
DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA…
a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS (Special Guest: Dj Pippo)
1- COME IL RE CULATELLO IN DUE DOMENICHE FU PREMIER. E L'ITALIA, PER INCANTO, PROGREDI' A META' OTTOCENTO...
"La Road map del segretario: âOrmai siamo un partito nuovo, non si può più tornare indietro". E l'Osservatore romano promuove Pierluigi", racconta Goffredo De Marchis su Repubblica (p. 3). Bersani sente vicina la vittoria finale e già parla come Garibaldi al Re : "L'Italia è fatta, ora troviamo gli elettori!".
2- NESSUNO BRUCIA IL SOR-GENIO QUANDO OGNI PRIMARIA E' ILLUMINATA...
L'email di De Benedetti al sindaco. âGrazie a lei sono state primarie vere" (Repubblica della Luce Intelligente, p. 3). L'ex tessera numero Uno del Piddì è sempre più avanti dei vincitori di oggi e di domani. Non solo è il primo Bersaniano, ma è anche il Perdonatore numero Uno del Rottamatore, con tanto di rimotivazione del Pupo.
3- MA POI SUL RIGOR MONTIS FU SUBITO SERA O GRAN RICICLO?...
"Lo spread dà fiducia all'Italia", sventola in prima pagina il Corriere della Reazione. Che poi rimarca: "Sotto 300, poi risale. Monti: punto a 287, metà di quando iniziai" (p. 1). Ha ragione il Rigor Montis, non è che adesso lo si scarica così e poi gli tocca fare davvero il "senatore a vita" come un Gattopardo qualsiasi nella fredda Torino. Ma il modo per non mollare tutto a Pierluigi Garibaldi, in effetti rimanda un po' a Borbone. Questa storia che ora lo spread sotto 300 non basta più e comunque sotto ce lo porta lui, è credibile quanto Franceschiello che dice: "Vabbuò, adesso vi faccio vedere che metto l'acqua potabile in tutte le case e se volete pure il treno, ve lo faccio costruire".
"Spread sotto 300, l'euro tira il fiato. Mario Monti festeggia con Hollande" (Nei momenti importanti, questo è sempre all'estero... boh?). "Spence: âQuesta è la svolta ma non siete fuori pericolo. L'economista Usa: il rapporto tra debito e Pil resta troppo alto" (Stampa, p. 3). Davvero un Culatello che vola non fa primavera?
4- C'E' TRENO E TRENO, MA ANCHE QUANDO SERVE O PUZZA O NON S'INTONA AL PAESAGGIO...
"Vertice Italia-Francia. Via libera alla Tav", esulta con prudenza la Repubblica del Progresso (p. 1). Poi apri il Corriere e scopri anche questa volta perché gli ambientalisti francesi o italiani sono fondamentalmente inutili. "Milano-Parigi in 4 ore nel 2028. Monti e Hollande varano la Tav. La protesta degli ecologisti". Perche? Non si capisce bene, almeno dal Corriere (5). Però resta un mistero persino per questa modesta rassegna.
Cioe', per una volta che forse si fa un Tav che non sventra, non avvelena, non costa un patrimonio e forse poi alla fine manco serve perché tanto le cose che deve trasportare non aumenteranno in eterno, non va bene comunque. E andare da Milano a Parigi in treno in sole 4 ore farà davvero così schifo, a noi e ai nostri figli?.
5- ALTRI EFFETTI COLLATERALI DEL PROCESSO RISORGEMENTALE...
Vinsero i meno giovani, ma fu egualmente Risorgimento! "Ora il partito deve aprirsi. Via al ricambio generazionale", esultò l'ex premier Romano Prodi (Corriere, p. 10) intervistato adeguatamente. Ma all'unica domanda ben posta: "Lei dunque che va per i Settanta, non aspira al Quirinale...", non vi fu alcuna risposta. O forse non fu mai posta?
"La vecchia guardia rialza la testa. Bindi: io mi candido. Fioroni: non mollo. Il segretario frena: Decide la Direzione (D maiusc, ndr), deroghe individuali". Nell'euforia dell'Ospizio scampato per qualche anno, Suor Rosy Bindi ("Fantasia nel genoma", come dice la réclame) si distrae e per un attimo dimentica la proverbiale carità cristiana nei confronti dello sconfitto: "Bischero, mi presento per altre quattro legislature" (Repubblica, p. 6).
Poi tenta di rimediare alla gaffe via twitter, ma alla fine la maledizione di Geriankamon colpisce anche lei. Tutto è partito da un fuorionda galeotto. Roba di 15 anni fa, nella quale ormai non casca neppure un assessore al catasto, quando un qualunque giornalista anche non cablato gli chiede semplicemente quanto paga il sindaco di Imu. Insomma la teoria dell'eterogenesi dei fini ha colpito anche Bindi: parte per dimostrare di non essere da rottamare, e poi scivola banalmente su una buccia di banana d'epoca.
Poi, perfino i politicamente morti tentarono il ritorno con sinistre metafore necrofile: "Staccare la spina per votare a febbraio. L'ultima tentazione di Berlusconi. L'esame dei tempi in Parlamento. L'idea di una campagna elettorale anti Monti" (Corriere, p. 15). Poi perfino la Regia Gazzetta Fiat, diretta dal Pio Mario Alberto Frassati Calabresi, fiutò l'avido inganno: "Berlusconi vuole sfidare Bersani" (Stampa p. 1). In effetti, di questo passo, tra due mesi ci toccherà leggere: "Berlusconi sfida Hollande. E anche la Merkel trema e si mette a dieta". Si scherza? No: "Forza Italia c'è", assicura il Giornale di Sallustioni Martire.
6- NON SONO STATO, IO...
Va bene, a Palermo va in scena il processo dei morti viventi (e quasi regnanti) sulla famosa Trattativa Stato-Cosa Nostra, che poi in realtà alla fine era solo un vertice del Pentapartito allargato, solo proseguito con altri mezzi. Insomma, come la pace dopo la guerra. Però non è un motivo valido per schiaffare la foto del povero Nick Mancino, imputato di sola bugia, vicino alla colonna delle necrologie (Rep. p. 23). Anche solo per una ragione di stile, il Burosauro di oggi non va accostato ai Morti di ieri.
7- SONO PROPRIO LO STATO, IO...
"Ingorgo di decreti. Subito la fiducia sui costi della politica" (Corriere, p. 7). Ma oggi il vero capolavoro dadaista-situazionista è questo qui: "Cambia il decreto sull'Ilva. âAutorizzazione per 3 anni" (Corriere, p. 20). Sull'Ilva, lo Stato raramente c'è e quando si sveglia impugna le armi. Ma poi lo Stato agita la fionda sempre verso la finestra sbagliata. Insomma lo Stato di solito molla. E quando non molla fa comunque i decreti a molla.
8- DISECONOMY CONTRO L'EGUAGLIANZA ALCOLICA...
"Sfregio alla cantina del Brunello. Sei annate nelle fogne- Buttati 60 mila litri. "Un atto mafioso" (Corriere, p. p. 23!!!). Perché poi alla fine, operai o buongustai, qui siamo tutti nella stessa barca. Più che l'atto di "un mafioso", a noi questo attentato all'eguaglianza etilica di qualità ci sembra una sciocca ritorsione di qualche sciocco ubriacone da centro sociale. (Scherziamo, maresciallo del Ros che giustamente leggi ☺)
9- ULTIME DA UN POST PAESE...
In questa generale euforia da arretratezza, brilla invece la lucida capoccia del giudice Giuseppe Cocilovo. Auscultato da Liana Milella, il noto Boia di via Negri, spiega perché Sallustioni non è un martire, e come funzionano un sacco di cose in un paese civile con una Giustizia giusta (Repubblica, p. 17). Aperti, ma non con tutti. Duretti, ma solo con chi ci poteva arrivare da solo.
Garantisti, ma anche con il senegalese recidivo sepolto in carcere dal meccanismo delle recidive eccetera eccetera. Insomma, per cultura, buon senso, capacità di separare la carità cristiana dal clericalesimo e dalla Teocrazia pasticciona, questo giudice Cocilovo è davvero molto ma molto avanti. Si è quasi fermato al Beccaria e ora si trova nel futuro.
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