
DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE…
Malcom Pagani per il "Fatto quotidiano"
L'antidoto al morso del presidente Tarantola è la ragnatela più lunga del mondo. Undici chilometri di Lido, un'alternanza di regge e stamberghe, nomi nobiliari e fantasie da riviera romagnola (Villa Tiziana, Villa Cipro) dove filando senza sosta prima che il Festival iniziasse, i dirigenti Rai, reparto "produzione", hanno dato vita a un astuto groviglio di coincidenze, ipervalutate sistemazioni di fortuna e suite di alberghi storici svendute alle cifre di un 3 stelle. Un'architettura da Guggenheim, in cui conciliare i tagli pretesi dai tecnici di Monti (Rai Cinema se li è imposti lasciando all'Excelsior solo l'ufficio) con l'obiettivo di non finire in una pensione con panorama sulla tromba delle scale.
C'era da sistemare un plotone. Più di 120 persone, circa 200.000 euro per il pernottamento. C'era da garantire se stessi. Prima di conduttori, direttori e, soprattutto, maestranze. Gente in pista dalle 6 del mattino. In possesso della più avanzata tecnologia. Una nave in piscina. Tenuta più o meno ferma ai bordi della festa perché i già ondosi rapporti tra i ras Rai in doppiopetto e i responsabili veneziani dell'Arca di Baratta, si sono inabissati per reciproca sordità di ruolo e linguaggio. Reti dedicate, competenze smarrite nel caos del digitale all'ora dei film porno e ascolti conseguentemente lillipuziani.
Cosa fare di questa dozzina decuplicata di professionalità Rai da sistemare, senza rischiare per la catena di comando notti insonni a rimpiangere l'attico in città ? Il responsabile gestionale dell'avventura veneziana, Andrea Lorusso Caputi, direttore della produzione Rai, una moglie già nella stessa azienda, ha dato carta bianca ai suoi sottoposti e quelli, hanno inventato una magia.
Trattative serrate con i multiproprietari di residenze lussuose e B&B a basso costo e conti appianati. In modo che la colazione dalla Torretta del Biasutti dell'alto papavero si riveli lieve come il calcolo finale delle spese e dall'altra parte del cielo, la tendina verde sintetica di "Villa Tiziana", poche decine di euro di listino in discesa a circo smontato, lieviti al quadruplo in carte ufficiali e consuntivo.
I segnali sull'allegria da trasferta si erano già avvertiti con fastidio alle Olimpiadi. Panorama aveva narrato le gesta di un noto telecronista e di un dirigente della produzione che amavano lambire l'alba non mancando un solo invito a "Casa Italia". Esperti compilatori di fluviali diari di permanenza, in linea con gli sprechi dei gloriosi anni 80, implementati dalle notti alcoliche a debita distanza dal Villaggio. Per il personale di Viale Mazzini, tagli, sacrifici e ancora ristrettezze. Per gli eroi di Londra, la successiva tappa lagunare accarezzata da vento cattivo e tempesta.
Spifferi sull'irresistibile ascesa del vice di Lorusso Caputi, Maurizio Ciarnò, berlusconiano della prima ora: "Per 11 anni responsabile del Centro romano di produzione Mediaset", come ricordò Giorgio Lainati. Ciarnò, già al comando dei grandi eventi della Rai e degli spostamenti di Re Silvio, si fa rispettare. Vanta conoscenze "altissime".
à fraterno amico di Gorla. Si preoccupa che il vate di Rai Corporate, De Siervo, riposi sereno. Presidia il campo trasferendolo al ristorante, vigila sul morale della truppa e si sbraccia al passaggio di Anna Maria Tarantola. Tante attività che di notte, come è ovvio, gli consigliano distanza dal popolo dei programmisti. In attesa di scoprire se la stessa Tarantola si occupa di tariffari, stranezze e somme che tornano senza tornare, si può ragionare sull'eterno ritorno. Lorusso Caputi e Ciarnò. Tre cognomi in due. Molta responsabilità . Il territorio della produzione. Quello in cui dipingere finanza creativa, ovviare all'esistente, esplorare frontiere e interrogare gli scontrini.
Nel 2009, Mauro Masi che era Mauro Masi, allontanò 6 persone inquadrate in una struttura alle dirette dipendenze della produzione guidata da Lorusso Caputi. Accusate di note gonfiate e false fatturazioni, vennero assolte e poi riassunte. Altri hanno fatto peggio. Ciarnò è invece nei ricordi dell'ex fidanzato di Noemi Letizia: "Perché non mi hai mai detto che il signore di cui parlavate a casa tua, è un pezzo grosso della Rai?". Scandali, domande, paralleli, piccole vacanze, camere con svista. Tra poco finisce tutto. Tra poco si torna a Roma.
DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE…
DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN…
TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL…
DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE…
DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA…
DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI…