DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
LA MANIFESTAZIONE DEI MUSULMANI ITALIANI CONTRO IL TERRORISMO 1
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, bellissima la manifestazione dei musulmani italiani contro il terrorismo: io l'ho seguita al microscopio.
Pikappa
Lettera 2
Caro Dago, quando sarà finito il momento del dolore, spero che qualcuno vorrà spiegarci come mai le versioni fornite sulla sfortunata sorte di Valeria Solesin sono passate con tanta disinvoltura da "l'abbiamo persa di vista" a "è morta tra le mie braccia". Possibile che in Italia il diritto a essere informati si trasformi puntualmente nel diritto a essere presi per il culo? RP
Lettera 3
Caro Dago, "Sim Salah bim": è scomparso di nuovo!!!
Rob Perini
LA MANIFESTAZIONE DEI MUSULMANI ITALIANI CONTRO IL TERRORISMO 73
Lettera 4
Caro Dago, varato il salvataggio da 3,6 miliardi per le quattro banche in crisi. “Niente fondi pubblici” sbandiera il Governo. Gli oneri del salvataggio saranno interamente a carico del sistema bancario, così io che ho i soldi con Unicredit, mi ritrovo col pattume del papà della Boschi.
Federico
Lettera 5
Caro Dago, al "grande" corteo di sabato contro il terrorismo, ogni musulmano era presente con tre amici: uno de sinistra, un sindacalista, e un giornalista.
LA MANIFESTAZIONE DEI MUSULMANI ITALIANI CONTRO IL TERRORISMO5
Camillo Geronimus
Lettera 6
Dago dragoi,
Carni di maiale alla guerra. Ad opporsi agli islamisti radicali in Belgio un Ministro dell'Interno che si chiama Jan Jambon. (Traduzione letterale: Gianni Prosciutto).
Cominciamo bene.
Aigor
Lettera 7
Caro Dago, volevo segnalarti, se ti vuoi divertire, le trasmissioni della mattina della 7. Perché ti chiederai. Prendi carta e penna e conta i DICIAMO che dai conduttori ai partecipanti vengono detti. Non ricordo più il nome di un "giornalista" ma og3 parole c era un diciamo. Sicuramente quando scrive li toglie. Ti assicuro che mi diverto a sentirli e alla fine preparo una classifica dei migliori " diciamoisti".
Ti leggo ogni giorno
Proftacer
LA MANIFESTAZIONE DEI MUSULMANI ITALIANI CONTRO IL TERRORISMO2
Lettera 8
Caro Dago, ottima l'idea di far prelevare 17 preziosi dipinti dal Museo di Verona per salvarli da un possibile attentato Isis. Ha ragione Renzi, siamo un grande Paese.
Giacò
Lettera 9
Dago caro, mi piacerebbe sapere da te ,che sei una persona libera e seria , l' impatto economico sull eurozona degli attentati e di questa israelizzazione dell'europa per quanto riguarda la vita quotidiana ,con una piccola differenza gli israeliani sono cittadini-soldati cazzuti noi na manica de pecore che rispondono alle minacce sui social .
eternamente grato
LA MANIFESTAZIONE DEI MUSULMANI ITALIANI CONTRO IL TERRORISMOfb
er fibbia
Lettera 10
Caro Dago, quelli che dicono che per colpire l'Isis bisogna iniziare dal petrolio, comincino a lasciare a casa le loro auto: io da pedone ne sarei ultra felice!
Ettore Banchi
Lettera 11
Caro Dago, i francesi stiano attenti al "Bataclan dei marsigliesi", quelli che cantano "La Marseillaise" solo per accodarsi agli altri.
Soset
Lettera 12
Caro Dago, ma che difese abbiamo costruito a protezione della nostra "civiltà", se due terroristi con una cintura esplosiva bastano per paralizzare una città come Bruxelles?
Nino
Lettera 13
LA MANIFESTAZIONE DEI MUSULMANI ITALIANI CONTRO IL TERRORISMO
Caro Dago, occhiaie da paura per la Boldrini, apparsa stravolta sabato in tv a commentare la manifestazione di piazza dei musulmani. Stanchezza per l'organizzazione dell'evento?
Sergio Tafi
Lettera 14
Caro Dago, i musulmani in piazza sabato contro il terrorismo, non sarebbero bastati a Garibaldi per partire per la Sicilia.
Alan Gigante
Lettera 15
Caro Dago, la rockstar francese Johnny Hallyday dice che se non fosse un cantante andrebbe a combattere. Quelli più sinceri dicono che non ci vanno perchè c'è il rischio di beccarsi una pallottola.
Mich
Lettera 16
Gentile Redazione,
tutti si sono sentiti in dovere di partecipare al desco delle celebrità banchettando sui morti di Parigi, litigandosi l'ultimo banale e sciccoso commento a cazzo di cane, sputazzando lagnose esposizioni di incommensurabile originalità : l'importante è esternare un tanto al chilo, rabbia&dolore, manifestare e infondere le proprie pallide fotocopie di idee da grande maître à penser.
E poi via a lanciare strali e maledizioni, contro gli sciacalli del presenzialismo, sciacallando a loro volta, sgomitando per un posto in prima fila. il solito muffoso teatrino di tanti narcisisti che campano solo di chiacchiere, ancora una volta si è compiuto. Allora avanti col prossimo morto spettacolare, quello che fa audience, quello che colpisce: il bambino bellino, la buona mamma di famiglia, il giovine di belle speranze o più semplicemente quello che i media sceglieranno di far assurgere a caso mediatico, da sparare in video e slides al prossimo convegno elettorale su ingiustizi e, fame e guerre nel mondo.
Sperando sempre che qualcuno ti paghi, sperando pure di non essere tu il prossimo caso, e sperando in generale che non si arrivi a un punto di stragismo tale, in cui fai la fine dei morti iracheni, afgani, africani, che schiattando a bizzeffe, interessano nulla, rispetto al video del micino che canta le arie del Rigoletto o del canuccetto che si pulisce il culo coll'ultimo giornale rimasto in edizione cartacea.
Remo Gherardi
Lettera 17
Caro Dago, trascorsi 10 giorni dalla strage parigina, prima delle partite di campionato,qua da noi suonano ancora l'inno francese. Ma quanto dura questa modalità di partecipazione.
Manca che lo suonino anche prima della campanella nelle scuole, prima della sirena nelle fabbriche, prima di timbrare il cartellino negli uffici. Contagiati da marsigliesismo.
Saluti, Labond (per l'occasione, Allerta 4)
Lettera 18
Caro Dago, ci sarà sempre un Piketty che parla per dar fiato alla bocca. Se fosse vero che sono le disuguaglianze sociali a far nascere il terrorismo, allora gli "sdentati" di Francia avrebbero dovuto tirar giù la Tour Eiffel qualche milione di volte.
Flavio
Lettera 19
PIKETTY ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
È stata pronunciata nei giorni scorsi la sentenza di Cassazione del cosiddetto processo alla Commissione Grandi Rischi per il terremoto dell'Aquila, che causò 309 morti. Confermata la sentenza d'Appello. De Bernardinis è da considerarsi definitivamente responsabile di omicidio colposo, per negligenza ed imprudenza nella comunicazione alla popolazione in merito al rischio ambientale a cui era sottoposta.
Dopo il terremoto fu premiato con la presidenza del più grande ente di ricerca italiano nel settore ambientale, organismo con molteplici competenze nel settore della valutazione del rischio, carica che ricopre tuttora. E la situazione è molto grave anche per il fatto che il De Bernardinis si dichiara ancora innocente "davanti a Dio e davanti agli uomini", cosicché, non avendo inteso quale sia la gravità delle sue azioni, compiute per sventatezza o per accondiscendenza verso il potere, esiste la possibilità di reiterazione di comportamenti pericolosi per la cittadinanza e amplificati dalla carica rivestita.
Ma si impone soprattutto il rispetto dovuto alle vittime del sisma e ai loro familiari. Non è possibile che questi ultimi continuino a vedere premiato chi causò loro lutti tanto dolorosi. De Bernardinis mostri dignità, dimettendosi, o intervenga il ministro dell'ambiente per rimuoverlo.
Cochise
Lettera 20
Dago darling, pensa quanto dolore per la regina madre del Belgio, Paola Ruffo di Calabria, vedere Bruxelles tutta chiusa ("Que c'est triste Bruxelles au temps...") per paura del terrorismo! E che pena per Juncker, il grande boss dell'UE, temere che anche il suo Granducato di Lussemburgo, notorio paradiso fiscale e fin qui tranquillo e pulito più della neutrale Confederazione Elvetica, potrebbe essere coinvolto in questa terza mondale asimmetrica. In questi giorni di terrorismo di tutti i generi (anche mediatico) se ne sentono di tutte, ma sentir dire che Hollande é nipote di Voltaire fa venire i brividi.
L AQUILA SEI ANNI DOPO IL TERREMOTO
Di questo passo. si finirà per dire che la scialba Julie Gayet é nipote della divina marchesa di Pompadour (non solo grande favorita reale ma anche "politicienne" di alto livello), che guarda caso fu proprietaria anche del Palais de l'Elysée ai liberi tempi del bellissimo Luigi XV. E a forza di parlare a vanvera di illuminismo, qui chez noantri si finirà per dire che grandi luogocomunisti come Beppe Severgini e Aldo Cazzullo (e si potrebbe continuare) sono eminenti enciclopedisti illuminati (sì come una brumosa notte di novembre in Padania!). Pace e bene
Natalie Paav
Lettera 21
Caro Dago,
piazza navona senza bancarelle
la longa manus dell’incompetenza mariniana ha colpito ancora. Il mercatino di Natale e le bancarelle che l’ex Marino giulivo aveva in qualche maniera smontato, alla fine si è ripreso il territorio, con buona pace della “famiglia” che lo gestisce in maniera preponderante da anni. Il regolamento all’epoca preparato per garantire equità e qualità è stato scritto in maniera così contorta e complicata (chissà se volutamente) da essere buttato in un cassetto e dimenticato. Ed ecco che gli interessi e gli intrecci di amicizie e “parentele” risorgono riappropriandosi sotto luce legale, del territorio da sempre loro. Ed il prefetto, ed il commissario che avrebbero dovuto portare legalità?
bancarelle befana piazza navona
Capisco che siamo ad un passo dal Giubileo, ma lasciare che tutto ritorni come prima è segnale di debolezza esasperante. Ci son problemi più pressanti lo capisco. Gli affari con gli stati che appoggiano il terrorismo (a proposito grandissima la ministra Pinotti che ha sentenziato: “All'interno dei Paesi Arabi ci sono fondazioni private che finanziano i terroristi e vanno estirpate, ma dire di non fare più affari con quei Paesi è come dire che non bisogna più avere rapporti con l'Italia perché c' è la mafia", come se vendessimo a quei paesi generi alimentari e non armi), la sicurezza dopo Parigi, il salvataggio delle banche (vediamo il pastrocchio che salverà capre e cavoli del Signore e parenti del governo), insomma tanti di quei problemi pressanti che un mercatino a Roma diventa cosa minuscola.
Se Roma non fosse la capitale di questo stato sgangherato e se il comune non sia commissariato. Quante beghe per il nostro governo ed i suoi ministri uniti dall’incapacit à di operare in maniera corretta e coerente. In attesa di nuove elezioni e di governi realmente saggi e capaci, incrociamo le dita. Saluti
Pegaso Nero
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