bud spencer

UNA VITA DA BUD SPENCER: "TERENCE HILL? SIAMO L’UNICA COPPIA A NON AVER MAI LITIGATO. NON C’ERA INVIDIA. IL CINEMA? L’HO FATTO PER SOLDI. ODIAVO QUEL MONDO, DICEVO: MA GUARDA TUTTI ‘STI CAPRONI, PER FARE UNA SCENA CI METTONO SECOLI”

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Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”

 

Continuavano a chiamarlo Trinita? bud spencer terence hillContinuavano a chiamarlo Trinita? bud spencer terence hill

Apre le porte della sua casa di Roma e viene voglia di abbracciarlo. Perché Bud Spencer non è solo un attore, ma una di quelle persone che sembra di conoscere da sempre, questo perché moltissimi spettatori non solo l’hanno seguito nei suoi film. Ma gli hanno voluto bene. 
 

Eppure lui non ha dubbi: «Non sono un attore, faccio l’attore». La sua carriera è iniziata quando aveva 37 anni e molte vite alle spalle. Ha abitato in Sud America, lavorato come chimico, infranto record nello sport. Spinto da un unico desiderio: «Vedere cosa succedeva nel mondo. Non c’è posto dove non sia andato. A 14 anni sono diventato campione del mondo senior nel nuoto a rana. Poco dopo sono partito, sempre per curiosità: ho vissuto in Brasile e sono stato 3 anni senza mettere piede in acqua».

foto d epoca enrico todi e bud spencerfoto d epoca enrico todi e bud spencer

 

Ma quella che doveva essere la fine di una carriera agonistica, per lui è stato solo un nuovo inizio: «Sono tornato in Italia e ho battuto il record dei 100 metri a nuoto in meno di un minuto. E sono arrivate le Olimpiadi». L’attore è stato anche «il più giovane universitario italiano. A 17 anni mi sono iscritto a Chimica. Andavo bene solo perché avevo una memoria incredibile», giura.

 

bud spencer e giuliano gemma bud spencer e giuliano gemma

In quella sua vita così piena, il pensiero del cinema non lo sfiorava. Nonostante avesse già lavorato come comparsa, anzi «come generico, perché le comparse non parlano», in film come Quo Vadis? «Lo facevo solo per pagare l’università e odiando quel mondo. Mi veniva il nervoso. Dicevo: ma guarda tutti ‘sti caproni, per fare una scena ci mettono secoli». E nonostante fosse sposato con Maria Amato,figlia di un grande produttore: «Pensavo a tutto tranne che a recitare». 
 

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Niente rose rosse 
A questa donna, minuta e elegantissima, che ancora oggi è al suo fianco, l’attore deve la vita. «Mi ha salvato, forse non prevedendolo», scherza Spencer ricordando il brutto momento che ha vissuto la scorsa estate: «Ha capito che qualcosa non andava e mi ha costretto ad andare dal medico. In 15 minuti avevo perso più di tre litri di sangue e ancora mi sto riprendendo. Cammino male, fatico a parlare. Mi ha salvato. La chiamo il mio carroarmato. Ma è stata una bella botta».

Bud Spencer e Lupita Bud Spencer e Lupita

 

Interviene la signora, con una voce gentile e calma: «Più che altro ha avuto la rivelazione di essere vecchio: fino a un giorno prima non lo sapeva». «Anche adesso non lo so a dire il vero — riprende lui —. Il mio corpo continua a comandare. Ogni tanto dice: andiamo a fare una corsetta? E gli rispondo: ma dove vuoi andare, a ‘mbecille». 
 

TERENCE HILL BUD SPENCER in altrimenti ci arrabbiamoTERENCE HILL BUD SPENCER in altrimenti ci arrabbiamo

Lei lo osserva, il rossetto rosso sulle labbra. Negli ultimi 55 anni insieme, degli aspetti pratici della vita si è occupata lei: «Non aprivo neanche le bollette», ammette Spencer, che lei chiama Carlo (Pedersoli, il suo vero nome). «Non è il marito che ti porta a cena e ti regala rose. Anche il nostro viaggio di nozze è durato tre giorni...».

 

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E’ sempre stato un uomo libero. «Ma non sono mai andato nemmeno a prendere un caffé con un’attrice — assicura —. Si può sbagliare, ma quando ti rendi conto che chi ti sta a fianco ti riempie la vita, allora la devi rispettare», dice, spiegando che l’amore, come l’intende lui, riguarda solo noi stessi: «Mai dire: lei, o lui, mi ama. Non è quello che conta e tanto non lo saprai mai. Io sono innamorato, questo so e questo mi rende felice».

 

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Come dichiarazione, al massimo, si può dire: «Ti amo e grazie che esisti. E basta». Davvero non sa se sua moglie lo ricambia? «E che ne so?». Sorride lei: «Certo, da 55 anni sono qui per sbaglio». Eppure lui insiste: «Anche quando sento: ha sparato alla moglie perché lo tradiva, penso: ma che sei matto? E’ orribile. La mia filosofia è il futtetinne (versione napoletana del fregatene) . E vale per tutto». 
 

Uno stile di vita che racconta molto bene anche nel suo ultimo libro, Mangio ergo sum , scritto con Lorenzo De Luca. Significa non subire quello che non puoi controllare. Imparando dal passato: «Specie da giovani, si hanno moti di cretinaggine. Io ero entrato con la sigaretta accesa a una gara di nuoto». Gli atteggiamenti spavaldi si vedono ancora, pensi al calcio... «Lì c’è il fatto che se mi dai 40 milioni per dare un calcio alla palla divento cretino pure io». 
 

terence hill bud spencerterence hill bud spencer

Niente liti 
«Non si è mai montato la testa», dice la moglie. Nemmeno per quei film, amati in tutto il mondo, con Terence Hill: «Anche l’altro giorno era da noi a mangiare. Gli è sempre piaciuto venire qui perché sua moglie lo teneva a stecchetto». Quando l’ha conosciuto, quale è stata la sua prima impressione? «Nessuna. Dovevo essere in coppia con un altro attore che la sera prima di girare si è fatto male e così è stato chiamato lui. Il destino. A differenza mia, aveva studiato per recitare.

 

Mi chiedeva: come sto con il cappello così? E io: fa come te pare. Siamo l’unica coppia a non aver mai litigato. E proprio perché non c’era invidia siamo diventati amici». Anche per le avventure fuori dal set, come quella mentre giravano Più forte ragazzi : «Andavamo a mangiare in aereo, a dieci minuti di volo. Ogni giorno osservavo quello che faceva il pilota e una volta, quando tutti sono scesi, mi sono messo al suo posto e sono decollato. Non l’avevo mai fatto. Il produttore del film si voleva suicidare». 
 

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Niente paura
«Non ho avuto donne rivali, ma motori», annuisce la signora Amato. «Impazzisce per i motori. Abbiamo avuto anche un rimorchiatore: amava andare in cantiere, la puzza delle officine gli sembrava nettare». «Poi ho scambiato il rimorchiatore con un aeroplano». Lo guarda lei: «Sì lo so Carlo, è una triste storia». Si giudichi da solo: che marito è stato?

 

«Ma che ne so?». Risponde lei: «Non classico, nel bene e nel male. E’ una persona per bene. La sua vita se l’è goduta abbondantemente. E’ stato fortunato e ha saputo correre onestamente la sua avventura». E come si giudica come persona? «Glielo dico dopo, quando mi chiama nostro Signore. Cambio di continuo per via delle mie curiosità. L’aldilà è tra queste. E se arrivo lì e non c’è niente... se arrivo lì e non c’è niente allora mi arrabbio».