storia del porno

1. KAZZONI DELL'AMPLESSO, ARCHIVISTI DELLA FELLATIO, BIBLIOTECARI DELL'ANAL-SEXUAL-SADOMASO, STATE SERENI. SIETE TUTTE PERSONE NORMALI, ANZI, NORMALISSIME. E LO SIETE DA 25 MILA ANNI 2. NEL CORSO DEL TEMPO IL PORNO HA SEMPRE “TIRATO” E LA SUA EVOLUZIONE COINCIDE CON LE PRINCIPALI CAMBIAMENTI DELLO SCIBILE UMANO, DALLA PITTURA AL CINEMA, DALLA STAMPA A INTERNET

vintagevintageaffresco delle terme suburbane, pompeiaffresco delle terme suburbane, pompei

Carrie Weisman per http://www.alternet.org/

 

 

La relazione tra la nostra società e il sesso è una “storia difficile”. Certo, il sesso ci piace, ma preso a piccole dosi e solo quando lo vogliamo. Il vantaggio della pornografia è che possiamo vedere il sesso tutte le volte che ci va e chiuderlo in un cassetto quando siamo stanchi.

 

venere di willendorfvenere di willendorf

Nel 2009 un ricercatore di Montreal, Simon Louis Lajeunesse, fu costretto ad abbandonare un progetto che indagava gli effetti della pornografia sull’uomo poiché non fu in grado di trovare un gruppo di controllo. Ciò significa che non c’era nemmeno un ragazzo di 20 anni che non avesse visto un porno. Ergo: Il porno è popolare, e lo è stato fin dall’inizio dei tempi.

 

the kiss, t. edisonthe kiss, t. edison

La Venere di Willendorf è una delle prime rappresentazioni di un corpo nudo e si pensa sia stata scolpita 25,000 anni fa. I greci e i romani ci lasciarono innumerevoli opere descrittive del sesso eterosessuale, omosessuale, orale e orgiastico. Il Kama Sutra (Trattato sul piacere) è un libro del 300 d.C. ancora considerato una pietra miliare dell’erotismo.

 

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La collezione più antica di arte erotica arriva però da Pompei, qui gli scavatori hanno portato alla luce centinaia di affreschi rappresentanti rapporti sessuali sulle pareti di bordelli e abitazioni. Uno dei pezzi più famosi è la scultura del dio Pan che fa sesso con una capra. Queste opere vennero inizialmente esposte al Museo Archeologico Nazionale di Napoli ma il re Francesco I di Napoli ordinò in seguito di chiuderle nel “Museo Segreto”, e lì rimasero per più di cento anni.

 

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L’avvento della tecnologia introdusse nuovi modi di rappresentare il sesso, una storia che conviene sempre raccontare. Lo scrittore di Playboy, Damon Brown disse: “Appena inventiamo una macchina, la prima cosa che cerchiamo di fare è usarla per guardare un porno”.

 

Quando Gutenberg inventò la stampa nel 1455, il porno trovò subito posto tra i generi letterari. Nel 1524 fu pubblicato il primo libro con incisioni erotiche. Nel 1749 John Cleland scrisse la novella erotica “Memorie di una donna di piacere”, conosciuta come “Fanny Hill”, ma diffonderla non fu facile: Cleland e il suo editore furono arrestati e incarcerati subito dopo averla pubblicata.

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Il Boston Globe riporta che un vescovo definì il libro “La cosa più oscena che avessi mai visto”. La novella trattava temi come la bisessualità, il voyeurismo, il sesso di gruppo e il masochismo. Il libro fu bollato come “osceno”, e rimase clandestino fino al 1966.

 

Nel 1839 fece la sua comparsa il primo dagherrotipo e immediatamente qualcuno trovò il modo di utilizzare il procedimento a scopo pornografico. Il professor Joseph Slade disse nel 1996 che il primo dagherrotipo pornografico risale al 1846, si tratta dell’immagine di “un uomo che inserisce con cautela il pene nella vagina di una donna di mezza età”. Undici anni dopo la parola “pornografia” comparì ufficialmente sui dizionari inglesi, definita come “scrittura a proposito di prostitute”.

 

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I film pornografici fecero il loro esordio nel 1896 con “The Kiss”, di Thomas Edison. Come suggerisce il titolo, il film racconta il primo bacio del cinema. Anche se oggi può sembrare strano, la pellicola creò uno scandalo all’epoca ma non scoraggiò i produttori a spingersi oltre.

 

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L’inizio del ‘900 fu l’epoca degli “Stag Film”, pellicole girate e vendute illegalmente che rappresentarono l’alba dell’industria del porno. I registi di “Stag Film” riprendevano l’atto sessuale in maniera cruda e sconcatenata ma Joseph Slade sostiene che queste scene “raffinatamente amatoriali” rappresentassero “l’autentica sessualità umana”. I film erano diffusi da venditori itineranti in occasione di feste di laurea, riunioni di confraternite e altri eventi per soli uomini. I ricercatori dell’istituto Kinsey stimano che siano stati prodotti circa 2,000 “Stag Film” tra il 1915 e il 1968.

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Nonostante le difficoltà incontrate nella produzione e nella distribuzione, la pornografia era molto popolare, tanto che nel 1951 fu formalmente introdotta la categoria “X”, esattamente due anni prima che il ventisettenne Hugh Hefner fondasse Playboy.

 

Ma i problemi non erano ancora finiti: nel 1957 Samuel Roth fu condannato dalla Corte Suprema e incarcerato perché colpevole di distribuire materiale osceno nelle sue librerie di New York. Tra i libri contestati vi era ancora, pensate un po’, “Fanny Hill”.

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Il 1966 fu l’anno del regista italiano Lasse Braun (alias Alberto Ferro), detto “il re del porno”. Braun iniziò girando dei cortometraggi muti in 8 mm come “Golden Butterfly”, “Blow-Up ‘70” e “Sex on the Motorway”. Nel 1968 andò incontro a diverse accuse per distribuire e produrre materiali “osceni”, ma nel 1969 la Danimarca divenne il primo paese europeo a legalizzare la pornografia.

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Qualcuno ha definito Braun come l’iniziatore della battaglia per legalizzare i porno, la sua compagnia, l’AB Beta Film, fu anche la prima a produrre un film hard-core a colori. Braun fu il primo regista europeo a essere inserito nella AVN Hall of Fame da Adult Video News (suo figlio Alex fu il secondo).

 

Reuben Sturman, socio di Braun, controllava gli affari sul fronte americano. Sturman iniziò a far vedere le pellicole di Braun in cabine chiamate “Peep Show Booths”. Gli avventori dovevano inserire un gettone per vedere il film e Sturman si assicurava che in ogni cabina “paga e sprizza” fosse presente un pacco di fazzoletti. Tra il 1971 e il 1974 Sturman piazzò 60,000 cabine tra Stati Uniti e Canada.

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È stato circa in questo periodo che il porno diventò un prodotto commerciale. Gli anni ’70 furono l’epoca d’oro dell’industria grazie ad una sentenza della Corte Suprema che ridefinì il criterio di “osceno”. Iniziarono così gli anni di Ron Jeremy, Nina Hartley e Peter North, e nel 1972 uscì il primo film porno internazionale “Dietro la porta verde”. Il ’72 fu anche l’anno di “Gola Profonda”, nel quale Linda Lovelace scopre di avere il clitoride in fondo alla gola.

 

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Gli spettatori non poterono godere in solitudine della visione di un porno fino al 1976, quando la JVC lanciò il VHS. Gli analisti di PornHub dicono che nel 1978 solo l’1% degli americani possedeva un videoregistratore, ma che il 75% delle videocassette vendute erano film porno.

 

Oggi sembra una cosa scontata ma il tasto “replay” cambiò completamente il modo di consumare materiale per adulti. Un’altra rivoluzione è stata portata dalle telecamere che hanno reso possibili gli “home made”. Questa categoria è diventata incredibilmente popolare e nel 2007 il video a luci rosse di Kim Kardashian è diventato il più visto di tutti i tempi con 93 milioni di visualizzazioni.

 

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1991. Inizia l’era di Internet e il mondo del porno cambia per sempre. Il primo sito apre nel 1994, nel 2012 Xvideos è il sito porno più grande della rete con 4.4 miliardi di visualizzazioni ogni mese. Oggi Xvideos è il 43esimo sito web più popolare di internet e YouPorn, Tube8 e PornHub vengono battuti nei dati di traffico solo da Google e Facebook.

 

Oggi è impossibile non soddisfare le proprie perversioni in rete e le piattaforme interattive offrono nuove esperienze sempre più personalizzabili e accessibili.

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Da sempre, qualcuno cerca di sradicare il porno: gruppi come “NoFap” e “Combattiamo la nuova droga” sostengono che la pornografia stia saturando la rete e inizi a creare dipendenza. L’attivista Robert Jensen nel libro “Eiaculare: la Pornografia e la fine della Mascolinità” pone numerose questioni che meritano attenzione. Non tutti sono d’accordo su queste teorie ma è impossibile negare che il sesso vende, specialmente quello che non porta alla gravidanza.

gola profondagola profonda