bambi the reckoning

BAMBI È CRESCIUTO E VUOLE UCCIDERE TUTTI GLI UMANI – ARRIVA NELLE SALE INGLESI “BAMBI: THE RECKONING”, L’HORROR STRACULT ISPIRATO AL CERBIATTO DELLA DISNEY. IL FILM, GIRATO DALLO STESSO REGISTA DEL REMAKE SPLATTER DI “WINNIE-THE-POOH” (“SANGUE E MIELE”) HA PER PROTAGONISTA UNA VERSIONE MUTANTE E INCAZZATISSIMA DI BAMBI, CHE VUOLE VENDICARSI A TUTTI I COSTI DELLA MORTE DELLA MADRE E DELLA SORELLA… - IL TRAILER IMPERDIBILE

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Sintesi dell’articolo di Abby Monteil per https://www.thedailybeast.com/

 

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Dimenticate il dolce cerbiatto che zompettava nei boschi: il nuovo Bambi è una macchina di morte assetata di vendetta. “Bambi: The Reckoning” è l’ultima trovata dell’universo horror britannico: il film è prodotto da Jagged Edge Productions e diretto da Dan Allen, già noto per rivisitazioni grottesche di miti infantili.

 

Nel film, Bambi non è più il simbolo dell’innocenza spezzata dalla brutalità del mondo, ma un ibrido mutante dalle fattezze mostruose. Dopo aver assistito alla morte della madre e della sorella in un incidente automobilistico causato da cacciatori, il cerbiatto subisce una mutazione in seguito all’esposizione a sostanze chimiche. Il risultato? Una creatura fuori scala, con corna che possono diventare un’arma da guerra, mascelle da squalo e una sola missione: eliminare ogni essere umano che si frappone sulla sua strada.

 

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Il film, che fa parte di un bizzarro sottogenere ispirato a personaggi iconici del cinema e della cultura pop, si apre con un’animazione in stile fiabesco, subito tradita dall’incedere cupo e sanguinoso della trama. Bambi si aggira in un bosco spettrale e silenzioso, attaccando senza pietà campeggiatori, automobilisti e chiunque osi mettere piede nel suo territorio.

 

La narrazione segue Xana (Roxanne McKee), una madre single che si trasferisce con il figlio adolescente Benji nella campagna britannica per ricostruire la propria vita. Ma il loro arrivo coincide con la scia di morte lasciata dal cerbiatto mutante. In un crescendo di tensione, il ragazzo si troverà faccia a faccia con la creatura, mentre la nonna Mary – figura bizzarra e inquietante – sembra avere un legame psichico con l’animale.

 

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La regia punta su atmosfere cupe e una fotografia dai toni freddi, ma, secondo la testata americana Daily Beast, “l’equilibrio tra horror serio e camp involontario non è sempre centrato. Bambi: The Reckoning oscilla tra il revenge movie e il monster movie, senza decidere se vuole essere satira pulp o allegoria ecologista”.

 

Il design della creatura è forse il punto più riuscito: un incrocio tra un cervo radioattivo e un mostro di Stranger Things, appare spesso in penombra per aumentarne l’effetto disturbante. Le sequenze di attacco sono violente e coreografiche, anche se penalizzate dal basso budget.

 

L’operazione si inserisce in una tendenza più ampia di “fiabe rivisitate in chiave horror”, che ha già prodotto titoli come “Winnie-the-Pooh: Blood and Honey” e “Peter Pan’s Neverland Nightmare”. L’idea è semplice: prendere icone dell’infanzia, svuotarle del loro significato originario e usarle come vettori di sangue e paura.

 

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In definitiva, Bambi: The Reckoning è un film che mantiene ciò che promette nel titolo: una resa dei conti. Chi cercava emozione, nostalgia o delicatezza farà meglio a rivedere il classico Disney.

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