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Adriana Marmiroli per “La Stampa”
Anno di Gloria questo 2014 per Umberto Tozzi: dopo esattamente 35 anni e 75 milioni di copie vendute, la sua hit è (ancora) il tormentone dell’estate. In tv, in versione cover, è usata nei martellanti spot con cui Sky promuove Italia’s Got Talent, programma e casting (prima tappa a Roma il 19 e 20 luglio).
Era già stato nella scena finale del film Gloria, in primavera era il cuore di un episodio della serie Glee, in cui si celebra lo scontro tra Rachel e Santana . E prima ancora momento clou del Lupo di Wall Street: Scorsese la mette come sottofondo alla scena della tempesta con relativo salvataggio in mare, e Di Caprio che filosofeggia sugli italiani che, in pieno apocalisse (meteo ed esistenziale), ti salvano, nutrono, danno da bere vino e fanno ballare. L’altro giorno a Milano, suonata a palla, in occasione del lancio del dvd celebrato con frozen mob: qualche centinaio di comparse in abito manageriale in zona Borsa si sono riunite al suo ritmo dance.
Ospite d’onore dell’evento Umberto Tozzi, che la compose nel 1979 insieme a Giancarlo Bigazzi, ancora oggi stupito del successo. «Del mio repertorio non penso che Gloria sia la migliore o la più originale. Io preferisco Ti amo. O Gente di mare e Si può dare di più che mi fece vincere Sanremo con Morandi e Ruggeri. Ma è come Satisfaction per i Rolling Stones».
Poi ricorda ancora: «Quando la incisi il produttore (non faccio nomi) mi consigliò di lavorarci ancora un po’ sopra, che gli pareva non funzionasse… Feci di testa mia e la lasciai come era. Con Volare, ma per una diversa generazione, oggi è il titolo italiano più celebre al mondo. Non parlerei di revival come hanno detto alcuni, ma di un evergreen».
Che Scorsese volesse per Il Lupo proprio la sua versione e non quella notissima negli Usa di Laura Branigan lo ha reso molto orgoglioso. «Tra noi purtroppo nessun contatto. Solo gli agenti hanno parlato tra loro. Io sono stato onorato: adoro Scorsese, trovo assurdo che a DiCaprio non abbiano dato l’Oscar».
rolling stones al circo massimo foto sky 9
Sorride quando gli si ricorda che quest’anno un’altra canzone italiana, quasi coeva, è arrivata in zona Oscar: A far l’amore comincia tu messa da Sorrentino in La grande bellezza. «Gloria mi pare più forte. Ma Raffaella Carrà è una grande artista. Con Loretta Goggi, le ragazze del sabato sera, hanno fatto la tv degli Anni 70-80. Come Baudo ha fatto Sanremo e nessuno più come lui. Forse adesso Carlo Conti ha le capacità di riportare il Festival a quei fasti».
Di sé al Festival ricorda la vittoria ma anche le altre due «mazzate». Però, «avendo il giusto brano tornerei». Con un po’ di nostalgia ricorda gli anni 70-80 come quelli in cui si è composta la musica migliore, «capolavori irripetibili come nel Rinascimento».
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