giulio andreotti pippo baudo

"PIPPO BAUDO? IL VERO SEGRETARIO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA" – ALDO CAZZULLO RICORDA LA BATTUTA DI ANTONIO RICCI SUL PRESENTATORE CHE RAPPRESENTAVA “L’ITALIA DI CENTRO, ANZI, CENTRALE, E NON IN SENSO GEOGRAFICO, MODERATA, CAUTA, PRUDENTE. UN’ITALIA CHE È FINITA CON BERLUSCONI; NON A CASO CON BERLUSCONI BAUDO NON SI È MAI INTESO, E ALLA FACCIA DELLA PROVERBIALE GENEROSITÀ DEL CAVALIERE NE È USCITO SOLTANTO SACRIFICANDO UN PALAZZO SUL PALATINO, GIRATO A BERLUSCONI COME PENALE PER LA ROTTURA DEL CONTRATTO” – IL PARTITINO "DEMOCRAZIA EUROPEA" FONDATO CON D’ANTONI E ANDREOTTI, LA SCOPERTA DI BEPPE GRILLO E QUELLA VOLTA DA PADRE PIO CON RENZO ARBORE…

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Aldo Cazzullo per corriere.it – Estratti

 

giulio andreotti e pippo baudo

Pippo Baudo è stato giustamente salutato come uno dei padri della televisione italiana, com’è stato. Ma Pippo Baudo non era soltanto un personaggio televisivo. Pippo Baudo era una certa idea dell’Italia. L’Italia di mezzo. L’Italia di centro, anzi, centrale, e non in senso geografico.

 

F orse esagerava Antonio Ricci, quando lo definiva il vero segretario della Democrazia cristiana (la battuta comunque era piaciuta molto a Francesco Cossiga, il quale riteneva che il vero fondatore e leader ombra della Dc fosse stato papa Paolo VI). Ma certo Pippo Baudo rappresentava un’Italia moderata, cauta, prudente, colta ma preoccupata di non sembrarlo per non diventare antipatica, arguta ma attenta a non passare mai il segno per non diventare offensiva.

 

sergio d'antoni pippo baudo

Un’Italia che è finita con Berlusconi; non a caso con Berlusconi Baudo non si è mai inteso, e alla faccia della proverbiale generosità del Cavaliere ne è uscito soltanto sacrificando un palazzo sul Palatino, girato a Berlusconi come penale per la rottura del contratto.

 

Baudo era uno che sapeva un sacco di cose, e faceva in modo che nessuno sapesse che lui le sapeva. La vita privata, che le star di oggi ostentano, fotografano, condividono sui social, era per lui privatissima (…)

 

Baudo amava profondamente l’Italia, anche perché la conosceva bene. Il primo viaggio della sua vita l’aveva fatto, lui profondamente siciliano, per andare a vedere Trieste, nel giorno in cui la città irredenta si ricongiungeva all’Italia. Poi era andato a San Giovanni Rotondo da padre Pio, insieme con un suo giovane, promettente amico: Renzo Arbore. Padre Pio li trattò bruscamente: «chi vulite?». Timidamente Arbore rispose: «il mio amico vuole sapere se deve fare l’avvocato o l’artista». «Facisse chi vvole!» gridò burbero il frate, e li cacciò in malo modo.

pippo baudo beppe grillo

 

L’Italia di Baudo è finita molto tempo fa. Fu vano il suo tentativo di farla risorgere politicamente, quando ospitava nella sua casa di via della Croce, nel centro barocco di Roma, le trattative per rifondare la Democrazia cristiana: ne nacque uno strano partitino che teneva insieme un pezzo di sinistra Dc, capeggiato ovviamente da lui, il sindacalista d’Antoni e Andreotti; si chiamava Democrazia europea, non poteva durare, e ovviamente non durò.

 

Avrebbe poi avuto maggior successo un altro partito, fondato da un suo allievo, da lui scoperto in un cabaret di Genova: «Non c’era nessuno, tranne questo bel ragazzo dai capelli a cespuglio, seduto sulle scale. Gli chiesi: quando inizia lo spettacolo? Rispose: se vuoi, anche subito. Era Beppe Grillo. Io ero l’unico spettatore, e lui recitò due ore solo per me. Mai visto un talento così».

 

pippo baudo e beppe grillo

Tuttavia, così come Baudo non può essere schiacciato sulla televisione, non va neanche schiacciato sulla politica. Lui aveva inventato un linguaggio, un modo di porsi, un modo di vestirsi, cambiando di continuo ma dando all’interlocutore l’impressione che tutto andasse sempre come prima. Uno stile rassicurante, garbato, educato. Ed è persino possibile che questa Italia da qualche parte esista ancora.

 

pippo baudo maurizio costanzopippo baudo raffaella carra silvio berlusconiSILVIO BERLUSCONI RAFFAELLA CARRA PIPPO BAUDOil palazzo che pippo baudo regalo a berlusconi per rescindere il contratto con mediaset nel 1988PIPPO BAUDO SILVIO BERLUSCONIpippo baudo primo provino in rai

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