1. IL 19 GIUGNO LE ESIMIE E SUPREME TOGHE DELLA CORTE COSTITUZIONALE DEVONO METTERSI UNA MANO SULLA COSCIENZA E SALVARE IL CAINANO DALL’INTERDIZIONE AI PUBBLICI UFFICI SANCITA DAL PROCESSO MEDIASET SENZA COSTRINGERE RE GIORGIO II A UNA MORAL SUASION CHE RASENTEREBBE IL GOLPE. I CAVILLI, SICURAMENTE NON MANCANO 2. UNA PRONUNCIA SFAVOREVOLE RISCHIA SERIAMENTE DI FAR CADERE IL GOVERNO E DI FARCI TORNARE ALLE URNE CON IL SOLITO PORCELLUM. I GIORNALONI HANNO UN CURIOSO ATTEGGIAMENTO SULLA MATERIA. NEI RETROSCENA NESSUNO SI CHIEDE QUALI REALI GARANZIE ABBIA AVUTO IL CAVALIERE E DA CHI. NESSUNO COMMENTA NULLA. SI LASCIA CHE IL CAINANO MANDI MESSAGGI A MEZZO STAMPA A MISTERIOSI DESTINATARI. MA SE QUALCOSA ANDRÀ STORTO CON LE SENTENZE, C’È DA GIURARCI CHE IL CAVALIER POMPETTA DIRÀ CHI LO HA FREGATO. E ALLORA CI SARÀ DA RIDERE

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a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - NESSUNO LO PUO' GIUDICARE
Ce la devono fare da soli, i giudici della Corte Costituzionale. Senza costringere Re Giorgio II a una moral suasion che rasenterebbe il golpe, il 19 giugno le esimie e supreme toghe devono mettersi una mano sulla coscienza e salvare il Cainano dall'interdizione ai pubblici uffici sancita dal processo Mediaset. I cavilli, sicuramente non mancano. In ballo c'è tutta l'architettura che lega il secondo mandato di Re Giorgio, la nascita del governo di larghe intese e la famosa "pacificazione nazionale", espressione dietro la quale si cela l'inconfessabile salvacondotto giudiziario per il Banana.

Una pronuncia sfavorevole rischia seriamente di far cadere il governo e di farci tornare alle urne con il solito Porcellum. I giornaloni hanno un curioso atteggiamento sulla materia. Nei retroscena arcoriani parlano di un Cavaliere "cupo" per le sentenze in arrivo e riportano oscure minacce sulla tenuta del governo, ma non offrono una lettura complessiva. Nessuno si chiede quali reali garanzie abbia avuto il Cavaliere e da chi. Nessuno commenta nulla. Si lascia che il Cainano mandi messaggi a mezzo stampa a misteriosi destinatari. Ma se qualcosa andrà storto con le sentenze, c'è da giurarci che il Cavaliere dirà chi lo ha fregato. E allora ci sarà da ridere.

Su Repubblica, "L'ira del Cavaliere nel fortino Arcore. ‘Il Quirinale adesso deve difendermi'. Il centrodestra: sentenze politiche, mobiliteremo i cittadini'. La richiesta che il Colle e la Consulta riconoscano e impediscano ‘l'accanimento'. E il giornale diretto da Eziolo Mauro riporta questo sfogo del Cainano: "Ho fatto tanto per pacificare questo Paese e ridargli un governo dopo lo stallo e ora assistono tutti in silenzio al tentativo di farmi fuori, non una reazione dalla Consulta né dal Colle" (p. 7).

Il racconto di uno scontro sotterraneo anche sulla Stampa: "Ma il vero timore è per la Consulta. E Alfano sale al Colle. La Corte deciderà il 19 sul caso Mediaset. Stabilirà se Berlusconi aveva diritto al legittimo impedimento negatogli dalla Corte d'Appello. Il messaggio al Quirinale: una sentenza avversa potrebbe avere ripercussioni sulla tenuta del governo" (p. 13).

Più diretto il Messaggero: "La Consulta su Berlusconi può far saltare il tavolo'. Alfano sale al Quirinale e avverte: se dà torto a Silvio è un atto di guerra" (p. 3). Il Corriere riporta addirittura la minaccia anonima di un ministro in caso di sentenza sfavorevole della Consulta: "In quel caso il governo difficilmente reggerebbe" (p. 8). Poi passa il Giornale e registra fedelmente l'umore del Padrone: "L'indignazione del leader Pdl: ‘Sono finito in un tritacarne'" (p. 4).

2 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Conti pubblici di nuovo in tensione, mentre il Cavaliere ancora promette rimborso dell'Imu, blocco dell'Iva e altre chimere. "Peggiora il bilancio. A maggio fabbisogno a +20 miliardi sul 2012. Verso l'aumento del bollo auto, improbabile il blocco dell'Iva. Il dato è il peggiore dal 2009: siamo già dieci miliardi sopra la cifra dell'anno scorso" (Stampa, p. 4). Allarme anche su Repubblica, "Il fabbisogno raddoppia a maggio.

Da inizio 2013 balzo di 20,7 miliardi. Corte dei Conti: ‘Equitalia è indebolita, l'evasione corre' (p. 14). E a proposito dell'odiata Equitalia, bella inchiesta del Corriere: "La carica dei gabellieri privati, premi fino al 30%. Partita la caccia ai Comuni per ottenere la gestione delle esattorie sul territorio. Le società offrono i loro servizi di riscossione chiedendo un aggio a due cifre, rispetto al 9% di Equitalia" (p. 11). Ci toccherà perfino rimpiangere Equitalia.

3 - IN FUGA DALLA REALTA'
Appesi alle sentenze del Banana e con i conti di nuovo in disordine, ai politicanti non resta che riformare lo Stato e volare alto. Anche perché giù in basso c'è una crisi economica spaventosa e non sia mai che ci si sporca le mani. Ci si emoziona con Repubblica: "Riforme, parte la Convenzione. Venerdì la legge costituzionale in Cdm. Napolitano chiede tempi certi. Grillo: ‘Col presidenzialismo Berlusconi duce'" (p. 2). Si sogna con il Corriere di Bella Napoli: "Il piano di Napolitano: ‘Cronoprogramma per tenere il ritmo" (p. 3). E sul giornale di via Solferino torna la titolazione in stile "Il Popolo" con questo imperdibile "Adesso Letta vuole evitare i rischi di una fuga in avanti" (p. 5). Notizione a tutta prima sul Messaggero: "Riforme, Letta nomina i saggi. Vertice da Napolitano, il governo accelera: in settimana super-esperti e nuova commissione". Manca solo Superman.

4 - UN, DUE, TRE, GRILLINO!
Quella cara persona di Grillomao continua a spararle grosse per risolvere le sue grane interne. "Giornalisti spregevoli, siamo in guerra'. Grillo attacca il Quirinale e contesta le riforme: un favore a Berlusconi. Poi rivendica la Vigilanza Rai. Dopo la svolta nella comunicazione, i parlamentari tornano nei talk show" (Stampa, p. 10).

5 - QUEL CHE RESTA DELLA SEGA NORD
Umbertone Bossi, nel caso l'intervista al Cetriolo Quotidiano non fosse stata sufficientemente chiara, torna ad attaccare Bobo Maroni a mezzo stampa. E lo fa parlando con Gad Lerner su Repubblica: "Maroni è solo un traditore, a me non mi ammazza nessuno e ora mi riprendo la Lega. Mi hanno tolto gli autisti e le guardie del corpo. Una volta qui fuori c'era sempre qualcuno a vigilare, ora può passare un pazzo e buttare una bomba. Mai preso soldi dal partito" (p. 9). L'altra volta, per ripicca, Maroni gli ha tagliato i fondi. Ora che farà, gli leva la casa?

6 - OGGI ETERNIT, DOMANI ILVA?
Hanno avuto finalmente giustizia le tante vittime del velenificio Eternit. La Stampa: "Eternit, condanna più pesante in appello. Diciotto anni al magnate svizzero Schmidheiny. I giudici: ‘E' un disastro doloso che continua ancora" (p. 2). Il pm Raffaele Guariniello, che ha portato al traguardo il primo grande processo al mondo contro l'industria dell'amianto, indica la strada ai colleghi di altre procure: "Sentenza modello, fa sperare per Taranto" (Repubblica, p. 12). In ogni caso, di soldi se ne vedranno pochini: "La beffa dei risarcimenti difficili. Novanta famiglie escluse. Sequestri impossibili senza la conferma del verdetto a Berna. La scomparsa del coimputato, il barone De Cartier, ha complicato tutto" (Corriere, p. 19).

7 - SCELTA INCIVILE
Facevano causa all'Inps per chiedere la rivalutazione delle pensioni. Ma i loro clienti non lo sapevano o erano morti. Il tutto con l'aiuto di un senatore. "Maxi-truffa all'Inps, indagato senatore. ‘Di Biagio ha intascato 440 mila euro'. Roma, 4 arresti. Per i pm il politico di Scelta Civica forniva ai legali i nomi di pensionati residenti all'estero" (Repubblica, p. 19). Lui si difende così: "Inverosimile, io sono innocente e predico da sempre la moralità. Rinuncerò alle prerogative parlamentari". Gode il Giornale di Feltrusconi: "Frode Inps, indagato senatore di Monti. Guai per l'ex Fli Di Biagio, il grande accusatore di Verdini. Avrebbe intascato 450 mila euro di rimborsi pensionistici" (p. 9).

8 - PATTO A ROTELLI
Piano piano emerge la reale partita che ha giocato Giuseppe Rotelli sull'aumento di capitale Rcs. Una partita abile, al termine della quale dovrebbe finalmente entrare nel patto di sindacato dal quale era escluso nonostante il suo pacchetto del 16%. Oggi comincia a scriverlo Repubblica. "Rcs, patto al capolinea e avanza un nuovo piano. Intesa tra Della Valle, Rotelli e le banche. Mr. Tod's, che ha per consulente Bain, vorrebbe un nuovo manager. Incerti i pattisti" (p. 22). Insomma, già traballa la poltrona di Scott Jovane?

9 - IL RITORNO DI TRONCHETTI DOVERA
Pessima idea scaricare brutalmente Giuliano Tavaroli, dopo i mille lavori svolti al vertice della sicurezza Pirelli-Telecom. A Milano va in scena un processo poco seguito (non è mica il Banana!), ma qualcosina trapela sulle pagine economiche: "Telecom, Tavaroli conferma le accuse. ‘Il presidente chiese di acquisire i dossier'. Ieri ascoltato a Milano l'ex capo della security: Tronchetti Provera sapeva della provenienza illegale" (Repubblica, p. 23).

10 - ULTIME DA UN POST PAESE
Meritorio pezzo di Sergio Rizzo sul Corriere di oggi: "Roma, se il Comune paga 106 milioni l'anno d'affitto. Il patrimonio immobiliare della Capitale nel caos da 20 anni. E senza un'anagrafe. Il paradosso di un'amministrazione costretta a occupare immobili privati mentre concede case e negozi a prezzi stracciati" (p. 6).

 

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