checco zalone da fazio

COME CHECCO ZALONE TRASFORMÒ ''CHE TEMPO CHE FA'' IN UNA GIGANTESCA, FORMIDABILE PRESA PER IL CULO DI ''CHE TEMPO CHE FA'' - SI È TRASFORMATO IN GRAMELLINI E HA RACCONTATO IL 'SENSO PROFONDO' DEL SUO FILM IN USCITA A GENNAIO, PRENDENDOSI ANCHE IL SALOTTINO DI FAZIO

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VIDEO - CHECCO ZALONE DA FABIO FAZIO, L'INTERVISTA INTEGRALE

 

 

 

 

Andrea Minuz per www.ilfoglio.it

 

“E' un bravo imitatore che funziona sul breve ma soffre alla distanza….batte la strada più semplice: la risata di pancia, mai di testa. Ora deve monetizzare la sua volgarità didascalica ma tutto ha una fine”. Così, nel 2011, un profetico Andrea Scanzi ci spiegava il fenomeno Checco Zalone.

checco zalone da faziochecco zalone da fazio

 

All’epoca era al secondo film e giusto in procinto di realizzare con il successivo Sole a Catinelle il maggior incasso italiano di sempre. Dopo il cinema italiano, Checco Zalone si prende anche il salotto di Fazio.

 

Nell’ultima puntata dell’anno, per un ventina di minuti ha trasformato “Che tempo che fa” in una gigantesca, formidabile presa per il culo di “Che Tempo che fa”. Faticavamo a capire se si rideva di pancia o di testa quando Zalone si è infilato gli occhiali per diventare Gramellini che racconta il senso profondo di Quo Vado, film in uscita a gennaio di cui il produttore Valsecchi ha già detto «farà 50 milioni di euro. Tranquillo tranquillo tranquillo».

 

Manca solo l’articolo di Scanzi sulla fine di Zalone, poi ci mettiamo la firma anche noi. «Io piaccio all'italiano terra terra o a De Gregori, all’intellettuale», diceva  commentando il successo di Sole a catinelle, «è al pubblico di mezzo che sto sulle palle». Eccolo allora per la prima volta nel tempio del midcult di RaiTre a provare a prendersi quella fetta di pubblico che non lo guarda.

 

checco zalone da fazio  checco zalone da fazio

Come per Sole a catinelle anche Quo vado “rischia un flop da venti milioni”. Ma in un sistema decrepito come quello del marketing del cinema italiano, Zalone sembra uno venuto dal futuro. Dice di non avere nulla a che fare col cinema, ma la gestione del suo personaggio è degna di Kubrick.

 

Tra un film e l’altro infatti Checco Zalone sparisce. Qualche intervista sui giornali e poco altro. Niente dopo Festival a Sanremo, niente Striscia la notizia. Il pubblico ha il tempo di dimenticarsi quanto è bravo, così magari trova meno inutile spendere i soldi per vederlo in sala. Per Quo vado  non ci sono trailer ma brevi sketch creati apposta per la sua pagina Facebook.

 

GENNARO NUNZIANTE E CHECCO ZALONEGENNARO NUNZIANTE E CHECCO ZALONE

Quando si siede da Fazio, Checco Zalone non parla del film. Tira fuori un libro con su scritto “Libro”, perché “il senso della mia ospitata è dire a quattro dei miei milioni di spettatori: Guardate questa trasmissione”. Un po’come scrive Briatore su Twitter, “Caro Babbo Natale, scrivimi cosa vuoi”.

 

Il senso è fare quello che riesce solo a lui. “Prendere per il culo gli intoccabili di sinistra”, dicevano Scanzi e quelli che “Zalone è un comico di destra”, impreparati a sentire De Gregori a La Feltrinelli di Bari che canta “Gli uomini sessuali” (prossimo disco dopo "De Gregori canta Dylan"). Si sbagliavano. Il punto semmai è la nostalgia della distinzione tra destra e sinistra, come nella canzone di Quo vado, “La prima Repubblica non si scorda mai”.

CHECCO ZALONE IN VERSIONE JEP GAMBARDELLA DA MARIA DE FILIPPI CHECCO ZALONE IN VERSIONE JEP GAMBARDELLA DA MARIA DE FILIPPI

 

C’è una cosa ancora più intoccabile della presa per il culo della sinistra: prendere per il culo la retorica che sorveglia la distanza tra alto e basso, profondo e banale, pensoso e sguaiato. “La cosa è complessa", ammetteva anche Scanzi, "perché Zalone è laureato in giurisprudenza e suona il jazz”. Dove lo mettiamo uno così? La risposta è nel capolavoro dell’imitazione di Gramellini in occhiali, appunti e sgabello: “La prima parola di questo film è sinossi o per il pubblico di Mediaset, riassunto”.

 

CHECCO ZALONE FOTO DA RAGAZZO PALESTRATO CHECCO ZALONE FOTO DA RAGAZZO PALESTRATO CHECCO ZALONE OSPITE ALLUNIVERSITA CATTOLICA DI MILANO CHECCO ZALONE OSPITE ALLUNIVERSITA CATTOLICA DI MILANO checco zalone checco zalone checco zalone al festival di roma news checco zalone al festival di roma news SOLE A CATINELLE CHECCO ZALONE SOLE A CATINELLE CHECCO ZALONE Sole a catinelle checco zalone Sole a catinelle checco zalone SOLE A CATINELLE CHECCO ZALONE SOLE A CATINELLE CHECCO ZALONE CHECCO ZALONE UNIVERSITA ALDO GRASSO CHECCO ZALONE UNIVERSITA ALDO GRASSO

Entriamo allora con enfasi nella sinossi di Quo vado, tra citazioni dal Simposio e da Goethe, risate di pancia e di testa: “La seconda parola è letizia…per chi ci segue da Mediaset… figa”. Infine, “sturm und drang, che come tutti gli spettatori di RaiTre sanno è quel movimento del romanticismo tedesco, per gli amici di canale 5, Il Segreto”. Speriamo di meritarcelo ancora Checco Zalone. E come direbbe Gramellini: “Fai bei soldi”.