jennifer lawrence - die, my love

LA CANNES DEI GIUSTI – IN “DIE, MY LOVE”, JENNIFER LAWRENCE, FRESCA MAMMA, DEVE FAR VEDERE ALLO SPETTATORE COSA SIA UNA CRISI POST-PARTUM. COSÌ URLA, PIANGE, CANTA, SCOPA, SOGNA, FA LA PAZZA, ADDOBBA IL BAGNO DI CASA E STACCA PURE IL LAVANDINO. MALGRADO SIA DURO, DISTURBANTE, È ANCHE UN FILM PIENO DI IRONIA. MAGARI UN PO' DARK - LA SCENA INIZIALE CON LA LARWENCE CHE STRINGE UN COLTELLO CON LA DESTRA E SI MASTURBA CON LA SINISTRA MENTRE CRESCE LA MUSICA È DA MANUALE, MA NON CAPISCO QUALE SIA LA STORIA. C'È SOLO MALESSERE… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

jennifer lawrence die, my love

Cannes. Ma i film coi protagonisti maschili coi loro problemi, sentimentali, culturali, coi loro rapporti tormentati con altri maschi, che fine hanno fatto? Niente da fare. Ve lo dico. È finita. Fatevene una ragione.

 

Giuria di donne, film in concorso diretti da donne con protagoniste femminili. Giovani, pazze, sane, etero, queer, mezzo etero e mezzo queer. Non c'è scampo. Chi volete che vinca. Solo il film sulle purghe staliniste del 1938 ha tutti attori maschi in ruoli di terribili pezzi di merda.

 

Alla fine rientra in questo calderone di cinema al femminile, diretto da regista donna, scritto da donne, tratto da un romanzo di una donna sulla crisi di una donna, dive il maschio non serve a nulla e manco tromba, anche il film più amato dai critici americani della prima metà del concorso di Cannes.

 

jennifer lawrence die, my love

Cioè "Die My Love" diretto dalla grande Lynne Ramsay di "Ora parliamo di Kevin", scritta assieme a Enda Walsh e Alice Birch, tratto da un importante romanzo scritto nel 2012 dall'argentina sorbonista Ariana Harwicz, "Matate amor" con protagonista una debordante, bravissima, anche co-produttrice assieme a Martin Scorsese, una rinata Jennifer Lawrence, pronta per l'Oscar, ma se spari a un cane, per quanto rompicoglioni sia lui e gattara te, non vincerai mai l'Oscar, sposata a un Robert Pattinson che subisce ogni cosa da lei e non più cosa inventarsi.

 

jennifer lawrence, lynne ramsay e robert pattinson a cannes photocall die, my love foto lapresse

Perché per  due ore di film Jennifer Lawrence, fresca mamma di un bimbetto Harry, che si chiama come il nonno appena defunto, Nick Nolte, deve far vedere allo spettatore cosa sia una crisi post-partum.

 

Così urla, piange, canta, scopa, sogna, fa la pazza, dà una capocciata allo specchio dell'albergo, rovina le feste, addobba il bagno di casa e stacca pure il lavandino. "Che ti sei fatta alle mani?" le  chiedono. "Dovevi vedere il muro" risponde.

 

Malgrado sia un film duro, disturbante, dove l'arrivo delle crisi di lei si capiscono immediatamente, da un ronzio di una mosca, da un rumore esterno, da uno sguardo, da una musica a palla, è anche pieno di ironia. Magari un po' dark.

 

jennifer lawrence die my love

Lo zio Frank che ha lasciato la casa dove la coppietta vive col bambino, ha visto bene di spararsi un colpo dritto su per il culo. Glielo dice la suocera, la sempre stupenda Sissy Spacek che vale metà film e illumina ogni scena. E si alza di notte perché è sonnambula e gira per la campagna col fucile del marito col colpo in canna.

 

La Lawrence non si fa mancare nulla, sogni di sesso con un vicino nero, un libro che non riesce a scrivere, inutili tentativi di scoparsi il marito che non ce la fa più  e le urla "Se non avessi tutto il giorno la mano nelle mutande magari scriveresti". Sì perché si tocca costantemente.

 

jennifer lawrence a cannes foto lapresse

Addirittura, a tempo con il tostapane di casa. La Ramsay ci mostra costantemente come la situazione che avvolge la sua protagonista, il suo malessere post-partum, sembra legato a tutto quello che vediamo, l'America profonda, la famiglia, i maschi di casa, più che al figlio. Ma per quanto mi sforzi di ragionarci su e per quanto mi piaccia lei come regista, la scena iniziale con la Larwence che stringe un coltello con la destra e si masturba con la sinistra mentre cresce la musica è da manuale, e anche lo scontro con il cavallo in macchina, non capisco quale sia la storia. C'è solo malessere. Ben girato, importante da mostrare, certo, ma se raccontate la storia del film quale è?

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