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LA CANNES DEI GIUSTI - TRIONFO DELLA CLASSE OPERAIA INGLESE E DEL MARXISMO CON LA VITTORIA DI KEN LOACH E ''I, DANIEL BLAKE''. MA ANCHE DEL CINEMA PIÙ SPERIMENTALE CHE I CRITICI TROMBONI AVEVANO INGIUSTAMENTE FISCHIATO IN SALA: DOLAN, MUNGIU, FARHADI, ASSAYAS, ARNOLD. UNA CANNES NON SOLO INTERESSATA ALLE CHIAPPE DI BELLA HADID

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Marco Giusti per Dagospia

 

 

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Trionfo della classe operaia inglese e del marxismo, con tanto di richiamo "Un altro mondo non e' solo possibile ma necessario" da parte di Ken Loach vincitore,  ma anche del cinema piu' sperimentale e di sentimento che i critici tromboni avevano anche ingiustamente fischiato in sala. Loach-Dolan-Mungiu-Farhadi-Assayas-Arnold possono festeggiare in questa Cannes piu' interessante di quel che si pensava e non solo interessata alle chiappe di Bella Hadid.

 

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Insomma, Ken Loach a 79 anni vince la Palma d'Oro di Cannes 2016 con "I, Daniel Blake", un film di grande integrita' morale che dovremmo far vedere subito anche al nostro Renzi e che dimostra che non si puo' rottamare un'intera classe che ha costruito la schiena dritta di un paese. Grand Prix a Xavier Dolan per "Juste la fin du monde", e va detto che non se lo aspettava per niente. E nemmeno noi. Si e' aperto alle lacrime.

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Ma e' un premio giusto per la sua strepitosa maestria con gli attori e con i sentimenti messi in scena. Premio della regia ex aequo a Cristian Mungiu per "Bacalaureat" e a Olivier Assayas per "Personal Shopper", cosa che fara' arrabbiare un po' tutti. Soprattutto quelli che hanno detestato il film di Assayas tanto da fischiarlo in sala e i fan di Mungiu che avrebbero voluto un premio per lui piu' forte. Mungiu era un bel po' depresso. Premio per la migliore sceneggiatura a "The Salesman" di Asghar Farhadi.

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Premio della giuria a Andrea Arnold per "American Honey". Migliore attrice e' Jaclyn Jose per ''Ma Rose" di Brillante Mendoza, la mammina spacciatrice e un po' infamona (si vende il suo fornitore per salvare il marito rincoglionito) nella Torpigna di Manila. Fantastica, ha battuto tutte, da Isabelle Huppert a Marion Cotillard.  

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Miglior attore e' Shahab Hoossein per The Salesman" di Asghar Farhadi. Francamente non c'era tanta concorrenza, a parte Vincent Cassel. La Camera d'Or,il premio per la  miglior opera prima, va a "Divines" di Houda Benyamina.

 

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‎Impossibile fermare la regista scatenata. Palma d'Or d'Honneur del Festival va a Jean-Pierre Léaud, che ho cominciato il suo commovente discorso dicendo "sono nato a Cannes' coi "400 colpi", introdotto alla grande da Arnaud Desplechin. Nulla a Marion Ade e a Jim Jarmusch. E questo non puo' che dispiacerci. 

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