enzo

IL CINEMA DEI GIUSTI - TRA I FILM USCITI IN SALA CI SAREBBE DA RECUPERARE “ENZO”, UN BEL MÉLO FAMILIARE CHE NASCONDE UN FACILE SEGRETO. SVELATO QUANDO IL 16ENNE ENZO PROTAGONISTA DEL FILM, CHE DORME NELLA STESSA CAMERA DEL MURATORE UCRAINO VLAD, BONISSIMO E PELOSISSIMO, ATTIZZATISSIMO, SI AVVICINA PER TOCCARLO: L’INTERESSE DEL RICCO RAGAZZO BORGHESE PER IL LAVORO DI MURATORE NON ERA TANTO PER IL LAVORO IN SÉ, O PER IL RIFIUTO DELLA PROPRIA ORIGINE BORGHESE, QUANTO PER I MURATORI SUDATI E BONAZZI… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

eloy pohu in enzo

Tra i film usciti in sala ci sarebbe da recuperare “Enzo”, ideato da Laurent Cantet e diretto da Robin Campillo con Elohy Pohu, Pierfrancesco Favino e Elodie Bouchez, che lo scorso maggio aveva aperto la Quinzaine des Réalisateurs, rassegna collaterale di Cannes. E’ un bel mélo familiare che nasconde un facile segreto. Svelato quando il sedicenne Enzo protagonista del film, che dorme nella stessa camera del muratore ucraino bonissimo e pelosissimo Vlad, attizzatissimo, si avvicina per toccarlo.

 

eloy pohu e maksym slivinskyi in enzo

Ma tutti, sia noi vecchi spettatori navigati, che i più giovani spettatori più furbi di noi, avevamo capito da subito quale fosse il vero problema del ragazzo. Anche se non era immediato per tutti intuire in “Enzo”, ideato e scritto da Laurent Cantet ma diretto e portato a termine, dopo la sua morte un anno fa, dal suo amico e collaboratore di vecchia data Robin Campillo, che l’interesse del sedicenne Enzo, Elohy Pohu, ricco ragazzo borghese di La Ciotat, sulla Costa Azzurra, per il lavoro di muratore non era tanto per il lavoro in sé, o per il rifiuto della propria origine borghese, quanto per i muratori sudati e bonazzi.

 

pierfrancesco favino ed elodie bouchez in enzo

E per uno in particolare, l’ucraino sudatissimo Vlad di Maksym Slivinsky, che affascina enormemente il ragazzo che ha finalmente capito cosa vuole dalla vita. No. Non ve lo dico. Ma per un lungo periodo, complici l’età, le origini borghesi, l’educazione magari cattolica, un padre italiano, il nostro Pierfrancesco Favino, bravo e coi toni giusti, che qualcosa intuisce ma vagamente, e una madre, Elodie Bouchez, che sembra abbia altro da fare, ma con la quale c’è più rapporto, Enzo riesce a chiudersi a riccio dentro sé stesso e a non far trapelare al mondo i propri desideri.

 

Eloy Pohu IN ENZO

Capiamo però dalla sua curiosa scelta di vita anti-borghese, niente università e uno stage da muratore come fosse uno stage da giovane cineasta, che qualcosa non funziona. Enzo sembra detestare, come tutti i giovani rispetto ai gusti e al mondo dei genitori, tutto quello che da loro proviene, mentre si butta a capofitto nel mondo della fatica e del sudore dei muratori. Il fascino che ha il film ideato da Cantet e realizzato da Campillo in perfetta continuità, Campillo è stato sceneggiatore e montatore di Cantet, è tutto in questo sottile gioco di copertura dei sentimenti e di svelamenti, che vedremo svilupparsi sotto i nostri occhi.

 

Enzo nasconde come può, a se stesso e agli altri, una realtà che forse capisce lui stesso poco a poco, ma che alla fine non potrà più ignorare in un gioco di contraddizioni sempre più evidenti. Preso dal corpo di Vlad, dalla sua mascolinità da possibile guerriero, la guerra in Ucraina, presenza incombente, dai suoi rapporti con le donne, Enzo si porta a casa una ragazza, la Amina di Malou Khebizi, e la trascina nella piscina mezzo nuda solo per far vedere la foto a Vlad e dimostrargli una sua esibita virilità.

 

pierfrancesco favino ed elodie bouchez in enzo

E da borghese si butta nell’arte, disegnando scene di maschi nudi, scene di guerra che riprende da internet. Tutto dovrà prendere forma e ricomporsi. Come nell’arte, come davanti ai ruderi di Pompei. Ancora un omaggio a “Viaggio in Italia” di Rossellini, e ancora un film dove lo svelamento dello sguardo celibe delle statue di Pompei porta al riconoscimento dei propri desideri sessuali. In sala.