1. “BASTA DELUSIONI” I SOCI DI YAHOO! TORNANO A CHIEDERE LA TESTA DI MARISSA MAYER
Vittoria Puledda per “la Repubblica”
YAHOO MARISSA MEYER
L’attivismo degli investitori istituzionali americani è cosa nota. Comincia ad affacciarsi anche in Italia, figuriamoci negli Stati Uniti, dove è prassi da tempo. E da qualche tempo nel mirino è finita Yahoo!: Jeffrey C. Smith, manager dell’hedge fund azionista Starboard, ha scritto una lettera al consiglio di amministrazione chiedendo «cambi significativi» anche ai vertici, ricordando che «l’attuale leadership continua a distruggere valore» e che l’ultimo anno «è stato frustrante per gli azionisti Yahoo!».
eric schmidt sergey brin larry page susan wojcicki e marissa meyer
Sotto accusa c’è il numero uno del gruppo, Marissa Mayer, che non è riuscita a dare smalto all’Internet company - anzi tra le pioniere del web - ormai da tempo appannata e senza apparente direzione. Molti confidavano proprio su di lei per far trovare un nuovo passo al gruppo, vista la provenienza della manager da Google, ma a quanto pare la sfida è stata persa: in tre anni il fatturato è leggermente sceso (da 4,5 a 4,4 miliardi di dollari) e nell’ultimo anno il titolo in Borsa ha perso il 35%, mentre sempre più manager abbandonano il gruppo.
Marissa Mayer
Solo due giorni fa il gruppo ha chiuso il suo portale video, Yahoo! screen, lanciato due anni fa e mai decollato. Lo scorso anno Yahoo! aveva investito 42 milioni di dollari per la creazione di contenuti originali. A questo punto molti ritengono che tra gli asset migliori del gruppo ci sia la partecipazione in Alibaba, il colosso dell’e-commerce cinese, piuttosto che le attività strategiche di Yahoo!
Marissa Mayer
Mayer punta su una politica di rilancio di lungo periodo ed ha annunciato che fornirà dettagli sulla ristrutturazione con la presentazione dei conti del quarto trimestre. Ma è molto probabile che i soci attivisti vogliano risultati ben più immediati, con lo spin off e la vendita delle attività “core” del gruppo. Insieme ad un taglio significativo della forza lavoro e alla testa del numero uno. «Gli investitori hanno perso fiducia nel management», ha scritto seccamente Starboard. «Il nostro obiettivo è quello di massimizzare il valore per i nostri azionisti. Ulteriori piani saranno illustrati con i conti del quarto trimestre», ha risposto la società. Difficilmente basterà.
2. SALE PRESSING SU YAHOO! APPLE CALA A MINIMI DA 2014
jack dorsey twitter
(ANSA) - La pressione su Yahoo! non accenna ad allentarsi. Starboard chiede cambi al vertice, mettendo ancora di più nell'occhio del ciclone l'amministratore delegato, Marissa Mayer. Nuova grana anche per Apple. Le indiscrezioni su un possibile taglio della produzione di iPhone pesano sul titolo, in calo in Borsa per il secondo giorno consecutivo scendendo brevemente anche sotto quota 100 dollari per azione, ai minimi dal 2014.
jack dorsey
Cupertino incassa anche il downgrade di Rosenblatt, che rivede al ribasso la sua valutazione a 'neutral' da 'buy'. In una giornata negativa per i listini americani, le cosiddette 'Fang' reggono. Facebook e Netflix sono infatti in controtendenza, con Netflix che balza del 9%. Amazon e Alpabeth limitano le perdite. A spingere Facebook è il lancio di Oculus Rift, il dispositivo per la realtà virtuale, prodotto dalla società acquistata da Mark Zuckerberg per due miliardi di dollari.
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I pre-ordini per Oculus Rift partono oggi e il dispositivo è in vendita per 599 dollari. In calo invece Twitter, che perde il 2,42%. La società che cinguetta sta valutando la possibilità di consentire tweet più lunghi, dai 140 caratteri attuali ai 10.000. Una mossa che non piace agli utenti, convinti che il rischio sia di perdere l'originalità del servizio.
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Jack Dorsey, l'amministratore delegato di Twitter, rassicura: ''La maggioranza dei tweet sarà sempre breve. Non avremo paura di dare più potere a Twitter per la gente''. E' Yahoo! però ad avere i problemi maggiori. La lettera dell'azionista attivo Starboard al consiglio di amministrazione non usa mezzi termini per chiedere una svolta, iniziando dai vertici.
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''L'ultimo anno è stato frustrante per gli azionisti Yahoo!'' afferma Starboard. Il management ''non ha prodotto risultati accettabili causando un forte calo della redditività e del cash flow. Gli investitori hanno perso fiducia nel management'' mette in evidenza Starboard, chiedendo la vendita o lo spin off delle attività core di Yahoo!, una mossa che richiede un cambio ai vertici. Yahoo! replica assicurando che ''l'obiettivo e' quello di massimizzare il valore per gli azionisti''. Le richieste di Starboard arrivano mentre Mayer è sempre più isolata.
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Dopo aver suggerito che il rilancio della società richiederà anni, Mayer si è impegnata a offrire ulteriori dettagli sulla ristrutturazione con i risultati del quarto trimestre. Da quando Mayer ha assunto la guida, le vendite di Yahoo! sono calate da 4,5 miliardi di dollari nel 2012 a 4,4 miliardi di dollari nel 2014. I titoli Yahoo! hanno perso negli ultimi 12 mesi il 35%. Apple sembra invece non piacere più a Wall Street.
Negli ultimi sei mesi i titoli hanno perso il 20%. Il trend al ribasso si è accentuato negli ultimi giorni con i rumors di un taglio della produzione di iPhone, che ha innescato cali a catena anche sui titoli dei fornitori cinesi di Apple. I dubbi sull'iPhone aleggiano da diverso tempo, con alcuni analisti che hanno messo in evidenza una debolezza e previsto il primo calo delle vendite.
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