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Eromo Egbejule per “The Guardian”
Nei fine settimana, in Nigeria, riunirsi per vedere insieme la Premier League inglese è per tutti un must. Bar e ristoranti accolgono folle che vogliono vedere le partite sullo schermo e almeno quattro pagine dei principali giornali sono dedicati all’evento, mentre le squadre locali sono relegate allo spazio che resta. Sul social media, potresti addirittura pensare che il Manchester United, il Chelsea o l’Arsenal siano squadre nigeriane, tanta è la mole di discussione e l’analisi chirurgica di ogni partita.
La nazione va pazza per il calcio, ma dimentica la sua Premier League. La “Nigerian Football Federation” è considerata corrotta e incapace. L’interesse per le partite locali è praticamente nullo. Gli stadi sono vuoti, al massimo ci vanno 200 tifosi. Le cose vanno così male che Lagos e Abuja, le due città più grandi, non hanno nemmeno una loro squadra. Per rimettere un po’ in equilibrio la questione, il tifoso Efeoghene Ori-Jesu ha creato una piccola formazione con ciò che aveva a disposizione: i suoi amici e 4.000 follower su Twitter.
via il limite di caratteri da twitter
Lo scorso marzo ha organizzato un torneo sul campo AstroTurf, a Lagos. Le quattro squadre che si affrontavano erano composte dai suoi follower di Twitter, giocatori amatoriali o semi-professionisti. La notizia ha fatto breccia nel cyberspazio e attraverso passaparola. Le squadre rendono omaggio a quelle inglesi e si chiamano: “Red Devils” per il Manchester United, “The Blues” per il Chelsea, “The Guns” per l’Arsenal, “Rebels” per tutti gli altri.
stadi pieni per la twitter premier league
La partita di debutto si è tenuta il 29 maggio dell’anno scorso e ha raccolto 500 persone. Il pubblico è cresciuto di partita in partita, da allora si sono tenute quattro stagioni e ognuna è diventata l’argomento principale su Twitter in Nigeria. A quel punto gli organizzatori sono andati oltre le partitelle amichevoli: ogni squadra ha un sito proprio, fa allenamenti settimanali, ha le sue “cheerleader”, i suoi medici e tutto ciò che circonda le squadre vere. I giocatori si fanno le foto coi nuovi fan e il 5 settembre sono stati impiegati droni per catturare dall’alto le immagini della quinta edizione di campionato.
Le squadre ora sono finanziate da sponsor (Samsung ad esempio). I biglietti non sono più gratuiti ma si pagano fino a 50 euro. “Smile Nigeria” è invece il provider-sponsor che dà le partite in streaming di questa “Twitter Premier League”. Tutti ne parlano, tutti la preferiscono alla nazionale nigeriana perché è organizzata, appassionata e capace, crea fermento sui social, attira sponsor e pubblico. Le squadre ora sono diventate sei e esistono anche due squadre femminili, “The Panthers” e “Tsarinhas”.
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