4 quattro mosche di velluto grigio

CIAK, MI GIRA! - CI VOLEVA DARIO ARGENTO E IL SUO GLORIOSO “4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO”, RESTAURATO IN 4K PER INCRINARE IL DOMINIO DEI BLOCKBUSTER AMERICANI IN QUESTA ESTATE CINEMATOGRAFICA COMPOSTA SOLO DI REMAKE, SEQUEL E REBOOT - L’INCASSO DI IERI, AL QUINTO POSTO CON 17 MILA EURO E 2.638 SPETTATORI, CI DIMOSTRA ANCORA UNA VOLTA CHE IL PUBBLICO DEL CINEMA È PIÙ COLTO, INTELLIGENTE E ATTIVO DI QUANTO SI PENSI E VUOLE VEDERE FILM DI CULTO, RARITÀ - C’È UNA NUOVA VITA PER I VECCHI FILM. E, PER UNA VOLTA, NON C’ENTRA NULLA IL TAX CREDIT O L’EGEMONIA CULTURALE DI DESTRA O DI SINISTRA… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

Ci voleva Dario Argento e il suo glorioso “4 mosche di velluto grigio”, restaurato in 4K, un film che per vent’anni, dal 1991 fino al 2009, era stato invedibile in tv e introvabile in qualsiasi forma per problemi di diritti, per incrinare il dominio dei blockbuster americani in questa estate cinematografica composta solo di remake, sequel, reboot di grandi successi degli ultimi vent’anni. Una noia infinita di film identici a quelli che li hanno preceduti. Tanto vale fare i film con l’intelligenza artificiale, allora.

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Se “Superman” di James Gunn è primo in classifica ieri con 224 mila euro, 29 mila spettatori e un totale di 2 milioni 221 mila euro, e “Jurassic World La rinascita” è secondo con 197 mila euro, 26 mila spettatori e un totale di 7 milioni 403 mila euro, “4 mosche di velluto grigio” con sole 105 sale, fa il suo esordio al quinto posto con 17 mila euro e 2.638 spettatori, dietro “F 1 Il Film” con Brad Pitt, 66 mila euro e 8 mila spettatori e “Dragon Trainer”, 35 mila euro e 5 mila spettatori.

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Ma prima di “Elio” della PIxar 16 mila euro e 2 mila spettatori per un totale di 2 milioni 166 mila euro e di “Lilo & Stitch”, 15 mila euro, 2 mila spettatori e un totale di 21 milioni 801 mila euro. Bel colpo. Prima di “Profondo rosso” e di “Suspiria”, recita il nuovo trailer del film.

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E’ vero. “4 mosche di velluto grigio” chiudeva la trilogia degli animali di Dario Argento, iniziata con “L’uccello dalle piume di cristallo”, scritto con Luigi Cozzi e Mario Foglietti, con Michael Brandon, un giovane americano che aveva interpretato un piccolo ruolo in “Amanti e altri estranei” di Cy Howard e in “Jennifer on my Mind” di Noel Black, la bellissima Mimsy Farmer di “More”, Jean-Pierre Marielle che fa un personaggio gay lontano dal macchiettismo, Francine Racette, l’attrice ronconiana Marisa Fabbri, perfino Bud Spencer, che era diventato amico di Dario sul set di “Oggi a me, domani a te” e Oreste Lionello, che portò un po’ di commedia al film.

 

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Senza pensare alla strepitosa musica di Ennio Morricone, che proprio su questo film ebbe un diverbio con il regista e non ci lavorò più per anni. L’incasso di ieri di “4 mosche di velluto grigio” di Dario Argento ci dimostra ancora una volta che il pubblico del cinema vuole vedere film di culto, rarità, meglio se presentati in sala dagli autori. Come ha dimostrato il mese scorso il Cinema Ritrovato a Bologna, come dimostrò a Venezia la rassegna Italian Kings of B’s presentata da Tarantino.

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Il restauro di “Arrapaho” di Ciro Ippolito, lanciato a Bologna e programmato domani sera a Napoli a Casa Cinema, la multisala di Luciano Stella, è sold out da giorni. Il pubblico è più colto, intelligente e attivo di quanto si pensi. Guardate cosa scrivono dei vecchi film e dei film di culto, come “4 mosche di velluto grigio” su Letterboxd i giovani critici. C’è una nuova vita per i vecchi film. E, per una volta, non c’entra nulla il tax credit o l’egemonia culturale di destra o di sinistra.

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