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    #MATTEOSTAISERENO: SCHAUBLE TI VOTA - IL MINISTRO DELLE FINANZE TEDESCO DIREBBE SI' AL REFERENDUM, MENTRE DIJSSELBLOEM SI SCHIERA CONTRO IL DUCETTO E LA SUA RICETTA PER LA UE - IL DIPLOMATICO CALENDA: “IL PRESIDENTE DELL'EUROGRUPPO STA PRENDENDO UNA GIGANTESCA CANTONATA, COSA CHE FA ABBASTANZA REGOLARMENTE”


     
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    1. ENDORSMENT DAL FALCO

     

    Da Ansa

     

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    Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, parlando ad un convegno a Berlino sul referendum in Italia, ha detto che spera in un "successo" del premier Matteo Renzi che - se fosse italiano - voterebbe per lui.

     

    "Renzi fa una riforma costituzionale, o tenta di farla, e devo dire che ho un grande rispetto" per questo, ha detto Schaeuble rispondendo a una domanda sul referendum che gli è stata posta in un'intervista condotta sul palco del "Berlin Foreign policy forum".

     

    Il premier "ha detto in effetti, se comprendo bene, che si ritirerebbe se il referendum fallisse. Ma non ha detto che esce dalla politica", ha aggiunto il ministro. "Aspettiamo - ha detto ancora Schaeuble - spero che abbia successo. Se potessi votare in Italia, voterei per lui anche se non fa parte della mia famiglia politica".

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    "Ha intrapreso diverse riforme e trasmette più fiducia di altri di poter fare i passi in avanti di cui l'Italia ha urgentemente bisogno. Per questo gli auguro ogni successo", ha ribadito Schauble aggiungendo che "anche se dovesse andar male, conosco i sondaggi, non si sa mai, spero che continuerà a cercare altre vie per far avanzare l'Italia"

     

     

     

    Da Reuters

     

    Matteo Renzi ha detto che si dimetterà se dovessero prevalere i 'No' al referendum costituzionale di domenica 4 dicembre ma questo non vuol dire che si ritirerà dalla vita politica.

     

    Lo dice il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble aggiungendo che il premier italiano continuerà comunque a impegnarsi per migliorare l'Italia.

     

     

    2. EUROZONA, DIJSSELBLOEM CONTRO ALLENTAMENTO POLITICHE DI BILANCIO

     

    Da Il Sole 24 Ore

     

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    Il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselboem ha gelato la «svolta» della Commissione europea a favore di una supermanovra di bilancio espansiva da 50 miliardi. È stato questo il senso delle sue dichiarazioni all'audizione della commissione affari economici e monetari dell’Europarlamento.

     

    L'Eurozona, ha sostenuto, «non è ancora abbastanza stabile» per procedere in un percorso di espansione di bilancio e un tale percorso può essere imboccato solo dai Paesi «che hanno uno spazio di bilancio per poterlo fare». E in primo luogo, ha sostenuto Dijsselboem, il compito della Commissione è far rispettare le regole del patto di stabilità «per tenere insieme la zona euro».

    dijsselbloem dijsselbloem

     

    La proposta di una posizione fiscale espansiva per l'eurozona e le opinioni con le raccomandazioni sui bilanci dei Paesi costituiscono un «pacchetto» che «tiene pienamente conto dei requisiti del Patto di stabilità e crescita e di più ampie preoccupazioni sulla sostenibilità di bilancio» e «segnala la necessità di sostenere la ripresa in questo momento». Così un portavoce della Commssione Ue replica alle critiche espresse dal presidente dell'Eurogruppo.

     

    Con tutta probabilità questo è solo un assaggio della discussione che avranno i ministri finanziari lunedì prossimo a Bruxelles. La «svolta» comunitaria è già stata bocciata dal ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Secondo Dijsselbloem «è importante che siano rispettati gli impegni per raggiungere l'equilibrio di bilancio in termini strutturali».

     

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     Per il presidente dell’Eurogruppo primo dovere della Commissione è «far rispettare il patto di stabilità» e fra questo compito e la proposta di una «svolta» espansiva può esserci «qualche tensione». Dijsselbloem ha volutamente ricordato che all'Eurogruppo non c'e' solo un ministro, bensì ce ne sono 19. In polemica diretta con il commissario agli affari economici Pierre Moscovici che, presentando la proposta di un'azione espansiva pari allo 0,5% del pil nella zona euro, aveva detto che la Commissione sta agendo come un «ministro» della zona euro.

     

    CARLO CALENDA A CAPALBIO - foto Enzo Russo CARLO CALENDA A CAPALBIO - foto Enzo Russo

    3. UE, CALENDA: DIJSSELBLOEM NON CONOSCE ITALIA

     

    «Dijsselbloem sta prendendo una gigantesca cantonata, cosa che fa abbastanza regolarmente», ha commentato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. «Non comprende che la questione non sono i vincoli di bilancio, ma il fatto che l'Europa è in mezzo a sfide difficilissime, la prima delle quali è una chiarissima disaffezione dei cittadini e ha necessità di fare un grande piano di investimenti per trasformarla e serve un new deal a livello europeo».

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