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Leonardo Martinelli per “la Stampa”
Doveva essere il programma televisivo più visto di quest’estate francese. Sì, la quinta edizione di Masterchef, con un sacco di novità: un formato più buonista rispetto al passato (anche se Masterchef a Parigi è sempre stato meno aggressivo di quello americano e più compassato pure dell’omologo italiano). Non solo, dopo mesi di accurate selezioni era stato scelto un nuovo trio di cuochi, che rispondevano al solito dosaggio: il simpaticone (Gilles Goujon), l’amicone (Christian Etchebest, munito anche di sciarpetta) e la macchina da guerra (Yannick Delpech, il più esigente). Tanto spremersi le meningi da parte degli autori non è servito proprio a niente: Masterchef 5 si è rivelato un flop. Ed è stato praticamente archiviato dopo solo due puntate.
SPETTATORI DIMEZZATI
L’audience per Tf1, la tv che lo mandava in onda (è privata ed è la numero uno in Francia), è risultata davvero misera. La prima puntata, trasmessa il 25 giugno, è stata vista da 2,68 milioni di telespettatori (share del 13,6%) contro una media di 4,7 milioni nelle quattro precedenti edizioni. La seconda puntata si è fermata a 2,65 milioni: come dire uno share del 14,2%, che per Tf1 è davvero poca cosa.
Tanto per avere un’idea: in giugno il canale ha toccato in media il 21,4% di share, già in calo rispetto a un anno prima di 3,2 punti percentuali. Fabrice Bailly, direttore dei programmi di Tf1 (controllata dalla famiglia Bouygues), è stato chiaro: «I risultati non sono soddisfacenti». E così il programma, dato in prime time sul maggiore canale televisivo del Paese, ha rischiato l’immediata cancellazione. Poi, i vertici di Tf1 hanno trovato un compromesso, decidendo di fare un pausa fino al 30 luglio, quando riprenderà su Nt1, piccola tv digitale dello stesso gruppo: insomma, Masterchef è stato declassato drasticamente.
FILONE IN CRISI
Intanto anche un altro programma culinario, in onda su France 2, il principale canale pubblico, sta andando maluccio. Si tratta di «Qui sera le prochain grand pâtissier», alla sua seconda edizione, per eleggere il migliore pasticciere di Francia. Dopo anni di programmi di cucina a ripetizione (e un tasso di obesità in rapida crescita, superiore a quello italiano), i francesi sembrano proprio stanchi del modello: basta cibo in tv, perfino nella patria della haute cuisine.
Qui sera le prochain grand patissier
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