
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
TREMATE, ASIA E LE STREGHE SON TORNATE! ASIA ARGENTO: “AI TEMPI DELLE STREGHE MI AVREBBERO BRUCIATA, FORSE ERA MEGLIO – QUANDO AVEVO DICIOTT’ANNI MI VOLEVANO TUTTI, HO DETTO TROPPI NO, ANCHE A BELLOCCHIO, SALVATORES, VIRZÌ, SORRENTINO MA NON SONO SERVITI PERCHÉ POI NON MI HANNO CHIAMATO PIÙ" – LA POLITICA (“SIAMO DEI PUPAZZI”), IL ME-TOO (“NON LO SOTTOSCRIVO MA È SERVITO”), IL CINEMA ESTREMO – “UNA ‘CATTIVA RAGAZZA’ È ACCETTABILE SOLO FINCHÉ NON INVECCHIA. SE POI NON SEI NEANCHE PIÙ FERTILE DOVE VUOI ANDARE?”
Claudia Catalli per la Stampa - Estratti
«È bellissimo che ci siano tre registe candidate ai David di Donatello, ma quanto c’è voluto per arrivare fin qui? In Italia ancora manca un cinema di rottura, inaccettabile e sconvolgente, come viene permesso di realizzare alle registe francesi, pensiamo a The Substance di Coralie Fargeat».
Asia Argento è, come al solito, senza filtri. Ospite della XXV edizione di Comicon Napoli, dimostra di saper parlare alle nuove generazioni raccontando le donne che dietro la cinepresa «si scagliano contro le convenzioni e mostrano quanto sia orribile la realtà che stiamo vivendo. Un cinema femminile violento, fastidioso, di ribellione che racconta tutta la rabbia e la difficoltà di essere donne».
Ha detto che il cinema italiano tende a proporre un femminile più rassicurante e stereotipato.
«Da noi la madre, pura e santa, è un archetipo innocuo e più accettabile della strega e la pu**ana, che invece sono da mettere nel dimenticatoio. Ci sono ancora tanti tabù da scardinare nel cinema, è sempre stata la mia missione. Invece di raccontarlo rimuoviamo tutto quello che dà fastidio e di cui ci vergogniamo, il lato oscuro di noi stessi che non vogliamo vedere. È sempre più difficile fare un cinema “estremo” in Italia».
Anche per lei?
«Soprattutto per me, che ho fatto film estremi sin dal mio primo Scarlet Diva».
Come mai?
«Oggi c’è un cinema commestibile per tutti e appiattito, perfetto per un pubblico addormentato. Ma nella vita ci sono cose difficili da digerire e un cinema che le racconta può renderci più coraggiosi».
Quali registe le piacciono?
«Agnes Varda di Senza tetto né legge, Julia Ducournau di Titane, Lynne Ramsay di ...E ora parliamo di Kevin!. Amo il cinema che spaventa, infastidisce e mi fa coprire gli occhi, cosa che non facevo con il cinema di mio padre (Dario Argento, ndr) e che definiscono violento non pensando alla violenza sulle donne che per millenni si sono dovute comportare “bene”.
Pensiamo alle streghe, il cui genocidio è stato il più grande di tutti i tempi, donne che venivano bruciate perché libere – a me avrebbero bruciato da mo’, e forse era meglio (ride, ndr) –. Mi interessa meno il cinema femminile più standardizzato, come quello di Jane Campion, o più accettabile dal maschile, come quello di Kathryn Bigelow».
Ha detto: «Ci dicono di seguire i sogni, ma no ca**o, quand’è che ci svegliamo?».
«Mi riferivo al sistema capitalistico: da addormentati diventiamo compratori compulsivi, più facili da gestire. Ci fingiamo morti perché abbiamo paura di essere mangiati, anche politicamente. Siamo dei pupazzi e il cinema può risvegliare il bisogno di senso».
Quanti “no” ha detto nella sua carriera?
«Troppi. Quando avevo diciott’anni mi volevano tutti, avrei dovuto fare cento film all’anno, meno male che non li ho fatti, altrimenti mi sarei bruciata».
A chi ha detto di no?
«A tutti. A Bellocchio, Salvatores, Virzì, Sorrentino».
Sono serviti?
«No, perché poi non mi hanno chiamato più».
A lei quanti “no” sono stati detti?
«Da giovane nessuno, mi dicevano sempre sì. Forse sarebbe stato meglio avere allora alcuni “no” , anziché adesso (a 49 anni, ndr)».
Era la “cattiva ragazza” del cinema italiano. Quanto c’era di vero in quella immagine?
«C’è stata una collaborazione tra me e i media nel creare un’immagine che non era la me reale. A diciannove anni arrivavo ai servizi fotografici e trovavo solo la lingerie. Mi veniva sempre richiesto di essere sexy e piacente, cosa che mi piaceva anche, da una parte. Ero sola, non avevo mia madre che mi accompagnava, è capitato che ero sempre mezza nuda. Oggi questo non succederebbe mai, anche grazie al MeToo, che io non sottoscrivo ma è servito ad alcune cose. Allora non ho avuto la lungimiranza di immaginare che a 50 anni avrei avuto meno ruoli essendo l’ex bad girl o bomba sexy ventenne».
Una “cattiva ragazza” è accettabile solo finché non invecchia?
«Esatto, quando cresci non è più accettabile, se poi non sei neanche più fertile dove vuoi andare? (ride, ndr)».
Dove vorrebbe andare lei?
ASIA ARGENTO A DONNE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI
«Quest’estate interpreterò un film sudamericano e poi vorrei girare il mio film che ho già scritto. Non horror, trovo ci sia già abbastanza orrore nella vita di tutti i giorni, e vorrei raccontarlo. Invece mi chiedono: “Perché non provi a fare un thriller Anni novanta tipo Basic Instinct, oppure una bella commedia italiana?”. Ma io non voglio fare questo genere di film, la mia idea di cinema è tutt’altra. Per questo ai giovani che mi chiedono come poter realizzare il film che vogliono rispondo: “Fatelo, anche se non ve lo fanno fare”. Mettetelo in rete...
morgan asia argento1
ASIA ARGENTO NEL 2000, A 24 ANNI, CON IL PADRE DARIO
ASIA ARGENTO
asia argento
asia argento
(...)
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA…
DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE…
DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL…
FLASH – BRUNO VESPA, LA “SPALLA” DEL GOVERNO MELONI: IL GIORNALISTA IN RAI E' PERFETTO PER DARE…