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robert downey junior senza rughe
Hollywood è stata sempre attenta a nascondere i suoi trucchi magici. Prima che venissero elevati a norma, i suoi segreti erano pillole dietetiche, chirurgia plastica e botox. Ma la vera tecnica miracolosa, che ogni star del cinema usa da dieci anni a questa parte, si chiama “beauty work”, una procedura digitale in cui abili artisti del software, nella fase di post-produzione, snelliscono e ringiovaniscono corpi e volti degli attori. C’è una sola regola: non parlarne.
robert downey junior con rughe
Dopo aver firmato un accordo di confidenzialità, gli attori entrano ed escono dagli uffici di Los Angeles e si siedono accanto ai maghi del software, in sessioni che durano giorni o settimane, dirigendo i ritocchi, facendo mettere a posto ogni pelo e ogni poro. Il risultato però deve essere più naturale possibile. Tutti i più grandi attori si sottopongono al bisturi digitale, una potente miscela di trucco, chirurgia, palestra, rinfoltimento della cute, dermatologia e odontoiatria. Devono. A volte per vanità, spesso per esigenza, come quando una 24enne deve interpretare una 17enne, vedi Jennifer Lawrence negli ultimi episodi di “Hunger Games”.
«Nessuno è come si vede in tv e al cinema. Sono tutti alterati» dice Claus Hansen, pioniere del ritocco per i “Method Studios”. Un attore, che vuole restare anonimo, racconta cosa succede al “Lola Visual Effects” di Santa Monica, ovvero l’azienda che ha trovato il modo di combattere il tempo. Iniziò con l’invecchiamento di Brad Pitt, poi trasformato in radiante giovanotto, per il film “Benjamin Button” del 2008. Ma la pratica fu imitata presto, e non per coprire un range di età così ampio.
Però era un metodo costoso, riservato alle celebrità. Gli unici a conoscerlo erano quelli che lo usavano. Oggi fa parte del budget di produzione, dai 500 ai 2.500 dollari a “shot”. Gli attori sono così contenti di camuffarsi che siedono di persona accanto agli artisti del digitale, per segnalare le magagne. Se non possono andare loro, mandano i loro assistenti. E comunque la versione finale deve essere approvata dall’attore. Fuori gli addominali, imbiancati i denti, infoltiti i capelli, disegnate le curve, cancellate le rughe.
La bellezza artificiale non è certo nata oggi. Rita Hayworth si sottopose a una dolorosa elettrolisi per cambiare l’attaccatura dei capelli, Marlene Dietrich si tirava il viso con il nastro adesivo, Marilyn Monroe si cuciva i bottoni dentro al reggiseno per far spiccare i capezzoli.
Lavorare per le celebrità non è così semplice. Gli artisti del digitale possono ritoccare l’immagine mille volte per poi scoprire che la versione preferita dal committente era la prima. Insieme alla “Lola Visual Effects”, la più famosa compagnia di “abbellimento” è la “Hydraulx”. Non si occupano solo di film, ma di pubblicità e video musicali. E di oggetti. Perché se guardi qualcuno che parla al telefono, anche il telefono deve essere perfetto.
Tra i software più usati c’è il “Flame”, a cui ricorrono anche architetti e designer. Prima ancora, vent’anni fa, esisteva “Inferno”, un macchinario che costava 60.000 dollari. Tutto si vaglia sequenza per sequenza, facendo attenzione ai primi piani: lo spettatore non deve assolutamente accorgersi degli interventi. C’è stato un famoso attore di un film di supereroi che non era per niente contento delle sue zampe di gallina. Il risultato non appariva naturale, allora cosa hanno fatto? Hanno sostituito le sue zampe di gallina con quelle di un attore più giovane e voilà, ecco il primo trapianto di ruga di successo.
Invecchiare e ringiovanire è sia scienza che arte. E’ questione millimetrica. Basta un clic sbagliato e quella persona diventa un’altra. Gli occhi sono una sfida, modificare un millimetro può significare alterare l’espressione. Ci vuole molto tempo per raggiungere quel livello di precisione. Per aggiustare un primo piano di tre secondi, ci vogliono dalle tre alle sei ore. Ultimamente una commedia di successo con un’attrice quarantenne al top, ha richiesto il “beauty work” su ogni immagine in cui lei era presente. Parliamo di 600 frame. Ci sono voluti tre mesi. E tutti pensano che quella forma sia merito di bellezza naturale e vita sana.
jennifer lawrence ringiovanita in hunger games 3
Non possiamo fare i nomi degli attori che si sottopongono al trattamento, ma basta guardare i crediti dei film dove sono citati “Lola”, “Method” e “Hydraulx”, per capire. Spesso le star e i produttori chiedono a queste aziende di non mettere il nome per non svelare i loro trucchi.
Le celebrità ricorrono a questi studi anche quando si tratta si video personali, nel caso un giorno volessero renderli pubblici. Ce ne è una che si è fatta ripulire il video del compleanno ed era dieci volte più famosa di Kim Kardashian.
brad pitt quarantenne ventenne in benjamin button
lolamethodhydraulxbrandomovieshotbardotbrad pitt benjamin button
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