DI BACI SAZIAMI - IL BACIO TRA I DUE CALCIATORI DEL SIVIGLIA DOPO LA VITTORIA DELL’EUROPA LEAGUE, SCATENA IL MACHISMO OMOFOBO DEI WEB-PALLONARI - RAKITIC: “CARRIÇO VOLEVA BACIARMI SULLA GUANCIA ED È USCITO COSÌ. CHE MALE C’È?”

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Andrea Nicastro per il "Corriere della Sera"

Nelle cronache in diretta il bacio è stato appena notato. Ci hanno pensato i social network a riprenderlo e trasformarlo in tormentone in Rete. Fosse stato il fotogramma di un nuovo Kennidicidio ci sarebbero state meno esegesi. «Non sapevo fossero gay». «Hanno chiuso gli occhietti: vuol dire che gli piaceva». «Si vede chiaramente, non c'è passione». «Sarà casuale, non si sono toccacciati». «Facciano quel che vogliono, ma a casa loro». «Sono sicuro: non sono gay. Dopo si guardano senza malizia».

Il filmato è uno, il frame suggestivo. Le interpretazioni letteralmente migliaia. I due calciatori si baciano, sulla bocca, non c'è che dire. Sono Ivan Rakitic e Daniel Carriço e le loro labbra si sono accostate in mondovisione mercoledì sera allo Juventus Stadium dopo aver vinto l'Europa League. Uno è il capitano del Siviglia, proclamato miglior giocatore in campo e in predicato di passare al Real Madrid. L'altro è il pilastro della difesa dei campioni. Non contenti, scesi dal podio, hanno continuato ad avvicinarsi pericolosamente.

Certo il marinaio e l'infermiera in Times Square sono un'altra cosa. Per non parlare dei due innamorati dell'Hotel de Ville. Il bacio di Torino non passerà alla storia della fotografia, ma fa ugualmente parlare e straparlare. Goliardia da spogliatoio o fidanzati in campo? Se fosse la seconda sarebbe una prima assoluta.

Gli eroi pallonari possono abbracciarsi e darsi pacche sulle spalle. Siamo così moderni che accettiamo anche i pianti. Ma baciarsi? Il succo della storia è: possono due campioni del pallone essere gay? Omaccioni come il capellone Puyol e il muscolato Balotelli hanno diritto di violare il canone sessuale? Nelle cronache Rakitic e Carriço erano esaltati come gladiatori.

Possono essere meno che super machi? L'outing è di moda tra attori e cantanti. Meno nell'esercito o nello sport che in fondo resta una guerra ritualizzata. Justin Fashanu fu il primo calciatore a dichiarare la propria omosessualità nel 1990. Si suicidò a 37 anni. Due anni fa si rivelò un pugile, Orlando Cruz. Il basket Nba e il football americano hanno appena annunciato l'arrivo di giocatori gay dichiarati, con il plauso del presidente Obama. Ma restano mosche bianche. Per questo, innamorati o no, capitano e difensore hanno ricevuto l'applauso dall'Arcigay e la gogna di parte della Rete.

I giornali e le tv hanno dato al fotogramma piccante un'impostazione politically correct: comunque sia, sono affari loro. Alcuni sono andati a ripescare altri baci in campo: Maradona e Caniggia, Rooney e Radzinsky. O baci dei due protagonisti a bionde d'ordinanza. La parola d'ordine era normalizzazione. La distanza con la Rete selvaggia si è fatta abissale.

Nei commenti dei lettori, negli account twitter, nei blog, una bufera di commenti e illazioni: dietro l'anonimato della sigla, dietro la battuta da 140 caratteri tutta la variopinta malizia e volgarità che c'è sempre stata sui muri dei bagni degli uomini. Non è solo machismo latino. Stessi toni omofobi in tutta Europa. E i due protagonisti? Rakitic spiega: «Voleva baciarmi sulla guancia ed è uscito così. Che male c'è?». Già, che male c'è?

 

 

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