, bevevo io; mangiava lei, mangiavo io. Per il resto il buio. Totale.

 

Ha girato tre film.

Uno dei tre è Mazzabubù... Quante corna stanno quaggiù?, insieme a una pazza straordinaria come Isabella Biagini; (pausa) arrivava sempre in ritardo, non era mai pronta, mandava in affanno tutti, ma chissene: passare una giornata con lei era puro divertimento.

 

Diva o stralunata?

Veramente stralunata. Mazzabubù è una delle prime commedie sexy italiane... Io ero tutta vestita. Quindi il set le piaceva... In realtà avrei voluto recitare in teatro insieme ad Alighiero Noschese per Garinei e Giovannini, ma Alighiero è morto prima.

 

Alighiero Noschese la imitava.

Tutto nato per caso; al tempo ero veramente povera e per il primo annuncio di sera scelsi un vestito recuperato da un’amica di mamma, con la portiera del palazzo che ci aggiunse un collo di raso bianco; una volta in Rai itecnici iniziarono a urlare: “Aoh, ma che te sei messa? Piazza sopra qualcosa che fa specchio”.

 

 

Soluzione? Mi portarono in sartoria e presi il boa delle gemelle Kessler, mannaggia a loro: erano molto più alte di me, quindi fui costretta a girarmelo più volte intorno al collo; poi grazie alla mia faccia datolla sono andata in onda; (sorride) i peli del boa finivano continuamente in bocca, si attaccavano al rossetto, quindi iniziai a sputare. Parlavo e sputacchiavo. Imperterrita, avanti... Solo Noschese si divertì come un pazzo e lì è nata la mia imitazione.

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Oggi l’imitazione appare come un’offesa per l’imitato, allora no.

 

Allora i politici chiamavano Alighiero e lo imploravano, gli chiedevano “per favore fai me”. Era pubblicità. Era una tribuna politica celata. ' Altro che Ferragni a Sanremo con Instagram...

 

La fama, quando?

Proprio grazie a Noschese.

 

La fermavano per strada?

Non tanto, ma la maggior parte del tempo o stavo in Rai o con la famiglia; eppure mi invitavano ovunque. Da Costanzo a Magalli fino a Veltroni, da tutti viene definita come una delle donne più sexy. Forse in televisione; la definizione mi fa un po’ ridere...

 

Davvero?

La mia prima intervista è stata con Costanzo e già in quel caso parlava del mio sguardo; (sorride) non me ne sono mai resa conto.

 

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Sempre Costanzo ha scritto: “Quando dava la buonanotte molte mogli si ingelosivano... ”

Ho ricevuto qualche telefonata dove mi davano della mignotta

 

Che?

Una signora, in particolare, chiamò il centralino della Rai; il centralino mi passò la telefonata e questa donna esordì con un accalorato: "Come si permette? Lei è una mignotta". Io immediatamente: "Magari signora, non starei qui dentro fino a mezzanotte".

 

Anni fa ha dichiarato di essere stata vessata dalle multe interne. Per cosa?

Se il vestito risultava leggermente trasparente o se l'orecchino era troppo vistoso. Erano soldi trattenuti dalla busta paga. Rai bacchettona. Con gli uffici della censura piazzati al settimo piano; (cambia tono) noi annunciatrici dovevamo mantenere il ruolo delle ragazze della porta accanto: modeste.

 

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Ma allora non c'erano i grandi stilisti a sponsorizzare, ognuna di noi si arrangiava a seconda delle proprie finanze. Poi sono arrivati, gli stilisti. Ho conosciuto il gota, soprattutto Armani e Ferrè; a Giorgio mi sono legata quando non era ancora il Re.

 

La politica le ha mai proposto una candidatura?

Per carità, meglio di no; (cambia tono, sorride) per anni dopo aver comprato il Fatto, e averlo letto, l'ho lasciato nella piazza del mio paese, per permettere ad altri di scoprirlo.

 

Su Wikipedia c'è una foto di lei con Mogol e Battisti.

Era il programma Milledischi, lo conducevo con Renzo Montagnani; lui uomo eccezionale, sensibile, bravissimo attore, con sempre il problema del figlio disabile, bisognoso di cure costosissime; ecco su di lui ho dei sensi di colpa: quando mi sono trasferita a Milano, la Milano da bere, ho perso tutti i contatti, anche con Renzo, tanto da non essere andata al funerale.

 

MARIOLINA CANNULI

Ha definito Corrado come tremendo.

Perché con lui non c'era mai una scaletta, alcuna traccia. Dovevo solo guardare il suo labiale ed essere pronta a rispondere alle battute; mi fece comprare una Ds Pallas, la scelsi biancoceleste..

 

Perché?

In quanto tifosa della Lazio; i miei figli sono andati a scuola da Suor Paola (diventata celebre grazie a Fabio Fazio in "Quelli che il calcio..."), e proprio lei gli ha insegnato il catechismo e trasmesso la passione per il calcio.

 

Andava allo stadio?

Mi sgolavo come una disgraziata; dove c'era casino, c'ero io; (serissima) oggi bisognerebbe scendere in piazza ma siamo tutti dei conigli.

 

Da ragazza manifestava?

Dai carri amati in Ungheria fino alle lotte femministe; ma senza esagerare, con la Rai potevo muovermi poco, dovevo restare silente.

 

In Rai c'erano le predilette dei direttori?

Questa domanda è pestifera.

 

Mariolina Cannuli

E...? Sì, a turno. Tradotto?

Che la prediletta dipendeva anche dai direttori del momento; con orgoglio rivendico di non averla dovuta dare a nessuno, e questa è una medaglia, altro che il generale Vannacci.

 

Ci avranno provato...

E come no! Sennò che gusto c'è nella vita? È bellissimo dire "no" a un potente. Ha conosciuto Berlusconi. Mi voleva come volto di Canale5, ma nei primi anni gli chiudevano di continuo le frequenze, il Biscione era poco stabile; non me la sentii. Volle comunque una mano, dietro le quinte...

 

Come?

Mi diede uno scantinato con dentro televisori e registratori: per lui ho provinato tutte le annunciatrici delle sue tv. Chi? Da Patrizia Rossetti a Susanna Messaggio e Gabriella Golia; anche Emanuela Folliero e Paola Perego.

 

giovanni leone con margaret thatcher

(...)

La più brava?

Messaggio e Folliero; (s'illumina) aggiungo Sabrina Salerno, che parlava genovese quasi come fosse Fabrizio De Andrè. Berlusconi illuminato dalla Salerno... (Ride)

 

Davvero?

Non lo avrei mai detto. Accompagnavo Sabrina pure a fare shopping, chiacchieravamo molto; (cambia tono) Berlusconi era incredibile: quando arrivava in studio salutava tutti, conosceva il nome di tutti, compreso quello del carrellista. E di tutti sapeva della famiglia.

alberto sordi

 

26 dicembre del 1994: il suo ultimo annuncio in Rai...

Vissuto senza pathos. Davvero? Non avrei mai pianto come Alessandra Canale (celebri le sue lacrime al momento dell'addio) e poi ero felice di andare via: dopo 33 anni ero stanca di ripetermi.

 

Lei chi è?

Una che per caso ha incrociato la vita.