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“CHARLIE RAZZISTA” - POLEMICHE PER LA VIGNETTA SU AYLAN: IL BAMBINO SIRIANO DA GRANDE? SAREBBE DIVENTATO UN MOLESTATORE - A PENSARLO NON E’ IL DIRETTORE RISS, AUTORE DELLA VIGNETTA, MA I RAZZISTI CHE “CHARLIE” VUOLE PRENDERE IN GIRO....

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Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

CHARLIE VIGNETTA AYLANCHARLIE VIGNETTA AYLAN

Una vignetta di Charlie Hebdo provoca polemiche, ancora una volta. L’ha disegnata Riss, il direttore che ha preso il posto di Charb ucciso nell’attentato islamista del 7 gennaio 2015. Si vede la figura riversa sulla sabbia di Aylan Kurdi, il bambino siriano di tre anni morto sulla spiaggia turca di Bodrum mentre cercava di raggiungere l’Europa con il padre e il fratello.

 

«Che cosa sarebbe diventato il piccolo Aylan se fosse cresciuto?» si chiede il vignettista. Sotto al disegno di un Aylan adulto, con la faccia da maiale, la risposta: «Un palpatore di sederi in Germania». 

 

Il riferimento è ai fatti del 31 dicembre di Colonia, dove decine di donne sono state molestate da gruppi di stranieri di origine nordafricana e mediorientale. La vignetta appare nel nuovo numero di Charlie Hebdo con in copertina una caricatura di David Bowie. 
 

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La reazione più addolorata arriva dalla zia, Tima Kurdi, che vive in Canada assieme al padre del bambino e ha definito il disegno «disgustoso». «Speravo che le persone rispettassero il nostro dolore. Ferirci un’altra volta è ingiusto». Riss aveva già dato scandalo a settembre, pochi giorni dopo il dramma, con due vignette. Nella prima c’è Cristo che cammina sulle acque e un bambino a testa in giù nel mare.

 

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«La prova che l’Europa è cristiana: i bambini musulmani affondano». Nella seconda vignetta, c’è una pubblicità McDonald’s: «Promozione! Due menu per bambini al prezzo di uno», poi il disegno di Aylan morto sulla spiaggia e la scritta finale: «Così vicino al traguardo…». 
 

Oggi Charlie Hebdo vive in pieno la contraddizione di essere un foglio libertario, anarchico, folle e marginale, diventato suo malgrado — ci sono voluti 12 morti — un giornale noto in tutto il mondo, commentato da osservatori che prima neanche sapevano della sua esistenza. 

 

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Ci si stupisce del cattivo gusto di Charlie Hebdo , ma il cattivo, anzi pessimo gusto è un tratto costante e voluto dei suoi 40 anni di storia. Charlie Hebdo non è mai stato Le Monde o il Tg delle 20 e non pretende di esserlo adesso: era e resta un giornale per pochi appassionati che amano quel gusto di deridere tutto, dalle religioni alle tragedie, nel modo più crudo possibile. 

 

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Le reazioni indignate arrivano soprattutto dai Paesi anglosassoni, dove molti accusano Charlie Hebdo di razzismo. Ma il direttore Riss è noto per il suo impegno anti-razzista, e questo è il significato delle vignette su Aylan. Non è Riss a pensare che il bambino sarebbe diventato un molestatore; lo pensano i razzisti che Riss vuole prendere in giro. Bisognava forse renderlo più chiaro anche ai nuovi, smarriti lettori di «Charlie». 
 

CHARLIE HEBDO AYLAN CHARLIE HEBDO AYLAN il corpo del bambino siriano aylan kurdiil corpo del bambino siriano aylan kurdi