call me by your name

IL CINEMA DEI GIUSTI - ‘CALL ME BY YOUR NAME’ DI GUADAGNINO VINCE IL GOTHAM AWARD COME MIGLIOR FILM. E NON È UN PREMIO PICCOLO, VISTO CHE NEGLI ULTIMI TRE ANNI, I VINCITORI DEI GOHAM, ‘MOONLIGHT’, ‘SPOTLIGHT’ E ‘BIRDMAN’, HANNO VINTO L’OSCAR PER IL MIGLIOR FILM - ECCO LE PELLICOLE CHE SI GIOCHERANNO I PREMI, DAGLI SPIRIT AWARDS AI GOLDEN, FINO AGLI OSCAR

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

Tempo di premi. I Gotham Awards

 

armie hammer call me by your name

Luca Guadagnino con Call Me By Your Name vince il primo premio della stagione, il Gotham Award, come miglior film dell’anno. E non è un premio piccolo, visto che negli ultimi tre anni, i vincitori dei Goham, Moonlight, Spotlight e Birdman, hanno vinto l’Oscar per il miglior film. Vince anche per Timothy Chamelet come Miglior attore esordiente. Get Out di Jordan Peele vince tre Gotham, miglior regia, miglior sceneggiatura e premio del pubblico. Lady Bird di Greta Garwig vince per la miglior attrice, Saoirse Ronan, e James Franco vince come miglior attore per The Disaster Artist, recentemente presentato anche a Torino.

 

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Mudbound vince invece per l’insieme degli attori. Di fatto saranno questi, cioè Call Me By Your Name, Get Out, Lady Bird, The Disaster Artist, oltre a The Florida Project e a Three Billboards outside Ebbing, Missouri, che ha però produzione irlandese e non poteva partecipare ai Gotham, i film emergenti che si rincorreranno nei primi autunnali e invernali americani fino agli Oscar.

 

Non ci sono tanti altri titoli possibili, tra gli emergenti, visto che il pur notevole Wind River di Taylor Sheridan sconta la produzione dell’infame Harvey Weinstein ed è scomparso da qualsiasi lista di film da segnalare in America, mentre fra i film più grossi, potrebbero entrare nelle nomination anche Dunkirk di Christopher Nolan, The Post di Steven Spielberg e Phantom Thread, appena ribattezzato da noi Il filo nascosto, di Paul Thomas Anderson con un grande Daniel Day-Lewis protagonista.

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Ma, forte di sei nomination agli Spirit, della sceneggiatura del novantenne James Ivory, di due star adesso di gran moda come Timothée Chamelet e Armie Hammer, è evidente che il film di Luca Guadagnino abbia le carte in regola per giocare la sua partita fino alla fine. E non scordiamo certo la nomination agli Spirit di A ciambra di Jonas Carpignano come miglior regia che potrebbe aprirgli davvero la nomination finale in cinquina agli Oscar come miglior film straniero.

 

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Per il cinema italiano, anche se Call Me By Your Name e A ciambra non rappresentano in nulla o quasi il cinema medio prodotto in Italia, si apre una bella stagione, che ci porterà dritti a una Cannes dove per una volta potremmo farla da protagonisti con i nuovi film di Matteo Garrone, Paolo Sorrentino, Stefano Sollima, Alice Rohrwacher e lo stesso Guadagnino con Suspiria

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