“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
A cura di Andrea Andrei per Dagospia
(Twitter: @andreaandrei_ )
Da "The Verge.com" (http://bit.ly/12yuXel) e "The New York Times" (http://nyti.ms/15Lr8sb)
Google si prepara a suonarle a Spotify. Quest'ultimo, che permette agli utenti di ascoltare in streaming e condividere liberamente la propria musica, rivoluzionando il mercato dell'industria discografica, da quando è stato lanciato non fa che crescere. Ma adesso deve fare i conti con un concorrente che promette di essere parecchio agguerrito: Mountain View.
Google infatti avrebbe stipulato degli accordi con Universal e Sony che fanno pensare che oggi stesso l'azienda potrebbe annunciare il lancio di un proprio servizio di musica in streaming al suo evento "Google I/O" a San Francisco, dove dovrebbero essere presentate importanti novità .
A fare da propulsore al nuovo servizio musicale (il che rappresenta un motivo più che valido per far tremare Spotify) ci sarebbe il software per smartphone più diffuso al mondo, Android. L'integrazione con quest'ultimo farebbe di Google una piattaforma sempre più ampia e completa.
Sembra comunque che il servizio di Mountain View non sarà completamente gratuito, ma che prevedrà un abbonamento che potrebbe ammontare a circa 10 dollari al mese.
Che la musica sia il nuovo terreno di sfida in campo tecnologico lo dimostra sia il fatto che YouTube stia cercando di ottenere una licenza per trasmettere anche brani musicali senza video, sia che pure Apple si stia preparando a scendere nell'arena (o in questo caso sarebbe più azzeccato dire "a salire sul palco").
L'azienda di Cupertino starebbe infatti lavorando a una "iRadio", completamente online, per la quale avrebbe già firmato degli accordi proprio con Sony e Universal. Ne sentiremo delle belle.
Ma il Google I/O è anche un'occasione per Mountain View per fare dei bilanci: il software Android è arrivato alla cifra record di 900 milioni di attivazioni, il browser Chrome ha 750 milioni di utenti mensili. Ma forse il dato più importante è quello relativo alla Borsa, dove il titolo di Google (che ha guadagnato il 28 per cento dall'inizio dell'anno) stamattina ha aperto in rialzo superando per la prima volta la quota di 900 dollari. La capitalizzazione di Mountain View ha oltrepassato così la soglia dei 300 miliardi di dollari.
Intanto, proprio prima dell'attesissimo evento di Google a San Francisco, il fondatore dell'azienda Larry Page ha svelato al mondo quello che era diventato da tempo un vero e proprio giallo. Si sapeva o si intuiva che le sue condizioni di salute non fossero troppo buone. Page aveva spesso saltato incontri ed eventi ufficiali negli ultimi tempi tanto da far preoccupare non poco gli investitori.
Si era anche venuto a sapere che il problema fossero le corde vocali, ma non erano altro che rumors, né confermati né smentiti. Ora però Larry Page fa chiarezza, e lo fa utilizzando il suo social network, Google+. Page ha confessato di avere una paralisi alle corde vocali. Il co-fondatore di Mountain View ha raccontato che la sua voce diventò rauca dopo un brutto raffreddore, quattordici anni fa, e che gli fu diagnosticata una paralisi della corda vocale sinistra. La stessa cosa si è verificata l'anno scorso, all'altra corda vocale. Un caso raro, che non lascia tranquilli i medici, i quali, come dice Page, "non hanno ancora individuato la causa di tutto ciò".
C'è comunque da scommettere che nei prossimi tempi, viste le novità che Google si appresta a svelare, la voce di Page si farà sentire eccome.
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