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NON E’ SEMPRE DOMINIQUE! IL FILM SULLO SCANDALO STRAUSS-KAHN E’ TAGLIATO E EDULCORATO NELLA VERSIONE AMERICANA - IL REGISTA ABEL FERRARA S’INFURIA E CHIEDE CHE IL SUO NOME VENGA CANCELLATO DALLA PELLICOLA

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Abel FerraraAbel Ferrara

Sarah Lyall per “New York Times”

 

“Welcome to New York”, film sullo scandalo Dominique Strauss-Kahn, è stato presentato lo scorso anno a Cannes, la scorsa estate in Gran Bretagna, e oggi esce negli Stati Uniti. Ma le cose si fanno complicate, perché il film non è quello che il regista Abel Ferrara ha realizzato. E’ una versione alternativa con cui Ferrara non vuole avere niente a che fare , perché è stata annacquata e tagliata dal produttore Vincent Maraval della “Wild Bunch”.

Welcome to New York - Abel FerraraWelcome to New York - Abel Ferrara

 

Dice indignato al telefono dall’Italia: «E’ una censura arbitraria. Il crimine è che questo tizio cambi il mio film, è un problema di libertà di espressione». Ferrara ha la reputazione di uno che vuole totale controllo creativo. Il suo contratto prevede che sia lui a dare l’approvazione al “final cut”. Ciò che rende la situazione insolita, è che i cambiamenti apportati a “Welcome to New York”, a quanto dice Ferrara, modificano totalmente il tono, la filosofia e “il contenuto politico del film”.

abel ferrara; cristina chiriacabel ferrara; cristina chiriac

 

Nella versione originale c’è una violenta scena di stupro tra Depardieu e Pamela Afesi, in quella modificata invece la scena si sviluppa in forma di flashback, con la cameriera che racconta alla polizia cosa è successo nella stanza d’albergo. Secondo Filomena Cusano, avvocato di Ferrara, la scena si sviluppa secondo il punta di vista della cameriera, insinuando il dubbio che i fatti narrati non siano accurati e annacquando la realtà cruciale del film. Il film tagliato dura 15 minuti in meno dell’originale. Dice Ferrara: «E’ un film sulla violenza contro le donne, c’è una grossa questione politica in ballo».

 

depardieu nudo  in welcome to new york depardieu nudo in welcome to new york

Maraval non risponde. Al suo posto parla Jonathan Sehring, presidente della “IFC Films”, il distributore americano: «A Ferrara è stata data la lista di cambiamenti che andavano fatti per avere una censura più blanda. Non li ha accettati, quindi si è proseguito senza la sua cooperazione. Noi abbiamo fatto un accordo nel 2013 con Maraval e Wild Bunch, non con Ferrara. Il film ci è costato un sacco di soldi, e per rientrarci avevamo stabilito che la versione americana dovesse essere soft».

depardieu welcome to new yorkdepardieu welcome to new york

 

La Cusano ha visto entrambi le versioni del film e non capisce il criterio dei tagli: «Molte scene esplicite sono rimaste. Invece di smorzare le scene di sesso, sembra abbiano provato ad ammorbidire o rendere meno chiara l’interpretazione di Abel. Vorrei sfidarli a dimostrare che i tagli siano serviti davvero per evitare la censura. Non credo sia andata così». L’avvocato ha chiesto ufficialmente che il nome di Ferrara fosse rimosso dal film, la

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“IFC” dice di non aver mai ricevuto la lettera.