DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
1 - LE STILETTATE DI RENZI A FLORIS E I NEORENZIANI A RAINEWS
"E' necessario investire in un piano di comunicazione", dice il neo premier Matteo Renzi, rispondendo alle domande di Giovanni Floris, sull'onda del tracollo mediatico che ha fatto seguito al generico discorso della fiducia. E tira una stilettata al conduttore di Ballaro', una trasmissione - dice il Rottam'attore- che mi sembra vada in onda da undici o dodici anni". Così Renzi mette subito le carte in tavola e fa capire, pur senza dirlo esplicitamente, che ha già cominciato a occuparsi anche della Rai.
Enrico Mentana - dicono i bene informati- è il suo candidato alla direzione del Tg1, ma le testate Rai hanno già cominciato ad adeguarsi al nuovo corso. Anticipa tutti Monica Maggioni, che silura la chigista Enrica Agostini, che solo un anno fa aveva raccolto elogi urbi et orbi per aver filmato in diretta, unica tra i giornalisti parlamentari, l'attentato nel quale era rimasto ferito il brigadiere Giangrande. La sostituirà - ha fatto sapere la direttora preferita da Liugi Gubitosi - il "giovane" Senio Bonini, considerato un simpatizzante dell'ex sindaco di Firenze dall'entourage renziano.
2 - UN MERLO VUOL VOLARE SUL NIDO DELLE COMUNICAZIONI
Nelle trattative per i sottosegretari c'è una delega in particolare che scatena larghe attese: quella sulle Comunicazioni. Scrive Francesco Bei su "Repubblica" che Renzi, "in aereo, ha già deciso che il viceministro alle Comunicazioni, dovrà essere un esponente del Pd, per stoppare ogni sospetto dopo la nomina di Federica Guidi". Dino Martirano, sul "Corriere della sera", aggiunge un dettaglio ulteriore: la delega alle Telecomunicazioni il premier vorrebbe assegnarla "al giovane professore di Informatica Paolo Coppola, il quale, oltre ad essere assessore del Pd all`Innovazione ed e-government del Comune di Udine, è un esperto di Internet e agenda digitale".
Insomma, se a Palazzo Chigi sembrano avere le idee chiare, negli altri palazzi romani qualcuno starebbe pensando ad una soluzione diversa. La corrente degli ex popolari del Pd starebbe caldeggiando niente meno che la nomina alle Comunicazioni dell'ex deputato Giorgio Merlo, in parlamento per quasi venti anni dal 1996, precipitato nel girone dei trombati nel 2013.
Proprio alcune settimane fa la posizione di Merlo era finita all'attenzione dei piani alti di Viale Mazzini: l'ex onorevole, infatti, è un dipendente Rai della redazione Piemonte, in aspettativa da 18 anni. E nei corridoi romani l'opzione viene bocciata: "Se la Guidi ha scatenato le polemiche sul conflitto di interessi, chissà cosa succederà con un dipendente della tv pubblica che controlla tutto il sistema radiotelevisivo...".
3 - RAI: CANCELLATO IL "BOLLINO" IMPOSTO DA CATRICALA'
Natalia Lombardo per "L'Unità "
Ieri sera in commissione di Vigilanza è iniziata la discussione generale sul contratto di servizio tra la Rai e il governo. Il parere della commissione sarà votato fra un paio di settimane, ieri sera il relatore e vicepresidente, Salvatore Margiotta, del Pd, ha presentato la bozza di parere sul contratto. Uno dei punti più discussi finora era l`obbligo per la Rai di identificare con un «bollino blu» i programmi di «servizio pubblico».
L`idea, scritta nel contratto di servizio dall`ormai ex viceministro allo Sviluppo, Antonio Catricalà , è stata bocciata anche dall`Ebu, l`unione delle tv pubbliche europee. Tra l`altro i parlamentari del Pd in Vigilanza hanno fatto notare come Catricalà fosse in sintonia con l`ambiente berlusconiano per ricoprire il ruolo di viceministro con delega alle Comunicazioni (stesso problema che si pone ora, tanto più con Federica Guidi ministro, infatti da parte del governo Renzi dovrebbe esserci la cautela di non porre un esponente legato a Berlusconi).
Nel parere espresso da Margiotta il bollino è stato cancellato "sia per una questione di principio, perché compito del servizio pubblico è anche intrattenere, divertire, oltre che informare e educare", spiega il senatore, «sia perché una tale distinzione apre la strada alla privatizzazione, se la Rai dovesse avere solo un ruolo educativo la concorrenza farebbe man bassa sull`intrattenimento».
Un altro punto importante è il divieto di pubblicità nei programmi per bambini. à stato accettato dalla Rai un po` storcendo il naso per il vincolo che potrebbe svantaggiarla (ma per le tv private le regole le stabilisce l`Agcom). Nel contratto di servizio è prevista una maggiore attenzione ai disabili con tg e trasmissioni con sottotitoli e traduzione in Lis. Un altro punto al quale il vicepresidente della Vigilanza tiene molto riguarda lo "strapotere", dei produttori: "Un produttore che è anche agente di un artista non può "vendere" alla Rai un intero "pacchetto" di artisti solo perché fanno parte della propria scuderia", spiega Margiotta.
Ovvero, se un Ballandi, o Endemol o un Presta propongono dei programmi con delle star, devono cercare i migliori artisti a disposizione, anche se non fanno parte della loro squadra. La filosofia è quella della spending review e dell`etica. Per dire, chi è riceve un compenso come ospite non può farsi pubblicità sulla Rai, che sia un film o un libro. E da lunedì è possibile candidarsi al concorso Rai per 100 giornalisti professionisti, con contratti a tempo determinato di tre anni. Erano anni che non si faceva un concorso, ora è nato da un accordo tra il sindacato Usigrai e l`azienda. www.lavoraconnoi.rai.it
SENIO BONINI ENRICA AGOSTINI PAOLO COPPOLAfloris a palazzo chigi da renzi Monica Maggioni Alessandra Necci e Antonio Catricala Giorgio Merlo
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