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Sara Cunial non finisce mai di stupire. E di dare il peggio. Dopo essere stata pizzicata dalle telecamere di PiazzaPulita senza mascherina, ecco che l'ex deputata del Movimento 5 Stelle si fa riprendere alla Camera. Il motivo? Nel suo discorso anti-Green pass si è addentrata in parallelismo con la Shoah.
In un primo momento la Cunial ha tirato in ballo Sergio Mattarella: "Siamo proprio sicuri che il presidente della Repubblica abbia letto il contenuto del decreto sul super Green pass obbligatorio per i lavoratori? È chiaro che un garante della Costituzione non possa che essere stato a sua volta costretto e ricattato a firmare un ignobile nefandezza come quella, capace di cancellare i nostri diritti e rovesciare le nostre sovranità, compresa quella della Camera, supina a un governo dittatoriale, al soldo delle lobby finanziare e delle famiglie di Davos e Bilderberg".
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Finita qui? Neanche per sogno: "Viene minata la libertà del singolo individuo. Noi siamo disposti a morire per ricreare una libera società". E ancora: "Ci ricordiamo da studenti le lezioni di storia sui molti studenti espulsi dalle scuole, dalle biblioteche, dalle università solo per colpa di una fede religiosa diversa e ora nel 2021 agli studenti sono di nuovo sbarrati quei luoghi".
Immediato l'intervento del presidente di turno Andrea Mandelli: "Io l'ho fatta terminare ma i suoi riferimenti al presidente della Repubblica sono inaccettabili. La invito con tutto a mantenere una posizione più attenta perché queste sue esternazioni non saranno più consentite". Parole, quelle della Cunial, che hanno scatenato senza differenza tutti i partiti politici: da Forza Italia al Pd. L'unico a pendere le sue difese, senza mai nominarla, è stato Andrea Colletti del gruppo Misto che ha chiesto "Maggiore libertà in questa aula. I singoli deputati non possono rivolgersi direttamente ad altri deputati".
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