IL CINEMA DEI GIUSTI - BASTEREBBERO GLI INSULTI DELLA CRITICA A FARE DI “ZOOLANDER 2” DI BEN STILLER QUALCOSA DI IMPERDIBILE - E VISTO CHE AGLI INSULTI DEI CRITICI SI SONO ASSOCIATE LE CRITICHE PESANTI DEI FAN, QUESTO FILM E’ UN TONFO TOTALE DI GRANDE DIVERTIMENTO TRASHISTA

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Marco Giusti per Dagospia

“Shut up, Valentino!”. Ci siamo. Salutati da una scarica di recensioni negative degne di un film di Tanio Boccia (e quindi… evviva!) sono tornati i vostri modelli preferiti, Derek Zoolander e il biondo Hansel, e il loro rivale, il cattivissimo Mugatu con tanto di barboncino impagliato.

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Ma basterebbero gli insulti della critica (“E’ l’orange mocha cappuccino dei sequels!” – “La sola notizia buona è che non ci sarà uno Zoolander 3 fino al 2030” – “imbarazzante, stupido, aggressivamente non divertente”) e la battuta del taci urlata dal Mugatu di Will Ferrell al vecchio stilista incartapecorito, per fare di questo tardissimo sequel (quindici anni dopo…), Zoolander 2, diretto da Ben Stiller e scritto assieme a Justin Theroux, Nick Stoller e John Hamburg, qualcosa di imperdibile.

E il fatto che agli insulti dei critici si siano da subito associate le critiche pesanti dei fan del primo Zoolander (“E’ il Mamba Badmamba dei sequel” – “E’ lo Scemo e più scemo 2 del 2016” – “E’ orrendamente datato”), lo rendono un tonfo totale di grande divertimento trashista. Mettiamoci anche che, come il primo episodio, è stracolmo di apparizioni assurde come una commedia sexy anni ’70 dei tempi dei Pierini, solo che qui non ci sono i nostri mostri cinematografici, ma tutti i maggiori divi del momento.

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Diciamo subito che il cameo più impressionante è quello del divino Benedict Cumberbacht come Tutto, modello né maschio né femmina che si è sposato con se stesso, perché in Italia non esisteranno le unioni civili, ma può esistere il matrimonio con se stessi.

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Ma ci sono anche Sting che rivela che è riuscito a far l’amore non per dieci ore di fila, ma per quindici, Kate Moss, Kate Perry, Marc Jacobs, Anne Wintour, Tommy Hilfiger, Willie Nelson che esce da un’orgia molto allargata e si lamenta che non aveva ancora finito con l’ippopotamo, Susan Sarandon, Mika come parrucchiere (io non l’ho riconosciuto), Ariana Grande vestita di lattice, Kim Kardashian, Lenny Kravitz, Macaulay Culkin, Milla Jovovich che riprende il ruolo della cattiva Katinka Ingabogovinanana, Kiefer Sutherland che fa parte del gruppo di 11 persone di vario sesso e razza denominate “orgy” che sono fidanzate con Hansel, Billy Zane come Billy Zane e, ovviamente, Justin Bieber nel grandioso inizio alla James Bond dove troverà la morte, ma non prima di aver postato su twitter l’ultimo selfie con lo sguardo Blue Magnum come ultimo saluto ai followers.

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La storia parte proprio dalla tragica morte di Justin Bieber ucciso da un misterioso killer mascherato. Per capirci qualcososa, l’Interpol della moda e la sua bella investigatrice Valentina, una Penelope Cruz molto in forma col corpo strizzato in una tuta rossa, cercano di recuperare i due vecchi celebri modelli, Derek Zoolander, che vive isolato dal mondo in una capanna tipo The Hateful Eight, e Hansel, che vive invece in mezzo al deserto con la sua “Orgy”, una famiglia allargata che piacerebbe a Lupi.

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Come i due arrivano a Roma, invitati dalla fashion queen Alexanya Atoz di Kristen Wiig, che ha occupato il Colosseo quadrato esattamente come Fendi, e dallo stilista Don Atari di Kyle Mooney, specializzato in recupero del trash di ogni tipo, iniziano i guai. Anche perché dietro a tutto c’è il perfido nemico di Zoolander, cioè Mugatu, e la sua organizzazione criminale. Mugatu cerca addirittura di bere il sangue del figlio di Zoolander, Derek Jr, interpretato dal paffuto Cyrus Arnold, perché una vecchia profezia sostiene che contenga un potenziale tipo Fonte della Giovinezza.

la petizione on line per boicottare il film

Beh, la storia non è il massimo, è vero. Si sente la mancanza di Drake Shater, coautore del primo film e morto suicida nel 2004, a lui è dedicato Zoolander 2, e molte gag non vanno a buon fine. Altro è stato brutalmente tagliato, ci pare.

Interamente girato a Roma, poi, è come se sfruttasse la città solo come una quinta più o meno pittoresca non sforzandosi di capire granché la città, anche se le immagini di Daniel Mindel, direttore della fotografia dell’ultimo Star Wars, sono bellissime.

Ma il divertimento, più o meno come il primo Zoolander, è tutto nelle pieghe dell’operazione, nei video incredibili che ogni tanto ci arrivano, nelle battute e, soprattutto, nella ricerca dei camei più assurdi e impossibili.

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E nell’idea che Zoolander e Hansel, vecchi modelli del passato, possano funzionare oggi proprio come spazzatura. Non a caso vengono invitati da Don Atari nel “palazzo di cacca”, fatto proprio di escrementi mentre tutta la sua linea è modellata sul brutto e lo sbagliato.

Non so se il film ha le stesse potenzialità del primo Zoolander, la reazione di fan e critici è stata davvero tremenda, ma solo il tempo può trasformare, come Don Atari, anche la cacca in moda e successo. Inoltre, sono cambiati davvero i tempi e non solo i cellulari.

Detto questo, che vedevodì?, io le mie risate me le sono fatte e solo vedere tutti questi stilisti presi in giro nel finale è molto divertente. Ma la Sozzani si vede? E Salvatore Misticone? Sì, la Crescentini l’ho vista, e anche Hal Yamanouchi, ma c’è davvero Madalina Ghenea o è stata tagliata? Ma non sta a Sanremo. Potevo prendersi pure Gabriel Garko, peccato… E poi, perché è stato ucciso Justin Bieber? Ah, no, questa è una domanda che non va fatta. In sala dall’11 febbraio. Ovviamente imperdibile.

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