NON FACCIAMO I BUFFON! - LE OCCASIONI DA GOL AVUTE CONTRO LA GERMANIA ANDAVANO CONCRETIZZATE SENZA TROPPI COMPLIMENTI, ECCO PERCHÉ IL PORTIERE AZZURRO È USCITO DAL CAMPO PIÙ NERO DI BALOTELLI - “SE PUOI FARE SETTE RETI ALLA GERMANIA, LI DEVI FARE. PERCHÉ SE AVESSERO SEGNATO IL DUE A DUE, POI AI SUPPLEMENTARI SAREBBE FINITA 10-2, MA PER LORO” - IL WEB TORMENTONE: “E’ USCITO INCAZZATO PERCHÉ AVEVA SCOMMESSO SUL 2 A 0”…

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1- VIDEO: BUFFON INFURIATO LASCIA IL CAMPO
http://video.corriere.it/buffon-infuriato-la-vittoria-/0f337794-c167-11e1-a4a5-279d925cad5b

2- FURIA BUFFON: "DOVEVAMO FARGLIENE SETTE"
Massimiliano Nerozzi per "La Stampa"

L'unico arrabbiato tra sessanta milioni di italiani in delirio si chiama Gigi Buffon che, di mestiere, tiene sotto controllo lo spread sul campo da calcio. E ieri sera, contro la Germania, una locomotiva pure qui, si rischiava una clamorosa bancarotta, nonostante il partitone giocato. Dunque, ecco la lezione di economia e vita: «Sì, ero arrabbiato - attacca il portiere - perché il calcio è un gioco, fino alle semifinali di un Europeo: lì smette di essere un gioco».

Il peccato, che poteva rivelarsi capitale, è stato quello di non aumentare il Pil, cioè i gol, sprecando occasioni colossali: «Se puoi fare sette reti alla Germania continua - sette gliene devi fare. Perché se avessero segnato il due a due, poi ai supplementari sarebbe finita 10-2, ma per loro». Guai a far festa troppo presto. Una sorta di Mario Monti del pallone.

Poi è chiaro che il lieto fine allarga anche un sorriso («Ero arrabbiato perché non esulto per un secondo posto...») ma l'avvertimento ai più giovani resta: «Perché qui si sta giocando per qualcosa di unico e di troppo prestigioso - spiega ancora Buffon - e non è giusto, per la partita fatta, soffrire negli ultimi cinque minuti e scherzare con il fuoco».

A volte ci si scotta. Da capitano ce l'ha un po' con tutti, forse, per aver concesso quel rigore nel finale, e quindi un gol, che ha acceso l'allarme rosso negli ultimi quattro minuti: «Di sofferenza bastava quella che vivi durante la partita».

Il numero uno s'era fiondato nel tunnel degli spogliatoi, incavolato, subito dopo il gong, mentre il resto della squadra saltava e s'abbracciava sul campo. Parafrasando McLuhan, il comportamento è il messaggio. Doveva essere chiaro. Subito spiegherà ai microfoni appostati ai bordi del prato: «Se per una situazione fortuita si arrivava sul 2-2, ai rigori magari perdevamo questa partita e saremmo stati qui a raccontare altro». Mestiere di capitano, appunto: «Io le valutazioni le faccio anche in base a certi atteggiamenti che ancora dobbiamo migliorare: ci sono i giovani che devono imparare questo, i vecchietti come me poi in certe situazioni rompono le scatole».

Del resto, i vecchi danno buoni consigli perché non possono più dare il cattivo esempio. Dieci anni fa, magari Gigione sarebbe esploso, con salti di gioia teatrali, ma adesso pilota un gruppo: «Abbiamo fatto un'ottima partita - sottolinea - ma potevamo vincere in maniera più larga. Siamo stati molto bravi e ci è andata anche tutto bene». La finale ancora non gli basta: «Io ricambio con le prestazioni chi mi vuole bene, mi sdebito così: sorriderò quando avremmo vinto, stasera il mezzo sorriso basta e avanza». De Rossi sapeva comunque come sarebbe finita: «Quando abbiamo fatto il secondo gol, bastava guardare le facce e le movenze per capire come sarebbe andata. E questa è stata una partita storica».

 

BUFFON ARRABBIATO AL TERMINE DI ITALIA GERMANIA jpegBUFFON SALVAdaniele de rossi ITALIA-GERMANIA 2-1