DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Dalla pagina Facebook di Michele Anzaldi
Il caso dell’autrice del programma di Fabio Fazio che riceverebbe un compenso di 300mila euro dalla nuova società di produzione del conduttore, ‘L’Officina’, e che quindi sarebbe pagata addirittura di più del direttore generale Mario Orfeo, pone un serio problema etico sul quale è opportuno che la Rai faccia immediata chiarezza: se confermata, è accettabile una situazione del genere?
Gli appalti alle società esterne di produzione vengono usati per sforare il tetto da 240mila euro per i collaboratori esterni Rai? Che tipo di controllo effettua il servizio pubblico su casi come questi?
Il mega contratto da 18 milioni di euro a stagione per ‘L’Officina’ (410mila euro per la prima serata della domenica più 163mila euro per la seconda serata del lunedì), per un totale di oltre 72 milioni di euro per i 4 anni di durata, serve a strapagare autori e collaboratori che, se fossero contrattualizzati direttamente dalla Rai, non potrebbero superare il tetto da 240mila euro?
E’ accettabile che un semplice autore di una delle tante trasmissioni Rai arrivi a guadagnare di più di chi, come il direttore generale Orfeo e la presidente Maggioni, ha grandissime responsabilità amministrative e giuridiche, deve gestire migliaia di dipendenti e un bilancio da quasi tre miliardi di euro?
La Rai chiarisca cosa accade non soltanto per la trasmissione di Fazio, ma per tutti i casi in cui vengono affidati appalti esterni a società di produzione. Se non arriveranno risposte a stretto giro, presenterò un’interrogazione in Vigilanza.
Siamo sicuri che queste professionalità strapagate per personale esterno non siano presenti dentro l’azienda che conta oltre 11mila dipendenti?
E’ eticamente accettabile questo doppio binario, con i dipendenti sottoposti a tetto e job posting, mentre gli esterni vengono scelti e pagati non si sa con quali criteri?
Questo caso dimostra ancora di più l’urgenza che venga affrontato al più presto il nodo dei conflitti di interessi di agenti e conduttori in Rai.
La commissione di Vigilanza ha finalmente calendarizzato per mercoledì 13 settembre l’esame della risoluzione richiesta all’unanimità da tutti i partiti, per mettere fine a intrecci e opacità che danneggiano innanzitutto le casse del servizio pubblico, che si reggono sul canone degli italiani.
Purtroppo i palinsesti della nuova stagione sono ormai già stati definiti, ma meglio tardi che mai.
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