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IL CINEMA DEI GIUSTI - SVEGLIATE GLI SCENEGGIATORI ITALIANI, CHE DA QUALCHE GIORNO STARANNO STUDIANDO STORIE DI TELEFONINI E DI SUPEREROI DI BORGATA, E MANDATELI A VEDERE QUESTO BELLISSIMO “TRUMAN”, FILM SPAGNOLO TUTTO COSTRUITO SUI SENTIMENTI

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Marco Giusti per Dagospia

 

Svegliate gli sceneggiatori italiani, che da qualche giorno staranno studiando storie di telefonini e di supereroi di borgata, e mandateli a vedere questo bellissimo film spagnolo tutto costruito sui sentimenti. Si tratta di Truman, diretto da Cesc Gay che lo ha scritto assieme a Tomas Aragay, già presentato ai Festival di Toronto e San Sebastian, e vincitore in patria di ben cinque premi Goya, gli Oscar o i David spagnoli. Miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura e migliori attori, Ricardo Darin e Javier Camara.

 

La storia, come spesso capita con i buoni film, è semplicissima. Tomas, interpretato dall’almodovariano Javier Camara che presto vedremo nella serie “The Young pope” di Sorrentino, parte dal Canada per Madrid. Deve passare quattro giorni con il suo miglior amico, l’attore Tomas, interpretato dalla star argentina Ricardo Darin. Tomas sta morendo, ha deciso di interrompere la chemio e di lasciarsi morire.

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Prima di andarsene, però, vuole sistemare le sue cose, vedere il figlio a Amsterdam, chiudere con il teatro, lasciare il suo amato cane Truman a qualcuno. In quattro giorni Tomas cercherà, con l’aiuto di Julian, di dare un senso alla sua vita e di accettarne il percorso. Nel bene e nel male. Cesc Gay ruota attorno ai suoi personaggi sviluppando la loquacità di Tomas, attore di professione e quindi istrione e esibizionista, e la concentrazione di Javier Camara, mai visto recitare così di sottrazione, di piccolissime espressioni, di sguardi.

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E pensare che di solito è lui che parla sempre. Solo il fatto di vederli sempre insieme, con Darin che parla e Camara che lo osserva e ci traduce immediatamente i suoi sentimenti è uno spettacolo, e i due riescono da subito a prendere lo spettatore e portarlo dove vogliono senza alcuno sforzo.

 

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Il film è costruito benissimo, quasi teatralmente, con lo sviluppo del rapporto tra i due, che non si vedevano da anni. Truman, il cane, di scena in scena sarà il catalizzatore del loro rapporto di amicizia. Non è un film sulla morte, è un film molto più allegro e interessante, più sul tipo Quasi amici diciamo. Il pubblico spagnolo lo ha adorato. In sala da giovedì.