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Berlusconi "bagolone": così si dice a Milano di un impenitente bugiardo. Silvio Berlusconi va a celebrare il ventennale del Tg5 e dice "Nessuno ci credeva, solo io volevo il Tg5". Una balla colossale. Vero è che il Tg5 fu fondato per volontà precisa di Bettino Craxi, vero dominus di Belusconi, il quale gli impose la creazione di un Tg nazionale sulla ammiraglia del Biscione, con la legge Mammì, che obbligava appunto Mediaset a mandare in onda un Tg su ogni rete.
Alle 20 su Canale 5 andava in onda "La ruota della fortuna" di Mike Bongiorno e Berlusconi era contento così. E fu sempre Craxi, quando Berlusconi scelse gli studi di Milano2 per la nuova avventura editoriale, dove già esisteva Studio Aperto di quell'Emilio Fede che Craxi considerava meno di niente (tanto da farlo ricevere da Ugo Intini, per dire), ad imporre a Berlusconi il Tg a Roma, come diretto concorrente di un Tg1 in mano ai "catto-comunisti" di Biagio Agnes.
Anche se logica industriale avrebbe voluto che il Tg5 restasse a Milano2 col grosso della produzione Mediaset. Il direttore Enrico Mentana, ed uno dei suoi vice, Clemente Mimun, uomini vicini a Claudio Martelli, già in rotta con Craxi, furono scelti appunto da quest'ultimo, che già aveva fatto assumere Mentana in Rai contemporaneamente ad un altro giovane protetto, Giovanni Minoli.
E quando venne il momento di inaugurare gli studi del Tg5 al Safa-Palatino (ex Rizzoli), fu Bettino Craxi ad inaugurare il tutto, non Silvio Berlusconi. Il tutto è raccolto in una serie di foto scattate il giorno della visita di Craxi, con Mentana, Mimun, Emilio Carelli (uomo di Gianni Letta, andreottiano storico, detestato da Craxi) e Lamberto Sposini (vicino vicino a Botteghe Oscure).
Una delle prima inchieste del Tg5 fu dedicata ai crimini di Palmiro Togliatti verso i soldati italiani caduti prigionieri dei sovietici, durante la guerra mondiale. Tanto per dire con che programma nasceva il Tg socialista. Pochi mesi dopo iniziava Tangentopoli e Mentana e Sposini cominciavano a corteggiare, come Berlusconi, del resto, un giovane Procuratore milanese: Antonio Di Pietro.
Craxi cominciava un lento, dolorosissimo declino, Berlusconi e il Tg5 si sganciavano dalla Prima Repubblica, salvo trovarsi, nel giro di un paio d'anni sotto schiaffo proprio da Tonino. Sposini non perdeva tempo a definire Craxi "il Cinghialone", Mentana si adeguava e dopo un po' Mimum passava al Tg2, da Direttore, per conto di un Berlusconi ormai schierato contro le "toghe rosse" che aveva tentato di domare, invano, per un paio di anni.
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